Cronache dal Fronte, giorno 6. Kharkiv sotto attacco e i nuovi accordi per trattative di pace
Sesto appuntamento con la rubrica Cronache dal Fronte, il punto giornaliero sulla situazione in Ucraina: numeri, analisi, approfondimenti.
Dopo il focus di ieri sulle sanzioni comminate alla Russia, torniamo oggi ad occuparci più strettamente della cronaca di guerra.
Kharkiv sotto le bombe – Dopo i difficili giorni della capitale Kiev, è ora Kharkiv la città a vivere l’attacco più pesante. L’esercito ucraino ha reso noto alle 4.30 di questa mattina l’arrivo di truppe russe per via aerea, per rinforzarne l’assedio. Il sindaco della città ha parlato di almeno 21 morti e 112 feriti nei bombardamenti di oggi.
I russi, nonostante le rassicurazioni per la popolazione civile, avrebbero attaccato anche gli ospedali e l’università. Obiettivi, questi, che hanno portato il premier britannico Boris Johnson a parlare di “un’atrocità commessa deliberatamente contro un centro civile“.
Il primo ministro inglese, oggi in visita alla base militare di Tapa (Estonia), ha paragonato i raid di Kharkiv agli attacchi di Sarajevo durante la guerra in Jugoslavia, ma ha ribadito che “il Regno Unito non combatterà contro le forze russe in Ucraina“.
L’aiuto UE ai profughi – La Commissione Europea ha proposto l’attivazione della protezione temporanea per gli ucraini. Si tratta di uno strumento per accogliere ed assistere nell’immediato i circa 836mila profughi che – secondo le stime ONU – sono scappati dalla guerra. Di questi – sottolinea l’UE – oltre 650mila sono fuggite nei vicini Stati membri dell’Unione.
“L’Europa” – ha dichiarato Ursula von der Leyen – “è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione. Tutti coloro che fuggono dalle bombe di Putin sono i benvenuti in Europa“. La protezione temporanea consentirà agli sfollati di ricevere un permesso di soggiorno, di accedere all’istruzione e al mercato del lavoro.
La ripresa delle trattative – Prevista per oggi la ripresa dei negoziati dopo il primo round di lunedì. Secondo l’agenzia russa Ria Novosti, le parti avrebbero individuato soluzione pacifiche su alcuni temi.
Lo ha detto l’ucraino Mikhaylo Podolyak, seguito dal capo delegazione russo Vladimir Medinsky, secondo il quale “abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune“.
Varie voci si sono susseguite sulla data ed il luogo. Il Cremlino si è detto ieri pronto a riprendere i negoziati dopo alcune consultazioni interne, ed anche Zelensky ha ribadito la disponibilità dell’Ucraina a trattare, ma non ad accettare ultimatum.
La data di oggi era stata smentita nella mattinata, quando il portavoce russo Dmitry Peskov, secondo la Tass, aveva dichiarato: “La nostra delegazione sarà lì nel tardo pomeriggio. Aspetterà i negoziatori ucraini e sarà pronta per continuare la conversazione stasera“. Poco prima delle 13 ora italiana, però, è arrivata anche la conferma dell’Ucraina sull’incontro nella “tarda giornata di oggi“.
Il portavoce ha rifiutato di chiarire il luogo, che questa volta potrebbe situarsi al confine tra Polonia e Bielorussia.
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