Cronache dal Fronte, la situazione odierna: carri armati russi a Kiev
Parte oggi la nostra nuova rubrica Cronache dal Fronte, il punto giornaliero sulla situazione in Ucraina: numeri, analisi, approfondimenti.
La situazione odierna. Carri armati russi a Kiev – Non si ferma l’avanzata lampo delle forze russe in campo. Dopo la giornata di ieri, conclusa con il pieno controllo dei russi della zona di Chernobyl e l’arrivo a 30 km dalla capitale, oggi potrebbe essere il giorno più duro della guerra, come dichiarato da Anton Herashchenko, consigliere del Ministero dell’Interno ucraino. Come riportato da Valerio Nicolosi, giornalista sul campo di Micromega, spesso in collegamento sui principali notiziari nazionali, i carri armati russi entrati da nord hanno cominciato questa mattina l’avanzata verso Kiev, e sono alle porte della città. Le truppe ucraine si preparano per la battaglia, e nel frattempo hanno fatto saltare uno dei ponti di ingresso alla capitale per rallentare l’azione dei tank russi. Le stime parlano, per il momento, di circa 10.000 civili ucraini armati pronti a combattere e difendere la città. Alcuni reparti speciali di sabotaggio russi sono già all’interno del territorio di Kiev, e potrebbero presto entrare in azione.
Le istruzioni del governo ucraino e la richiesta di trattative – Cittadini, neutralizzate gli invasori con bottiglie Molotov! State attenti e non abbandonate le vostre case! Il Ministero della Difesa e quello degli Interni, tramite i propri profili Twitter, hanno intanto incoraggiato la popolazione a resistere con ogni mezzo all’avanzata russa, in particolare con lo strumento della guerriglia. Questi messaggi, infatti, sono stati accompagnati dalle istruzioni per preparare le bottiglie incendiarie. Il presidente ucraino Zelensky, al momento in un luogo sicuro, si è appellato ai cittadini europei che abbiano esperienza di guerra, chiedendo di recarsi in Ucraina per aiutare e supportare la resistenza. Il presidente ha invitato nuovamente il presidente russo Putin a sedersi al tavolo delle trattative. “Non c’è la possibilità di riconoscere l’attuale governo come democratico” – è stata la replica di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino citato dall’agenzia Interfax, sebbene il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov abbia riconosciuto Zelensky come legittimo presidente dell’Ucraina.
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