Covid-19. Vaccinazioni: pro e contro, molti dei quali pare che vengano nascosti alle massei e non solo
Quali sono le fonti da cui si attingono questi dati?
E soprattutto, la valutazione del rischio di ospedalizzazione e morte per le conseguenze della malattia, in assenza di vaccino, è esaustiva o tralascia una variabile fondamentale dell’equazione decisionale?
Perché sentiamo sempre parlare del “rischio” in cui incorrono i non vaccinati, e mai del rischio che corrono i vaccinati?
Eppure vi sono state perizie e procure che hanno stabilito un nesso causale provato tra la vaccinazione a la morte.
Dire che “i vaccini sono sicuri” è dire una falsità scientifica: in presenza di un rischio, seppur minimo, il concetto di sicurezza sfuma in quello di probabilità.
Quanto c’è di “scientifico” nelle tautologie dei virologi da salotto? Forse non tutti sanno che, ad esempio, sull’applicabilità dello stesso principio di falsificabilità, alla base di ogni progresso scientifico, oggi sono in molti gli scienziati che nutrono seri dubbi.
Qui di seguito il titolo del video che avevo pubblicato il 30 luglio 2017 fa sull’argomento: “La scienza oggi è davvero ‘scientifica’?“
Oggi tentiamo di dare una risposta alla questione della bilancia rischi – benefici della vaccinazione, presentando un articolo della Fondazione Hume, indipendente dalla politica, che ha messo a confronto il tasso di letalità reale della Covid-19 con la forbice statistica che misura gli esiti fatali della vaccinazione.
Cercheremo cioè di raffrontare i rischi che corrono i non vaccinati con i rischi che comporta l’assunzione del farmaco da molti definito “terapia genica sperimentale”, i cui effetti a lungo termine sui bambini, ad esempio, la stessa Pfizer – in un documento presentato alla FDA – ammette che potranno essere conosciuti su larga scala solo nei prossimi cinque anni.
Così si legge infatti a pagina 11 del pdf che di seguito riportiamo anche come download caricato su Byoblu, per contribuire alla memoria collettiva.
Il numero dei partecipanti al programma di sviluppo clinico corrente è troppo esiguo per identificare qualsiasi rischio potenziale di miocardite associata alla vaccinazione.
La sicurezza a lungo termine dei vaccini Covid-19 nei partecipanti dai 5 ai 12 anni di età sarà studiata in 5 studi di sicurezza successivi all’autorizzazione, incluso uno studio “follow-up” della durata di 5 anni per valutare la serie di miocarditi e pericarditi post vaccino nel lungo periodo.