Suicidio assistito: primo caso in Italia
Marche. Una notizia che riguarda un grande passo nei confronti della dignità personale anche nella scelta della morte.
Il primo caso in Italia, dopo quello di qualche anno fa di Dj Fabo, che fu, però, costretto ad andare in Svizzera, per procedere all’ eutanasia, riguarda Mario, un 43enne marchigiano tetraplegico immobilizzato da 11 anni.
È “il primo malato a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia”. A darne notizia è l’Associazione Coscioni.
“Mi sento più leggero, mi sono svuotato di tutta la tensione accumulata in questi anni”
Questo sarebbe stato il commento a caldo del camionista, rimasto vittima di un incidente stradale 11 anni fa, dopo il successo della sua battaglia.
Non è facile scegliere della vita altrui, quando si ama qualcuno si vorrebbe, egoisticamente, tenere sempre accanto anche in stato vegetativo, ma se la persona interessata ha la facoltà di mentale di intendere e volere, probabilmente è giusto che scelga cosa fare della sua vita.
Rimane, forse, il dubbio morale per chi religiosamente non la ritiene una decisione adeguata, ma bisognerebbe trovarsi in determinate situazioni per comprendere.
La sentenza della Corte Costituzionale ha infatti aperto la strada al suicidio assistito, ma mantenendo paletti molto rigidi:a la persona deve essere affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputi intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)