Principi Fondamentali di Morfopsicologia
Quattro sono le leggi fondamentali su cui si fonda la Morfopsicologia.
Prima Legge: Legge della Dilatazione-Ritrazione; Seconda Legge: Legge della Tonicità-Atonia.
Queste due leggi si fondono su una ipotesi biologica.
Terza LEGGE: Legge dell’equilibrio e dell’armonia; QUARTA LEGGE: Legge dell’Integrazione ed Evoluzione.
Queste due leggi si fondono su una ipotesi dinamica.
Prima Legge, Dilatazione -Ritrazione
L’istinto primordiale nell’uomo è quello della espansione(dilatazione) che porta ad un dispendio di energie. Al contrario, la ritrazione(conservazione) porta ad una conservazione di esse. Si parla di tre tipi di espansione corrispondenti a tre periodi della vita.
a-espansione passiva(periodo neonatale)
b-espansione attiva(periodo adolescenziale)
c-espansione controllata(età adulta)
Una osservazione da fare è che dalla dilatazione estrema(neonato) alla ritrazione estrema si possono descrivere tanti morfotipi sempre in rapporto agli atteggiamenti psicologici secondo Jung. I contenuti della personalità saranno in rapporto a quale piano e strutture di quel piano sono più o meno dilatate. Facciamo un esempio. Supponiamo che il piano medio presenta dilatazione, dunque estroversione, saremo di fronte a soggetti predisposti al sociale, amicizia ecc, perché il loro atteggiamento psicologico prevalente e relativo a quel piano sarà l’estroversione.
Seconda Legge, Tonicità-Atonia
Corman si rifà alle due polarità del sistema nervoso. L’attività del sistema nervoso spiegherebbe la tonicità, mentre la recettività l’atonia. A mio avviso ,l’atonicità e la tonicità sono da riferirsi alle differenti spinte emotive a secondo dell’atteggiamento psicologico diverso, cioè estroversi o introversi. Tutto si rifletterebbe sulla muscolatura. Negli estroversi(dilatati) si avrebbe l’atonia; negli introversi(ritratti) si avrebbe la tonicità. In realtà sul modellato interferiscono altri fattori. Basta riferirsi al circuito neuronale emozione-muscoli mimici. Dunque, entrano in gioco le spinte istintuali che saranno filtrate a livello neocorticale; la stessa via olfattiva entra nel circuito citato e le funzioni del neocortex. E’ la neurofisiologia che ci spiegherà come i “moti dell’anima “di Leonardo possono estrinsecarsi a livello somatico. Per la definizione di un morfotipo non basta la neurofisiologia. E’ fondamentale anche la genetica, come hanno dimostrato le ricerche del Piccolo sulla differenziazione delle cellule staminali,oltre naturalmente alla Psicologia che dovrà sempre intersecarsi con l’Anatomia,essendo una radice indispensabile della Morfopsicologia.
Il morfotipo deve essere considerato una sorta di sintesi ed armonia delle funzioni dei tre cervelli di Mac Lean. Tale armonia si può rompere per interventi di fattori esterni, quali le vicissitudini della vita. Un morfotipo può anche cambiare nel corso della vita, ma fino ad un certo punto. Si rischia di sfociare nella patologia. E’ soprattutto il modellato che può cambiare ed anche la morfologia dei recettori.
Una domanda da porci e’ la seguente. Come le spinte emotive ,e non solo quelle, portano a determinati aspetti somatici ,così è possibile risalire da questi aspetti alle prime.Si tratta di saper decifrare l’anatomia. E’ quanto Leonardo aveva ben intuito e per questo volle diventare un grande cultore dell’anatomia . Certamente andare alle origine delle spinte emozionali è un pò come vagare nel nostro universo,di cui conosciamo pochissimo. Non per questo,però rinunciamo a sfruttare le sue leggi. E’ quello che succede per la Morfopsicologia ,il cui discorso è ampiamente aperto.
Un’altra osservazione. E’ possibile trovare al mondo due morfotipi uguali? Evidentemente no, perché tutti i fattori alla base di un morfotipo non agiranno o si presenteranno mai allo stesso modo. Basta considerare le impronte digitali diverse da individuo a individuo. Come pure non troveremo mai un’armonia perfetta tra le tre parti del viso. La perfezione, ovviamente, non è una prerogativa dell’uomo ma di Dio.
D’altra parte, non è casuale che in Morfopsicologia andiamo alla ricerca degli antagonismi,delle contraddizioni anatomiche e psicologiche. Infatti, i piccoli antagonismi sono una positività,in quanto l’uomo è un essere vitale, dinamico ,non è un materiale amorfo.