Airola. ‘Maxi rogo velenoso al deposito ‘SAPA’: si indaga sulle cause e come fronteggiarlo
Non si conoscono ancora le cause che hanno provocato l’incendio nel deposito di materiali plastici della SAPA, azienda ubicata nel comune di Airola, in provincia di Benevento.
Migliaia le chiamate dei napoletani, impauriti dal forte odore e dalla nube.
Non si sa se si tratti di una nube tossica ma è ben noto che la combustione della plastica produce Diossina.
I sindaci di Airola e comuni limitrofi hanno consigliato a tutti i cittadini di chiudersi in casa e non aprire le finestre.
Dal tardo pomeriggio di mercoledì 13 ottobre -si legge in una nota ufficiale dell’Arpac- i tecnici del Dipartimento Arpac di Benevento sono al lavoro per svolgere indagini ambientali a seguito dell’incendio che si è sviluppato nella zona industriale di Airola (Benevento), interessando i capannoni della Sapa, azienda che produce componenti in plastica per settore automotive.
Di conseguenza, sono state impartite ai soggetti competenti le prescrizioni tecnico operative finalizzate a minimizzare gli impatti ambientali derivanti dalle attività di spegnimento. Sulla base dell’esame dei materiali soggetti all’incendio, i tecnici Arpac stanno procedendo ad installare, nei pressi del sito, campionatori passivi a simmetria radiale, allo scopo principale di rilevare le concentrazioni di Cov (composti organici volatili) aerodispersi. Arpac sta inoltre procedendo a installare un campionatore ad alto flusso per la determinazione della concentrazione di diossine e furani aerodispersi.
L’Agenzia sta valutando inoltre, in base all’evoluzione del quadro dei dati disponibili, di posizionare un laboratorio mobile per integrare il monitoraggio della qualità dell’aria nel territorio interessato dall’incendio.
Per completare il quadro informativo derivante dalla strumentazione posizionata nei pressi del sito dell’incendio, potranno essere utilizzati anche i risultati forniti dalle stazioni della rete di monitoraggio stabilmente operativa sul territorio.
Nei prossimi giorni, inoltre, si provvederà al campionamento dei suoli superficiali (top soil), in terreni situati lungo la direzione di prevalente dispersione della colonna di fumo generata dall’incendio, per valutare eventuali impatti da ricaduta del particolato originato dalla combustione.
I risultati delle attività in corso -fa sapere infine l’Arpac- saranno pubblicati non appena disponibili.