Caiazzo. Nuova ‘stangata’, stavolta triplice e ‘con spese’, per i titolari dello Iperstore Decò
Vanificato dal Tribunale l’ennesimo, strenuo e triplice tentativo del Decò, ovvero dei nuovi legali dei suoi titolari, se non di ottenere la riapertura dello “iperstore” ripetutamente chiuso anche dal Consiglio di Stato, quanto meno di evitare la demolizione dell’intera struttura, eretta su “suolo agricolo semplice”.
Con sentenza 06401 del 29 settembre, pubblicata l’11 ottobre, infatti, l’ottava sezione del TAR Campania ha rigettato un nuovo ricorso prodotto dal legale della parte soccombente per invocare l’annullamento dell’ordinanza di demolizione, incaricando l’autorità amministrativa locale della conseguente esecuzione.
Non è tutto perché con sentenza 06400 di pari date, lo stesso Tribunale ha respinto, anche con analoghe motivazioni, un simile ricorso della stessa parte soccombente. prodotto invocando l’annullamento di una seconda ordinanza di demolizione, con ripristino dello stato dei luoghi, sempre disposta dal Comune di Caiazzo.
Dulcis in fundo (non c’è due senza tre!), con sentenza 06411, sempre del 29 settembre ma pubblicata l’11 ottobre 2021, lo stesso Tribunale ha rigettato un terzo ricorso prodotto sempre dalla parte soccombente, ma tramite un nuovo (terzo) studio legale, asserendo che la struttura in questione era stata rilevata in sede fallimentare in perfetta buona fede, nella convinzione che si trovasse in zona commerciale e non agricola semplice.
Ricorso poi integrato dalla stessa parte soccombente per impugnare la sanzione di 4000 euro irrogata dal medesimo Comune per omessa esecuzione dell’ordinanza di abbattimento e ripristino status quo.
Istanze ugualmente rigettate dal Tribunale che, stavolta, ha anche imposto alla ricorrente il risarcimento dei danni alla controparte, titolare del supermercato danneggiato per anni da una concorrenza evidentemente illegittima.
Ma questa è altra questione, all’esame del tribunale penale, giusta denuncia-istanza di risarcimento danni (solo) inizialmente quantificati in oltre mezzo milione di euro, che alla fine dovrebbe risarcire il Comune? Chi vivrà… vedrà.
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