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Caiazzo. PUC: Lettera Aperta al dottor Nicola Sorbo, Presidente dell’associazione ‘Città Paesaggio’

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Gentile Presidente ho pensato molto, prima di rivolgere un pubblico appello a Lei, che mi rifiuto di credere possa soggiacere supinamente alle “magagne” recondite all’approvazione del PUC, di cui sommessamente si vocifera, come invece hanno fatto tanti altri, evidentemente (si sarebbe portati a pensare) rientrati nella spartizione della torta, di cui sempre si vocifera ma che pare evidente già leggendo le dichiarazioni del Sindaco – che pure è un tecnico del settore – e quelle di altri Consiglieri, riportate nella relativa deliberazione adottata dal Consiglio Comunale, tuttora in pubblicazione all’albo pretorio comunale, come i tantissimi atti relativi allo stesso PUC, quasi tutti incomprensibili per noialtri comuni mortali, per cui il termine per formulare eventuali opposizioni o rilievi scade inesorabilmente venerdì 10 settembre, peraltro con modalità certo non incoraggianti. 

Lo stesso Sindaco che tramite Facebook, nel ricordare tale scadenza, avrebbe precisato che in tutti i casi il Comune aveva già rilevato ed avrebbe pertanto segnalato varie “incongruenze” ai progettisti: come se agli stessi non fossero stati prima dati “indirizzi” da politici e dal preposto tecnico comunale, considerato tanto bravo da essere trattenuto in servizio (gratis, beh!) anche dopo il pensionamento, espressamente per seguire il relativo iter: è vero che i soldi sono “nostri”, ma chi pagherebbe uno che neanche ti ascolta?

Premesso che ho sempre avuto grande fiducia in Lei, al contrario di quanti altri col tempo si sono spenti politicamente, qualcuno addirittura al punto da passare in pochi anni (e senza motivazioni comprensibili non vorrei dover poi constatare recondite, come si vocifera), se ben ricordo, da incatenamenti al cancello del Comune all’occupazione della Casa Comunale, attacchi alla Segretaria e perfino un pubblico comizio per invocare il ripristino della Legalità e la lotta alla camorra o qualcosa del genere, che certamente lei e tante altre persone meno giovani, ma attente alla vita pubblica, ricorderanno molto bene.

Se come si vocifera quanti in passato sono intervenuti in vari modi per contestare, contrastare e impedire l’approvazione di un Piano Regolatore (ora PUC) che, si diceva, avrebbe favorito gli interessi speculativi di determinati soggetti, spesso forestieri e/o legati a chissà chi anziché quelli (interessi) della collettività, oggi sono stati messi a tacere (sempre a quanto si dice, ma prima o poi si vedrà) privilegiando i rispettivi “orticelli”, mi rifiuto di credere che in qualche modo anche una Persona stimata e sempre attenta come Lei possa tacere proprio (soprattutto) anche stavolta, di fatto avallando, anziché ostacolare, tali scelte.

Scrivo “anche”, perché ultimamente in vari casi ho dovuto amaramente constatare la sua capitolazione (non posso credere subentrato disinteresse) riguardo a varie situazioni: per tutte cito la demolizione dello storico Palazzo Acerra, ove incredibilmente è sorto quel “casermone” (in fondo caserma lo era!) che ora è sotto agli occhi di tutti e tutti sappiamo a chi infine (ma solo infine?!?) “fa capo” la proprietà (è finito nel dimenticatoio perfino il “varco” d’accesso al sottostante parcheggio comunale, assicurava pubblicamente l’attuale Sindaco, concesso dalla nuova proprietà come una sorta di contropartita agli innegabili abusi edilizi (Piano Casa, volumetria ecc.) e la Sua recente richiesta a Sindaci del circondario di attivarsi per la tutela paesaggistica, contro la cementificazione selvaggia, a quanto pare ignorata perfino dal Sindaco di Caiazzo, Comune del quale anche Lei è stato Sindaco, peraltro nominando proprio quello attuale quale suo “vice”, ed attualmente la Sua primogenita ricopre incarichi di primo piano, dal medesimo conferiti.

Ho atteso e sperato che Lei non capitolasse anche per il PUC nonostante quanto appena evidenziato, poichè è decisamente allarmante, soprattutto (dovrebbe esserlo) per un tutore della “Città Paesaggio”, sapere, per espressa dichiarazione del Sindaco e le varie repliche degli altri Consiglieri (vedasi la citata deliberazione) apprendere dell’intento di sanare, con una sorta di clamoroso “colpo di spugna edilizio” i tantissimi abusi edilizi perpetrati in particolare negli ultimi dieci anni, non (solo) per ampliare modeste abitazioni divenute piccole con il crescere delle famiglie, ma anche (soprattutto) complessi immobiliari, anche enormi, edificati in zone agricole ad espresso o precipuo fine speculativo, dove cioé (nello stesso periodo) sono sorti (o ultra moltiplicati in volumetria) edifici destinati al commercio, anche all’ingrosso, e addirittura far rientrare nel nuovo “piano regolatore” perfino alcuni appezzamenti fondiari e strutture per le quali anche il Consiglio di Stato ha (definitivamente) sancito (non una sola volta) la illegittimità, perfino imponendo il ripristino dello “status quo ante”, che ciò nonostante nessuno si è preoccupato di far rispettare (neanche per lo sfratto di chi pare continui ad abitarci!?) e men che meno l’alternativa acquisizione al Patrimonio Comunale di complessi immobiliari che potrebbero risolvere tanti problemi caiatini, a partire da quello della Stazione Carabinieri (altra sua incredibile, clamorosa resa: o forse no?

E che dire dell’area di “rispetto cimiteriale” da ridurre (chi mai andrà a beneficiarne?!), degli ambiti ex Opere Pie, in particolare, ma non solo, per quello dei Cappuccini (e dei relativi inquilini, spulciando tra i quali tutti potranno avere qualche clamorosa sorpresa), delle trasformazioni in edificabili o commerciali di tanti terreni agricoli appartenenti ad “amici degli amici”, sempre a quanto si vocifera, previste, si badi, non a “macchia d’olio”, come da un PUC sarebbe lecito attendersi, ma si vocifera “a macchia selvaggia”, come anche per gli inserimenti (o esclusioni) dal (prossimamente) ridisegnato ambito del Centro Storico?

La invito, gentile Presidente Sorbo, a rileggere le citate dichiarazioni (del Sindaco e di altri Consiglieri e Capigruppo comunali) riportate nella suddetta delibera poiché, conoscendola bene, mi rifiuto di credere che perfino Lei possa essersi arreso, magari per non ostacolare “politicamente” l’erede o appellandosi a “motivi di salute”, visto che scrivere non comporta grossi sforzi e Lei ha tutta la capacità e l’esperienza per battersi al fine di evitare altre ingiustizie ai danni della collettività, ma per favorire “chi”, prima o poi, tutti potranno sapere, anche se già molto pare intuibile dai “movimenti” rilevati per certe zone agricole.

Se mi sono rivolta a Lei, gentile Presidente Sorbo, è perché confido nel fatto che non mi deluda, perché la coscienza non si può tacitare: i galantuomini intendo. 

Molte grazie per l’attenzione, distinti saluti e… buon pro le faccia, in tutti i casi. 

Una sua storica e tuttora convinta estimatrice che per questo si aspetta una risposta tangibile e concreta.

(Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)

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