Eventi patologici – ambiente: rapporto di causalità più alto in due Comuni del Casertano
Santa Maria Capua Vetere. Accertare fatti e responsabilità conseguenti alla commissione di eco reati, con specifico riferimento ad eventuali ricadute sullo stato di salute della popolazione negli 80 Comuni afferenti alla giurisdizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere è l’obiettivo del protocollo d’intesa stilato, in data 23 giugno 2017, e rinnovato nello stesso mese dello scorso anno con l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania, l’Arpac, l’Asl Caserta, l’Istituto Zooprofilattico di Portici. Sì è così data prosecuzione ad un proficuo lavoro avviato con gli Enti interessati, per passare, dalla fase di acquisizione e analisi dei dati singolarmente forniti dalle istituzioni partecipanti al protocollo, all’interazione ed analisi di correlazione tra dati ambientali e sanitari, al fine di adottare strategie condivise nella rilevazione di possibili rischi sanitari riferibili a criticità ambientali sulla base degli indici di pressione ambientale, dati di incidenza oncologica e ruolo significativo della deprivazione socio economica su base comunale nell’area oggetto di studio, rappresentata dal comprensorio di competenza della medesima Procura. In attesa del rapporto finale, è stata presentata la sintesi della relazione epidemiologica sui lavori fin qui compiuti, nell’ambito del convegno tenutosi lunedì 26 luglio presso l’Aulario dell’Università degli Studi “Luigi Vanvitelli”. Fra i partecipanti, la senatrice dei pentastellati, Vilma Moronese, e le professionalità che hanno dato vita ‘al tavolo tecnico’ col Procuratore, Maria Antonietta Troncone. Nell’evidenziare quanto i dati forniti da studi sistematici permettano di raggiungere livelli di approssimazione molto alti circa i rapporti di causalità ( inquinamento – incidenza tumorale ) con i fattori di rischio indagati; si sono alternati nel corso della presentazione, a partire dal Procuratore, il coordinatore del Registro Tumori Regione Campania, il direttore dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania, il direttore del Registro Tumori Infantili, il rappresentante dell’Arpac, il rappresentante dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il comandante del Centro Addestramento Carabinieri Forestali nelle rispettive persone di Mario Fusco, Angelo D’Argenzio, Francesco Vetrano, Luigi Stefano Sorvino, Antonio Limone ed Antonio Zumbolo. Studiando i dati di incidenza oncologica riferiti al periodo 2010-2013, perché direttamente confrontabili con quelli dello stesso periodo resi disponibili dal registro tumori regionale, una maggiore probabilità di ammalarsi sarebbe da riferire ai Comuni della fascia pianeggiante del Casertano , quasi tutti ricompresi nella macroarea della cosiddetta “Terra dei Fuochi” , per numero di siti contaminati e sorgenti inquinanti che alzano la soglia dell’Ipc ( indice di pressione ambientale comunale, calcolato sull’intero territorio regionale e poi adattato all’area oggetto di studio ) e non nella fascia dell’Alto Casertano dove minori sono i problemi ambientali. Le 12 sedi tumorali indagate e per le quali la letteratura scientifica segnala associazioni con situazioni di inquinamento ambientale, danno riscontro di un eccesso di rischio nello sviluppo di tumore allo stomaco per le donne residenti a Marcianise e San Marco Evangelista, per la forte presenziale industriale che caratterizza i due Comuni. In particolare, va considerato che l’area industriale della Provincia di Caserta allocata nel Comune di Marcianise può impattare sulla popolazione in una duplice forma: diretta, per esposizione individuale dei lavoratori alle sostanze che entrano nei cicli produttivi; indiretta, per l’immissione nell’ambiente dei prodotti da essi derivati. Richiedono, invece, un tempo di osservazione più lungo altri tumori, per i quali è emerso un eccesso di rischio nella popolazione seppure non sia stata evidenziata una chiara associazione con l’Ipc: tumore alla vescica per i maschi residenti a San Marco Evangelista; al polmone per i maschi dei Comuni di Marcianise e Mondragone; alla mammella per le donne residenti nei Comuni di Marcianise e San Prisco. Per altre patologie di natura oncologica (leucemia 0-19 anni, leucemie adulti, linfoma non Hodgkin, SNC, tessuti molli, colon-retto, melanoma) non è stato rilevato alcun eccesso di rischio associato all’Ipc. La correlazione tra alcune gravissime patologie – come il tumore al seno, varie forme di leucemia e le malformazioni congenite – e lo smaltimento illegale dei rifiuti è stata, tuttavia, accertata nel febbraio scorso da un precedente studio promosso dall’Istituto Superiore di Sanità sui 38 Comuni, di cui 19 nel Casertano e 19 nel Napoletano, ricadenti nella giurisdizione della Procura di Napoli Nord .
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