Guerriero: I Preti facciano i preti non la Politica
Aveva ragione Alessandro Manzoni con la sua celebre frase dei Promessi Sposi: “questo matrimonio non s’ha da fare né domani..né mai”.
Quello fra i preti e la politica è un matrimonio che “non s’ha da fare” e che, se viene fatto, rappresenterebbe un gran fallimento.
I preti devono fare i preti e i politici devono fare i politici. Questi ultimi, sarebbe meglio, non facessero proprio un accidente di niente, ma, purtroppo, tutto ruota intorno alla politica e, quindi, ci vogliono anche loro. Che la politica sia abbastanza marcia non è una novità. Mai fare “di tutt’erba un fascio”, ma è sotto gli occhi di tutti che di politici seri ed onesti, in circolazione, ce ne sono davvero molto pochi. Proprio per questo la Chiesa non deve permettere che i preti, ministri di Dio, vadano ad infangarsi in un mondo incasinato come è quello della politica.
E’ giusto, peraltro, che come uomini liberi, anche i preti abbiano il diritto “dire la loro”, ma senza prendere decisioni o posizioni a favore di un partito o dell’altro, obbediendo, peraltro, a quelle che sono le imposizioni ed i dettami del Santo Padre. Se i preti vogliono fare o agire per proprio conto, lascino pure l’abito talare smettendo di fare i preti e si dedichino a scimmiottare i politici, facendo anch’essi chiacchiere e parole inutili. La Chiesa ha e deve avere ben altri obiettivi: quello di stare vicino ai malati, ai bisognosi, ai poveri, a tutti coloro che sono in difficoltà. I preti non devono e non possono avere tempo da perdere nel far politica o politichese. E’ un problema molto vecchio quello relativo alla divisione fra potere spirituale e potere temporale. Ai preti ed ai ministri di Dio spetta e compete il primo: molti di loro se lo sono dimenticato o dedicano ad esso solo minima parte del loro tempo eludendo il dovere di aiuto e di assistenza che devono avere verso il prossimo. Preti che trovano a mala pena il tempo di andare a dir messa, che non trovano tempo per andare nelle case dei malati a dire loro parole di conforto, preti che hanno fatto della loro divina missione un mestiere come tanti altri: preti che guardano al denaro con sempre maggiore interesse, preti che si macchiano di meschinità allucinanti dal punto di vista sessuale, preti che partecipano a conferenze ed incontri televisivi entrando in confronto ed in collisione con i politici di turno. E’ ora di finirla con tutto questo: la Chiesa deve tornare ad essere quella che era un tempo passato. La gente, le persone, i fedeli avvertono questo stato di cosa che si sta snaturando e, lentamente, si allontanano dalla “fede”.
I preti sono pochi? Certamente sono pochi: e di questi pochi, molti di loro devono cambiar mestiere, restando numericamente anche di meno. Meglio pochi, ma buoni. Non basta dire messa per essere preti. Non basta dare i Sacramenti. Occorre avere uno stile di vita ed un comportamento degno dell’abito che portano. La Fede è ciò che ancora ci resta a cui abbracciarci: i preti avrebbero ed hanno il preciso compito e dovere di aiutare tutti coloro che l’hanno persa a ritrovarla: ma il recupero delle “pecorelle smarrite” non è forse più di moda.
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