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GREEN PASS, QUALCHE PRECISAZIONE

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Italia – La Certificazione verde COVID-19 può essere richiesta nel nostro Paese per partecipare a eventi pubblici, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”. Regioni e Province autonome possono prevedere altri utilizzi della Certificazione verde COVID-19. Dal 1 luglio la Certificazione verde COVID-19 sarà valida come EU digital COVID certificate e renderà più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen.

Europa – Il Regolamento europeo sulla Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID certificate, approvato il 9 giugno 2021 dal Parlamento europeo, prevede che gli Stati dell’Ue non possano imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati – come quarantena, autoisolamento o test – a meno che “non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”. La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune (gateway), attiva dal 1 giugno 2021, per garantire che i certificati emessi dagli Stati europei possano essere verificati in tutta l’UE. La Certificazione resterà in vigore per un anno a partire dal 1 luglio.

Il Certificato verde digitale Covid-19 italiano garantisce la partecipazione a grandi eventi pubblici, l’accesso alle Rsa e gli spostamenti sul territorio nazionale. A partire dal 1 luglio è operativo anche il sistema europeo che facilita i viaggi e le vacanze tra i Paesi dell’Unione perché, salvo disposizioni nazionali per il peggioramento della situazione epidemiologica, permette a chi possiede il Green Pass di non doversi sottoporre a periodi di quarantena o a ulteriori tamponi all’arrivo nel luogo di destinazione.

Ecco tutte le domande e le risposte utili a capire come funziona, fino ad ora, il Certificato verde italiano. Che cambierà a breve con il nuovo atteso decreto del governo che ne estenderà l’uso nelle zone con più contagi e pressione ospedaliera e ne cambierà le condizioni (il pass per l’Itali dovrebbe essere rilasciato solo dopo la seconda dose al contrario di quanto accade ora).

Cosa è il green pass?

Il certificato verde (introdotto dal decreto anti-Covid del 22 aprile 2021, poi modificato dal decreto del 18 maggio, e a cui il 17 giugno scorso il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dato il via libera) è un documento che serve a dimostrare una delle tre condizioni: la vaccinazione anti-Covid, la guarigione dal Covid, l’esito negativo a un tampone antigenico o molecolare.

A cosa serve il Green Pass?

Serve a spostarsi liberamente in Italia, anche tra Regioni, Province o Comuni arancioni e rossi, ad andare a trovare gli anziani nelle Rsa, a partecipare a spettacoli, eventi sportivi, concerti, feste con più persone di quanto finora stabilito dalle norme sulla capienza di impianti, palazzetti, locali, festival o arene all’aperto, ricevimenti di matrimonio o di altre cerimonie civili e religiose. Dal 1° luglio il certificato nazionale vale anche come “Digital Covid Certificate”, l’omologo dell’Unione europea che permette i viaggi tra i 27 Paesi membri della Ue, più Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.

Attenzione: mentre in Italia il Green Pass vale dal 15esimo giorno successivo alla prima dose, per viaggiare fuori dai confini nazionali la validità scatta dal 15esimo giorno successivo alla seconda dose.

Dove non può essere chiesto il Green Pass?

Al momento il Green Pass non può essere chiesto come requisito per l’accesso in bar, ristoranti, negozi, centri commerciali e hotel. Il governo sta però studiando un uso più esteso del Certificato verde, sulla scia di quanto deciso in Francia dal presidente Emmanuel Macron.

Come si ottiene il Green Pass?

Ci sono diversi modi per averlo. Ci si può collegare al sito “Digital green certificate” (www.dgc.gov.it), gestito dalla società Sogei: qui si può procedere inserendo il proprio Spid (o l’identità digitale Cie) oppure inserendo il numero di tessera sanitaria e l’authcode, un codice inviato via sms da “Min Salute”o via email dal “Ministero della Salute” ([email protected]) ai contatti comunicati durante la vaccinazione o quando ci è stato rilasciato il certificato di guarigione dal Covid. A questo punto viene generato un Qr code digitale o stampabile con una firma digitale del Ministero della Salute per impedirne la falsificazione, che deve essere esibito e validato ai controlli.

Altrimenti si può procedere utilizzando la app Immuni o l’app Io. Terza modalità: la certificazione verde si può ottenere accedendo al proprio Fascicolo sanitario elettronico, con le modalità previste nella Regione di assistenza. Infine, chi non dispone di strumenti digitali (computer o smartphone) può, rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in farmacia per il recupero della propria Certificazione verde Covid-19.

Attenzione: solo fino al 12 agosto sono valide anche le certificazioni provvisorie sostitutive del Green Pass, cioè i fogli di avvenuta vaccinazione rilasciati dagli hub, i certificati medici di avvenuta guarigione rilasciati dal medico di famiglia, dall’ospedale o dal pediatra, e il foglio che viene dato in farmacia o nei laboratori pubblici e privati che testimoniano l’esito negativo di un tampone antigenico o molecolare.

Se non riesco a scaricarlo a chi posso rivolgermi?

Per l’assistenza tecnica esiste un call center che risponde tutti i giorni dalle 8 alle 20 al numero 800 91 24 91. In alternativa si può inviare una mail a [email protected] Per informazioni su aspetti sanitari il numero di pubblica utilità è 1500, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.

Se non ho la tessera sanitaria perché non sono iscritto al Servizio sanitario nazionale, è un problema?

No, dal sito www.dgc.gov.it è comunque possibile recuperare la propria Certificazione. È sufficiente inserire il codice (Authcode) ricevuto via sms o email insieme al numero del documento, che hai comunicato quando hai fatto il tampone o è stato emesso il certificato di guarigione.

Il certificato verde è a pagamento?

No, è gratuito per tutti. Quel che resta a pagamento è una delle tre condizioni per ottenerlo, ovvero il tampone. In alcune regioni ci sono però luoghi per effettuare i test gratuiti, mentre altre hanno deciso di coprire i costi di chi si fa il tampone per andare a trovare parenti anziani nelle Rsa.

In che lingua è il pass?

Il pass nazionale è in italiano e in inglese e, per i territori dove vige il bilinguismo, anche in francese o in tedesco. Ma nello scaricarlo è possibile selezionare anche altre lingue.

(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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