Campania ‘fanalino di coda’ nelle prove ‘Invalsi’: disastro ‘didattica a distanza’
Torna sotto accusa la DAD, e non potrebbe essere altrimenti dopo la pubblicazione dei risultati delle prove Invalsi.
I dati emersi ieri sono a dir poco sconfortanti: circa la metà degli studenti coinvolti ha sostenuto l’esame di maturità con competenze paragonabili a quelle di terza media.
Le difficoltà sono trasversali, in aumento e coinvolgono tutte le materie. Alle superiori il 44% dei ragazzi non ha raggiunto risultati soddisfacenti in italiano, più della metà (il 51%) in matematica: entrambi i dati segnano un aumento di quasi il 10% rispetto alla precedente rilevazione.
E, se prendiamo i risultati ottenuti dalle regioni del Sud, lo sguardo d’insieme non può che risultare drammatico.
Qui la relazione tra DAD e crollo del profitto scolastico non può essere casuale, viste le tante difficoltà denunciate anche solo nel reperire una connessione internet per seguire le lezioni.
Non a caso, le regioni che hanno tenuto più tempo chiuse le scuole hanno fatto registrare i dati peggiori.
La Campania, che mediamente ha assicurato soli 36 giorni di scuola in presenza tra marzo 2020 e marzo 2021, balza in testa ad ogni classifica negativa.
Nella nostra regione, infatti, i test hanno rivelato che il 64% degli studenti ha difficoltà a comprendere un testo in italiano, riscontrando fenomeni di analfabetismo funzionale difficili da immaginare per chi è in età scolastica.
La percentuale di insufficienti sale al 73% con la matematica e addirittura all’81% nell’Inglese – listening: 4 studenti campani su 5 non sono in grado di comprendere un dialogo in inglese.
Laconico il commento del ministro Bianchi: “Stiamo lavorando per una scuola in presenza” – “abbiamo vaccinato l’85% degli insegnanti, ma siamo un po’ indietro con i ragazzi“.
Già nel suo ultimo rapporto pre-pandemia (dicembre 2019) l’OCSE aveva classificato l’Italia al 27° posto sui 38 Paesi membri per qualità dell’istruzione, con gli studenti italiani sotto la media in tutte le discipline scolastiche in un’indagine ampliata su altri continenti (Asia, Africa e America Latina) incluse per un totale di 79 Paesi.
Le conseguenze potrebbero essere disastrose: istruzione carente vuol dire poco sviluppo economico. L’Italia, fino a pochi anni fa una delle potenze economiche mondiali, ha già cominciato la discesa.