S.Maria C.Vetere. Salvini al carcere, ma non per difendere i ‘superiori’ torturatori?
L’ex ministro Matteo Salvini si è recato alla casa circondariale
di Santa Maria Capua Vetere, dove ad aprile numerosi detenuti sono stati brutalmente aggrediti,
Lapidarie le dichiarazioni del leader leghista, che ha già perso la leadership nazionale in favore di Giorgia Meloni:
«Le violenze vanno punite e non sono mai giustificabili e lo Stato porga le sue scuse ai detenuti vittime di violenze.
Ma degli uomini che indossano la divisa non possono essere sputtanati in terra di camorra.
Ricordo che nei giorni precedenti alle aggressioni ci sono stati in tutte le carceri d’Italia morti, feriti, incendi, devastazioni; ci sono stati episodi di violenza ai danni di uomini e donne in divisa, dall’inizio dell’anno se ne contano 500».
Salvini ha motivato così la sua visita al carcere “delle percosse”: «Perché qualche organo di informazione sta facendo passare per criminali tutti i 40.000 appartenenti alla polizia penitenziaria.
Se qualcuno ha commesso violenza deve pagare,. quando ho visto le immagini sono rimasto sconvolto, però sono venuto qui per dare solidarietà a tutte le forze dell’ordine perché dopo questo disastro e questa che può essere definita una sconfitta dello Stato non passi il messaggio che tutti gli uomini in divisa siano dei criminali».
Presente, fuori la casa circondariale sammaritana, anche una delegazione del SAPPE, sindacato di polizia penitenziaria, il cui segretario territoriale, Emilio Fatterello, ha così “spiegato” l’accaduto:
«In quelle immagini vediamo la frustrazione delle forze dell’ordine, condanniamo le violenze ma doveva essere una normale perquisizione dopo le rivolte dei giorni precedenti, poi la situazione è sfuggita di mano».