Aversa. ‘Il processo penale e l’importanza del perito’: tutto spiegato da esperti

Salutiamo anche oggi i lettori di Belvederenews e  della rubrica “ Per ogni donna”, diretta dal professor Pasquale Vitale, ma curata e ideata dalla dottoressa in giurisprudenza e criminologa,Speranza Anzia Cardillo.

Con questo nuovo articolo trattiamo un argomento che riguarda il processo penale e cioè l’importanza dell’attività del perito nell’ambito dello stesso.

Abbiamo chiesto a tal proposito l’intervento del dottor Gianluca Serlenga, biologo e criminologo.

Introduzione della dottoressa Cardillo

Nel processo penale, una grande importanza assume la perizia e ovviamente anche la figura del perito, il quale ha il compito di mettere le proprie competenze professionali a disposizione del giudice al fine di offrire dei mezzi di valutazione di come di sono svolti determinati fatti.

La perizia può essere a richiesta di parte oppure d’ufficio nel caso del dibattimento.

Le parti hanno diritto all’ammissione della perizia e il giudice se rigetta la richiesta è tenuto a darne adeguata motivazione.

C’è da dire che al momento del conferimento dell’incarico le parti e il giudice devono valutare non solo le specifiche conoscenze del perito ma anche la capacità dello stesso di rispondere ai quesiti proposti.

Nel momento in cui il perito presenta la relazione scritta oppure una relazione orale, è sottoposto all’esame incrociato su richiesta di parte. Il giudice, però, non è vincolato dalla perizia, perché può disattendere le conclusioni con un’adeguata motivazione.

Altro elemento fondamentale da considerare è che sull’imputato, in ambito criminologico, sono ammesse soltanto perizie che accertano una malattia mentale e non invece la tendenza a delinquere, la personalità e le qualità psichiche non dipendenti da cause patologiche.

Quindi l’accertamento del giudice è finalizzato all’accertamento dell’imputabilità. Pertanto, sono di grande importanza le collaborazioni tra giudici e periti perché finalizzate a far luce sulla verità.

Il compito del perito non consiste soltanto nel mettere le sue conoscenze in atto per accertare i fatti ma anche nel rispettare un’etica che possa escludere qualsiasi tipo di manipolazione, omissione o contaminazione.

Questo perché l’esito di un accertamento tecnico può influire fortemente su un giudizio di assoluzione o condanna dell’imputato. La scelta da parte del giudice avviene in funzione, pertanto, anche dell’indipendenza del perito.

Per svolgere le sue funzioni lo stesso perito deve svolgere operazioni necessarie per rispondere ai quesiti e a questo proposito può essere autorizzato a prendere visione degli atti, dei documenti e delle cose prodotte dalle parti.

Il perito può anche essere autorizzato ad assistere all’esame delle parti e all’assunzione delle prove, nonché a servirsi di ausiliari di sua fiducia per lo svolgimento di attività materiali che non implicano apprezzamenti e valutazioni.

Qualora, ai fini dello svolgimento dell’incarico, il perito richieda notizie all’imputato, alla persona offesa o ad altre persone, gli elementi in tal modo acquisiti possono essere utilizzati solo ai fini dell’accertamento peritale.

Quando le operazioni del perito sono svolte senza la presenza del giudice e sorgono questioni relative ai poteri del perito e ai limiti dell’incarico, la decisione è rimessa al giudice, senza che ciò comporti la sospensione delle operazioni stesse.

Clicca qui per l’ Intervento di G. Serlenga