Caiazzo. Decò, riapertura temporanea, ‘appello’ rigettato: addio ‘casatielli’ per S.Stefano?
Tempestivo verdetto del Tribunale amministrativo che, nonostante il ricorso a un principe del foro, stavolta romano, ha nuovamente sancito la illegittimità dell’operato comunale ovvero di chi aveva finora consentito per decenni al Decò di esercitare l’attività commerciale in una struttura costruita su terreno agricolo semplice, non condonabile e, come tale, da acquisire al patrimonio comunale, in difetto di abbattimento se come è lecito presumere, a suo tempo, i preposti comunali hanno proceduto come per legge.
Ad onor del vero stavolta il TAR si è limitato a respingere un’istanza di riapertura temporanea, invocata al mero fine di esaurire le scorte invendute all’atto della chiusura, imposta (per le citate ragioni) proprio nell’imminenza della scorsa Pasqua, quando evidentemente, confidando nella buona sorte, i responsabili avevano fatto incetta di prodotti tipici della ricorrenza.
Questo perché è ovviamente inconcepibile che si possa autorizzare l’esercizio, sia pure temporaneo, di un’attività commerciale in una struttura illegittima, nella quale, peraltro, è stato lungamente consentito l’esercizio in attesa del verdetto “finale”.
Nel “belpaese” però anche tale responso del TAR può essere oggetto di impugnativa al Consiglio di Stato dove in effetti tutto potrebbe succedere, soprattutto se ci si affida a un vero principe del foro… Della serie “Avanti un Altro”?
Potremo ancora essere tentati di consumare un”casatiello di santo Stefano” quindi? Purché non vada di traverso a qualcuno…
Intanto si avvicina il 23 giugno, data dell’udienza penale a carico del tecnico comunale firmatario del permessi…
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