‘A malaparola, t’a dico ma t’a spiego pure
Mancava e adesso c’è: un libro scritto da Davide Brandi raccoglie e spiega gli insulti e le volgarità della Lingua napoletana, ‘A malaparola
Antonio Vitale
NAPOLI – Nel chiostro del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore sabato 22 si è tenuta la presentazione del libro di Davide Brandi ‘A malaparola, Edizioni MEA.
La discussione con l’autore è stata moderata dal critico, nonché editore, Franco Simeri.
Davide Brandi ha raccontato come e perché è nato questo libro. Brandi ha sempre avuto, sin dalla tenera età, interesse per la Napoletanità e le storie della Napoli dei tempi andati. Storie che amava ascoltare, sviluppando così notevole curiosità per la terminologia dei vocaboli del dialetto napoletano, soprattutto attraverso l’ascolto delle fiabe di Gianbattista Basile e delle poesie di Libero Bovio, di Salvatore Di Giacomo, di Raffaele Viviani, Ferdinando Russo ed altri autori di versi e racconti in vernacolo, ed in particolare delle canzoni classiche napoletane.
Di recente Davide Brandi ha intrapreso un percorso di valorizzazione dell’idioma partenopeo che egli stesso definisce una “piccola rivoluzione” per salvaguardare la Lingua e la Cultura napoletana. A tale scopo insieme ad altri appassionati ha fondato l’Associazione di Promozione Sociale I Lazzari, di cui ricopre il ruolo di Presidente.
Per la divulgazione dei principi e della tradizione egli stesso tiene personalmente corsi gratuiti di Napoletano in varie location di tutta la Campania. Il luogo principale di divulgazione è lo storico Palazzo Venezia in via Benedetto Croce, la centralissima e rinomata Spaccanapoli.
I corsi sono aperti ai napoletani curiosi di conoscere le etimologie e l’ortografia della propria lingua, ma anche a molti furastieri residenti o domiciliati in Campania, tra i quali anche alcune personalità come i Consoli Generali.
Altri organismi come la Fondazione Humaniter di Napoli nel 2018 hanno dato spazio alle sue manifestazioni.
Dal 2019 è tutor di lingua/cultura e letteratura napoletana per la Fondazione Isaia-Pepillo, tenendo corsi gratuiti nello storico Palazzo Lancillotti di Casalnuovo, nonché incontri all’Auditorium del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Dal 2020 tiene un corso gratuito di lingua napoletana all’Institut Français Grenoble con il sostegno del Console Generale di Francia, Laurent Burin des Roziers, riprendendo l’iniziativa del Direttore in carica negli anni ’90, il filosofo e scrittore Jean–Noël Schifano.
In ultimo, ha tenuto una rubrica su Radio Marte intitolata proprio ‘A malaparola: oltre 250 puntate fra il 2019 ed il 2020 nel corso del programma Scusate il ritardo, condotto da Franco Simeri, dove di volta in volta raccontava l’etimologia e tutte le curiosità legate ad una determinata parolaccia della lingua napoletana.
Il suo impegno divulgativo è forte fra i ragazzi: attraverso seminari nelle scuole racconta ai giovanissimi La Storia della Lingua Napoletana, dalle radici greche fino ai passaggi delle lingue delle diverse dominazioni succedutesi, fino ai moderni slang giovanili.
Davide Brandi coltiva la sua passione partecipando anche a conferenze, convegni, simposi sulla lingua napoletana e collaborando alla realizzazione di numerosi spettacoli.
Durante la presentazione di sabato mattina ha descritto il significato e la provenienza linguistica di alcune parolacce tipiche napoletane: da vajassa a chiattillo, insieme a tante altre parole che, pur avendo una volgarità insita, ha tradotto con grande simpatia, spiegando come cambia il significato quando vengono riferite a persone per sottolineare particolari caratteristiche, suscitando non solo interesse, ma in alcuni momenti anche risate negli spettatori.
(Fonte: Lo Speakers Corner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)