Roma – Napoli Partita senza storia, una sinfonia azzurra
Roma – Napoli Partita senza storia, una sinfonia azzurra
Sei punti importanti, una striscia positiva di addirittura tre gare consecutive vinte, poteva andare meglio ma col sennò del poi ne è piena la storia.
Una vittoria meritata largamente, gioco rapido, aggressività, intensità, un primo tempo di gioco davvero esaltante, la Roma è sembrata a tratti davvero una Rometta; Insigne su tutti, e il solito Mertens cecchino in modalità ; Bounty killer, stavolta i malcapitati sono stati i difensori e il portiere della Roma, battuto in maniera insolita, anche di testa, cose mai viste; alla squadra è bastato far sentire solo l’odore del ritorno del Maestro, che si è ricompattata magistralmente, gioco lineare, verticale, nessuno tentativo sterile di giro palla, movimenti senza fronzoli, tattica senza alchimie astruse, con l’aggiunta del divieto a chi di dovere di evitare inefficaci e dannose passerelle televisive.
Un grande Bravo a ADL.
Bravo per avere acconsentito alla richiesta, da parte di Agnelli, di rinviare la gara con loro, il che ha fatto si di mettere in condizione l’allenatore di preparare con calma le gare di San Siro e dell’Olimpico.
Anche se una squadra di livello non può permettersi la settimana tipo, quella tocca allo Spezia o al Monza ma non a una compagine che aspira a fare strada anche nelle competizioni europee che contano.
Sei punti importanti, una striscia positiva di addirittura tre gare consecutive vinte, poteva andare meglio ma col senno del poi ne è piena la storia.
Peccato davvero per quest’anno buttato, sarebbe bastato poco, un minimo di esperienza in più, che è mancata alla conduzione tecnica; bastava una concezione meno aulica del gioco da mettere in campo e qualche acquisto migliore di quelli richiesti.
La partita di Roma come quella di Milano, hanno dato la conferma, per chi avesse dubbi, che il Napoli è un squadra forte, la migliore “rosa” della storia di questo club, nonostante le defezioni, nonostante gli infortuni, che tra l’altro, in questo anno pandemico, hanno colpito tutte le squadre, anche quelle come la Roma e il Milan affrontate in questa settimana; quindi per chi cerca alibi per gli errori commessi dall’allenatore, cioè quella delle assenze, degli infortuni, ha intrapreso una strada sbagliata se la mettiamo su questa linea, perché così vengono meno anche le ultime belle prove azzurre, che hanno visto i rossoneri senza Ibrhamovic e i capitolini privi Veretout e Mkhitaryan, tra l’altro a mio parere le scusanti come queste sono l’albi dei perdenti.
La direzione tecnica ha fallito per inesperienze e forse per troppa prosopopea punto e a capo.
Le basi per l’anno prossimo ci sono, bastano pochissimi ritocchi, con la speranza di raggiungere per questa stagione il minimo obiettivo, il quarto posto che consentirà l‘accesso alla prossima Champions; per il campionato prossimo il gruppo sarà avvantaggiato ancora di più, e avrà meno antagonisti da affrontare, visto anche i problemi economici dell’Inter che non si sa dove finirà e in quali mani, con l’aggiunta di un avversario in totale crisi di identità, come è oramai nota cioè quella della squadra di Pirlo, che si deve rifondare, il Napoli avrà due sole vere avversarie, la splendida Atalanta e il giovane Milan, che dovrebbero essere le sole e uniche antagoniste, l’augurio sincero da parte nostra è quello che stavolta la società non sbagli conduzione tecnica.
Dopo generali filo nordici come Ancelotti, Nunziante, Gattuso e Pianelli sarebbe il caso di un Beneventano Del Bosco o Carlo Corsi ( per i nomi reali fate voi).
Fallire stavolta sarebbe diabolico, come dice la celeberrima locuzione latina: “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum (Sbagliare è umano perseverare tuttavia (è) demoniaco)!”.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)