Maddaloni. Rimedio peggiore del male: clochard aiutato da privati e indotto alla fuga dalle ‘istituzioni’
Il “dolce” clochard Nonno Giuseppe vive da mesi in Via Napoli a Maddaloni, circondato dall’affetto di tanti maddalonesi, dai volontari dell’Associazione “L’Angelo degli Ultimi” che gli prestano continua assistenza e in particolar modo dall’amore incondizionato di alcuni cani abbandonati che per lui sono tutto.
Vive per strada per sua scelta personale, ha 88 anni, e di solito staziona nei pressi del supermercato Penny a causa della rottura del suo camper.
Giuseppe è dolce, indifeso e ama raccogliere oggetti che acquisiscono per lui un valore inestimabile.
Ama gli animali, vive dignitosamente, percepisce la pensione e dedica i suoi guadagni ai suoi amati amici a 4 zampe ai quali è profondamente legato.
Il clochard è conosciuto a Maddaloni da numerosi cittadini che spesso gli portano il cibo per i cagnolini.
L’associazione “L’Angelo degli Ultimi”, presieduta da Antonietta D’Albenzio, ssi è preoccupata per prima della sua condizione, mettendosi a disposizione anche per offrirgli cibo caldo e coperte.
Giuseppei ha ringraziato per il supporto ma ha declinato l’offerta, rispondendo che aveva solo necessità di aggiustare il camper e non gli occorreva altro.
I volontari, pertanto, si sono attivati per fare una raccolta fondi e far quindi aggiustare il camper entrando in contatto con un meccanico, informandosi altresì per il rinnovo della patente e dell’assicurazione per l’automezzo per fare in modo che non gli mancasse nulla.
Dopo averlo rassicurato che il camper sarebbe stato aggiustato e presto sarebbe potuto ripartire con i documenti in regola, erano in attesa di concludere alcune pratiche burocratiche in tempi tecnici validi.
Giovedì, invece, all’improvviso il nonno è stato circondato da forze dell’ordine, assistenti sociali, 118, medici di igiene mentale, accalappiacani e folla incuriosita: il tutto è stato documentato da alcuni scatti inviati all’associazione che aveva preso a cuore la sua vicenda.
Dopo aver visionato le foto ed essere stati messi al corrente, i volontari sono subito giunti in Via Napoli ma purtroppo il nonno e i suoi amati amici a 4 zampe erano fuggiti spaventati.
L’uomo era, infatti, scappato, impaurito dalla fiumana di persone che l’avevano attorniato sentendosi messo in pericolo.
Dopo lungo vagare il clochard buono è stato ritrovato dalla presidentessa dell’associazione “L’Angelo degli Ultimi” che se ne è presa cura, aiutandolo e accompagnandolo ad acquistare scatolette e crocchette, tranquillizzandolo quindi con empatia e dolcezza.
Nella mattinata di venerdì un volontario dell’associazione si è recato dal nonnino per assicurarsi che stesse bene: il clochard aveva ritrovato i randagi e con il suo carrellino stava andando a fare la spesa per loro.
“Non ce l’ho con nessun ente, ognuno ha svolto il proprio lavoro, è stato però sottovalutato l’impatto psicologico che avrebbe avuto sul signor Giuseppe il vedersi circondato da numerose persone tra vigili, medici, funzionari, poliziotti, accalappiacani.
La sua reazione di paura e terrore è sicuramente giustificata: nessuno si è interessato delle sue condizioni quando l’hanno visto scappare, avrebbero dovuto preoccuparsene in quanto avrebbe potuto correre dei rischi, considerata l’emozione forte.
Sarebbe servito più tatto, sensibilità ed empatia nell’approcciarsi al vecchietto senza irrompere improvvisamente ma accostandosi gradualmente senza invadere alla sua confort zone” dichiara la presidentessa dell’associazione “L’Angelo degli Ultimi”.
“Gli enti si sono comportati male, è stato sbagliatissimo soccorrere tutti insieme, traumatizzante, sono intervenuti male, potevano approcciarsi in maniera più sensibile ed empatica e non così drasticamente.
Tutti si vogliono discolpare: zero umanità.
Ci vorrà tempo affinchè le pratiche burocratiche vengano sbrigate, appena sarà tutto pronto il signor Giuseppe potrà andarsene, ma finora nessuno si era mai lamentato della sua presenza e i cani non avevano mai dato fastidio a nessuno.
A breve avrà il controllo per la visita medica per la patente e sarà aggiustato il camper, tutto il popolo ha sempre aiutato il signor Giuseppe il quale indifeso non ha mai fatto male a nessuno” conclude.
“Finchè ce la faccio voglio restare nel camper, quando non ce la farò più ve lo dirò io” ha dichiarato il signor Giuseppe, inducendo a una riflessione sul proprio stile di vita, fatto di semplicità, dignità e umiltà.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)