Scuole: riapertura fissata per il 7 gennaio, ma per la Campania il presidente De Luca insiste sulla gradualità
“Sento che si parla della riapertura dell’anno scolastico il 7 gennaio, queste sono cose che mi fanno impazzire.
Come si fa a dire ‘si apre’ senza verificare il 3, il 4 gennaio la situazione? In Campania non apriamo tutto il 7”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante il vax-day all’ospedale Cotugno di Napoli.
Verso la fine di dicembre Lucia Fortini (assessore all’istruzione della Regione Campania) ha delineato all’Ansa il piano di rientro a scuola
Il 7 gennaio la scuola riaprirà con le prime e le seconde “poi valuteremo la curva dei contagi, ricominceremo lo screening degli alunni e avvieremo una riapertura graduale”.
“l’11 gennaio la riapertura di tutte le classi della scuola primaria, poi dal lunedì successivo, il 18 gennaio, tutte e tre le classi della secondaria di primo grado e dal lunedì 25 la secondaria di secondo grado”.
Il piani sarà poi sottoposto a valutazione dall’Unità di crisi regionale.
“È un percorso condiviso – continua Fortini – anche con le parti sociali e infatti mercoledì ho una riunione con i sindacati per fare il punto prima della riunione con l’Unità di crisi nei primi giorni dell’anno nuovo”.
Ottimista sulla riapertura il 7 gennaio è la ministra Lucia Azzolina
La ministra ha sottolineato che sono stati assunti impegni precisi sulla “questione del potenziamento dei trasporti, corsia preferenziale da attivare per i tracciamenti nelle scuole, maggiore scaglionamento degli ingressi di istituti scolastici, di uffici e attività commerciali”.
Sulla riapertura delle scuole è intervenuto al Tg3 anche il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini:
”Sarebbe giusto che il governo nelle prossime ore ci riconvocasse e insieme prendessimo una decisione, in maniera molto laica”.
Ad ogni modo, molti sono gli scettici sulla riapertura prevista per il 7 gennaio, in primis Matteo Salvini (Lega):
“Il 7 gennaio il 50% degli studenti torna a scuola, con gli stessi autobus, gli stessi treni, gli stessi tram, le stesse metropolitane, gli stessi orari, lo stesso numero di alunni per classe, come le stesse cattedre vuote”.
Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ritiene inopportuno riaprire prima di aver conosciuto i dati dei contagi avvenuti a Natale.
Secondo l’ordine dei medici per riaprire le scuole è necessario istituire la zona rossa
“Se facciamo la zona rossa possiamo mandare i ragazzi a scuola.
Se davvero tutti stanno a casa, riducendo così la pressione sui trasporti, e se i ragazzi non possono aggregarsi fuori, i sistemi di tutela messi a punto all’interno delle scuole possono funzionare”.