‘Coazione’ da Tiffany: sferzanti considerazioni di Travaglio sul PD che ‘lecca i tacchi a B’
Il bizzarro fenomeno dei vertici Pd che leccano i tacchi col rialzo a B. ha varie spiegazioni scientifiche. In psicologia si chiama “coazione a ripetere”. In psichiatria, “masochismo” (che però presuppone il godimento sofferente di entrambi i partner, mentre qui uno gode e l’altro soffre). In criminologia, “sindrome di Stoccolma”. In politica, “inciucio”. In dialetto napoletano, “chiagni e fotti” (lui chiagne e chi pensa di fotterlo viene regolarmente fottuto). In entomologia, è il tipico accoppiamento della mantide religiosa, caratterizzato da “cannibalismo post-nuziale”: la femmina, mentre tromba col maschio, se lo mangia partendo dalla testa mentre i suoi organi genitali proseguono nell’amplesso. Per informazioni, il trust di cervelli che guida il Pd può chiedere ai predecessori, sempreché riesca a trovarli.
In principio fu Massimo D’Alema in versione pre-Bicamerale. “FI è un partito confinante con il Pds. Ma il nostro non è inciucio: è antagonismo collaborante” (19.12.96). “La Fininvest è una grande azienda e una grande risorsa per il Paese. Prometto che, se vinciamo le elezioni, non la metteremo in discussione” (29.3.96). “Con Berlusconi dobbiamo riscrivere le regole dello Stato democratico” (3.6.96). B. ottenne tutto quel che voleva per le sue tv e i suoi processi, poi mandò all’aria la Bicamerale, nel 2001 rivinse le elezioni ed è ancora lì. D’Alema tiene conferenze.
Poi venne Walter Veltroni, che nel 2007 fondò il Pd in nome della “democrazia dell’alternanza” fra lui e B., nel 2008 segnò la fine del Prodi-2 (troppo poco dialogante) e in campagna elettorale non nominò mai B. (“il principale esponente dello schieramento avversario”) perché “basta demonizzazioni”, “bisogna uscire da 15 anni di odio”, mentre l’altro strillava ai “comunisti” e vinceva le elezioni. Uòlter continuò a stalkerarlo per “le riforme insieme”, fortunatamente invano. Ora scrive film e libri gialli.
Poi venne Enrico Letta, quello che “preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo” (12.7.12). Infatti nel 2013 il Pdl ne perse 6,5 milioni, il Pd 3,5 e il M5S ne guadagnò 8,7. Letta fece il governo con B. e durò nove mesi, previa condanna di B.. Ora insegna a Parigi.
Poi venne l’Innominabile, quello che “in qualunque paese, quando un leader politico è condannato in via definitiva, la partita è finita: game over” (11.9.13). Quattro mesi dopo lo incontrava nella sede del Pd per siglare il Patto del Nazareno ed esprimere “profonda sintonia” col pregiudicato sull’Italicum (raso al suolo dalla Consulta) e la schiforma costituzionale (raso al suolo dagli italiani). Ora fa il pelo superfluo della politica. Chi sarà il prossimo?
(di Marco Travaglio/Il Fatto Quotidiano – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)