Covid-19. Nuovo Dpcm, Gianni Lepre: ‘solito scontro Stato-Regioni; una ‘frittata all’italiana’
A passo di gambero l’Italia si sta confrontando con la seconda ondata di Covid che ha delle caratteristiche già note: la prima è che era abbondantemente prevedibile; la seconda è rappresentata dal fallimento politico-istituzionale di fronteggiare la lo status quo.
L’importante però è che si è giunti al voto di settembre indenni e che le urne abbiano decretato ciò che c’era da decretare.
Il Covid? quello è un’altra storia, quella di una pandemia sanitaria tornata alla ribalta, guarda caso , proprio dopo il 21 settembre.
“A distanza di un oltre un mese dal voto, quando in molte aree del Paese il virus è fuori controllo -esordisce il professor Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2- arriva un nuovo DPCM che sancisce definitivamente 2 cose: la rottura degli equilibri Stato – Regioni e la vergognosa approssimazione con la quale il governo centrale si sta muovendo nel campo minato delle PMI”.
Lepre ha poi continuato: “Se nella prima ondata di marzo ci poteva stare l’impreparazione e la sorpresa, in questa seconda fase non esistono scusanti per un esecutivo centrale che non trova di meglio da fare che dividere il Paese in aree colorate alle quali assegnare divieti e prescrizioni di ogni genere. Una situazione a dir poco drammatica per molti settori merceologici divenuti di fatto sacrificabili.
Chiusura dei bar alle 18, dei centri commerciali nel weekend, un coprifuoco generalizzato dalle 22 alle 05, se da una parte spiegano la volontà di annullare assembramenti e movida, dall’altra distruggono il commercio di settore sacrificandolo sull’altare di una pandemia sanitaria che lo Stato non è in grado di combattere con le armi giuste: il controllo, il raziocinio, le regole.
Si chiude tutto quando non si ha la capacità di controllo e monitoraggio; si chiude il Paese in assenza di politiche economiche adeguate al momento, con un Recovery Fund sempre più chimera ed i miliardi millantati dal governo, sempre più ballerini e cloni immaginari di altri fondi narrati ma mai visti.
In tutto questo marasma -ha concluso Lepre- molto onestamente, ciò che maggiormente dispiace, a prescindere dai grossi quesiti economici di sopravvivenza nazionale, è che il popolo continua la sua operazione di scollamento dalla politica e dalle istituzioni sentite sempre più lontane, sempre più nemiche“.
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