Atletica Leggera condizionata dal Covid-19: come e quanto ce lo spiega un grande tecnico
Come è cambiato in emergenza sanitaria lo Sport
e in particolare l’Atletica Leggera? Ce lo spiega in un’intervista l’allenatore e consigliere provinciale FIDAL Marco Cangiano.
Marco Brian Cangiano è Consigliere Provinciale e Allenatore della FIDAL | Federazione Italiana di Atletica Leggera di Napoli.
Con l’ Asd Budokan Portici, è impegnato con gli atleti che segue, e che per ora, salvo ulteriori restrizioni e nuovi decreti, possono continuare ad allenarsi.
In questa breve intervista Marco ci dà alcune informazioni sullo svolgimento delle attività:
Lo sport ai tempi del coronavirus: cosa è cambiato per l’atletica?
La nostra attività sta proseguendo in maniera regolare trattandosi di uno sport che si pratica all’aperto e che non prevede contatti. La società di Atletica leggera Asd Budokan Portici, presente sul territorio dal 1985, conta adesioni anche da parte di bambini e bambine che praticano altre discipina, sia perché è propedeutica e di base per qualsiasi altra, ma anche perché molti genitori hanno orientato la loro attenzione verso di noi, considerando l’Atletica Leggera uno degli sport più “sicuri” in questo momento.
Inoltre ci atteniamo scrupolosamente al protocollo Covid, effettuando la misurazione della temperatura e la registrazione di ogni singolo atleta che accede all’ingresso, sanificando le attrezzature e mantenendo il distanziamento sociale.
Ha notato qualche cambiamento nei bambini che svolgono attività con la vostra società?
Premetto di avere due figli di 7 e 4 anni che si allenano 3 pomeriggi a settimana, dopo che la mattina svolgono la didattica a distanza – e ho constatato che i bambini sono riusciti ad adattarsi in modo straordinario, più di noi adulti. Inoltre avendo la possibilità di svolgere attività fisica all’aperto ed in totale sicurezza senza l’uso della mascherina, hanno una valvola di sfogo che favorisce il rilascio di endorfine che insorge dopo aver praticato almeno 40 minuti di attività sportiva, migliorando la sensazione di benessere la coordinazione e il reclutamento delle fibre muscolari.
Immagino non sia semplice dare la giusta motivazione agli atleti per allenarsi con questo difficile “clima”. Voi come ci riuscite?
Creando il giusto approccio con loro, lavorando sull’attenzione e mantenendo la concentrazione alta rispetto gli obiettivi. Per la maggior parte di loro, non solo per quelli che salleno, un coach è un punto di riferimento, a volte anche oltre l’attività sportiva, per cui il mio obiettivo è quello di mantenere un buon equilibrio infondendo loro serenità, in attesa di un un vaccino o di un farmaco antivirale efficace contro il Covid.