Del Monaco. Zagaria, un seminatore di morte: rientri in carcere!
Riportiamo in maniera integrale la lettera che l’on. Antonio del Monaco ha inoltrato via mail al Ministro della Giustizia e ad altri destinatari in merito alla questione del boss Zagaria.
Ill.mo Avv. David Ermini
n.q. Vice Presidente C.S.M.
segreteria.vicepresidenza@csm.it
Ill.mo On. Alfonso Bonafede
Ministro della Giustizia
segreteria.ministro@giustizia.it
segr.ministro@giustizia.it
Ill.ma Dott.ssa Ida Aurelia Soro
Presidente del Tribunale di Sassari
tribsorv.sassari@giustizia.it
Oggetto: in attesa della nuova sentenza per Zagaria, auspicio del suo rientro in carcere
Signor Vice Presidente, Signor Ministro, Sig.ra Presidente è mia intenzione, con queste poche righe, ritornare su una questione importantissima, più volte affrontata nei mesi scorsi.
Mi riferisco alla recente notizia di una prossima sentenza, pare del 21 settembre,inerente alla concreta possibilità di rientro in carcere per Zagaria. Io sono un parlamentare del territorio casertano e sono altresì membro della
Commissione Ecomafie; dunque una notizia del genere non può certo lasciarmi indifferente, giacché mi tocca da vicino. Il mio è un territorio martoriato, avvelenato, e gran parte dei danni sono stati causati proprio dalle menti criminali dell’ormai noto clan dei casalesi. Quella che un tempo era denominata Campania felix oggi si ritrova a pagare il prezzo più alto per l’incoscienza e la crudeltà di vili personaggi come Zagaria: hanno seminato morte e distruzione e, come Voi certo saprete, sono ferite talmente profonde che continueremo a piangere
morti innocenti per decenni. Alla notizia di mesi fa inerente alla concessione dei domiciliari a Zagaria, a causa
dell’impossibilità di proseguire il ricovero presso l’ospedale della zona divenuto centro Covid, esternai il mio dissenso e la mia perplessità: non era accettabile concedere un beneficio del genere a un criminale di siffatta natura, soprattutto in un momento tanto difficile e delicato per il Paese, quello della pandemia appunto, occasione ghiotta per la malavita. Mi sono esposto in prima persona per palesare la mia indignazione affinché
si facesse giustizia, affinché la decisione non fosse definitiva perché un’altra soluzione andava trovata.
Il Dap individuò allora l’unità ospedaliera di medicina protetta di Belcolle, appartenente alla casa circondariale di Viterbo, quale luogo ideale per permettere a Zagaria la corretta e sicura continuazione delle cure necessarie al suo stato di salute. Come allora, anche oggi rinnovo la mia speranza: che in questo paese sia sempre fatta
giustizia, che vengano osservate le sentenze fino alla fine, che venga sì rispettata ladignità umana di tutti, ma che mai il male perpetrato possa essere dimenticato, annullato, cancellato.
Questa è ancora la mia preghiera.
Ringraziando Voi Signori della cortese attenzione, porgo distinti saluti.
Roma, 8 Settembre 2020
On. Antonio del Monaco
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