Mondragone. Ancora troppi i rifiuti
Le potenzialità offerte dal territorio in relazione alla bellezza paesaggistica insita nell’ampia fascia costiera bassa e sabbiosa del Litorale Domizio nulla hanno da invidiare ad altre coste da sempre più rinomate.
Sebbene sia una delle zone meno valorizzate d’Italia, il Litorale Domizio per la sua natura incontaminata è stato protagonista negli anni ’70 e ’80 del turismo vip internazionale che fece di Baia Domizia la sua perla, il suo punto di riferimento.
Mondragone, con le sue acque termali e la sua storia millenaria che ne rimanda le origini alla scomparsa dell’antica città sommersa di Sinuessa, potrebbe aspirare a vivere di turismo ripercorrendo se così possiamo dire il tempo in cui da prestigiosa colonia romana qual era, divenne meta di villeggiatura per la popolazione.
Una tale presentazione si discosta purtroppo dall’immagine reale, per nulla decorosa, che viene a caratterizzare un territorio sempre più violato dallo scempio operato dai cumuli di rifiuti: una piaga che continua a compromettere il rilancio del settore turistico con un impatto chiaramente negativo
sull’economia oltre che sulla qualità di vita dei cittadini.
Contrassegnato dal degrado ambientale è dunque il biglietto da visita che si consegna ai cittadini e ai visitatori per lo spettacolo impietoso a cui si assiste con metodica puntualità all’avanzare dell’estate, quando assume toni emergenziali.
Le ragioni sono da ricercarsi prima di tutto nell’assenza di interventi mirati, fra i quali la gia presentata richiesta di ricorrere alla videosorveglianza, così da assicurare quell’azione di controllo che possa condurre alla prevenzione e alla repressione di quelli che sono veri e propri attentati all’ambiente con ciò che ne consegue per la salute generale di chi vi risiede.
In secondo luogo, non meno importanza riveste il fronte della raccolta.
Alcune testimonianze hanno infatti messo in luce quanto la gestione ad oggi sia tutt’altro che appropriata dal momento che trova riscontro negli sversamenti abusivi in città e nelle aree periferiche, dove i cittadini segnalano una situazione ancor più scandalosa oltre che drammatica. Ma non solo. Molti di essi, però, attribuiscono ad un tale contesto anche il mancato rispetto di orari e giorni di conferimento dei rifiuti.
Il persistere di uno scenario come quello che vede irrisolta la pratica dello smaltimento illegale e il ritiro a domicilio degli ingombranti dopo mesi d’attesa pur avendo contattato il numero verde predisposto, richiede da parte dell’amministrazione una seria presa di coscienza del problema per dare seguito ad una battaglia che, seppure avviata, non ha ancora dato esiti positivi; soprattutto dopo le dimissioni di Antonio Federico e l’ingresso in giunta di Emilio Di Lorenzo quale nuovo assessore all’ambiente, nel cui pronto interessamento si erano riposte fiducia e speranza che ci si augura non vengano ulteriormente disattese, da parte di chi può, con senso di responsabilità, salvaguardare il nostro territorio assieme alla comunità, a cui va garantito il pieno diritto di viverlo nello splendore che ha da offrire, sia ai suoi concittadini, sia a chi guarda ad esso come meta d’attrazione turistica.
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