Bufera su Forza Italia: chiesto l’arresto per corruzione di Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo
Terremoto nella politica della Campania e in quella di Forza italia. La Procura di Torre Annunziata ha chiesto l’arresto del senatore Luigi Cesaro e dell’onorevole Antonio Pentangelo per il reato di corruzione.
La richiesta si inquadra nell’ambito delle indagini relative alla riconversione dell’ex area Cirio di Castellammare.
All’interno del Parlamento, Luigi Cesaro ricopre la carica di Senatore, mentre Antonio Pentangelo quella di Deputato. I due parlamentari accusati dalla procura di Torre Annunziata sono stati presidenti della ex Provincia di Napoli, oggi Città metropolitana e in quella veste avrebbero favorito Greco nel business della riconversione dell’ex area Cirio.
Pentangelo avrebbe ricevuto un orologio di lusso, in occasione del compleanno.
Cesaro, invece, sulla base di intercettazioni risalenti alla campagna elettorale, sarebbe stato ” omaggiato” con 10mila euro .
Durante la notte, i poliziotti della squadra mobile di Napoli e del commissariato di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone, accusate a vario titolo dalla Procura di Torre Annunziata di corruzione, abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite.
I fatti contestati risalgono al 2015. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero voluto abbattere l’ex fabbrica di pomodori per costruire 330 appartamenti grazie a un giro di tangenti. Un affare sul quale la camorra era pronta a mettere le mani.
Per arrivare ai permessi Greco avrebbe corrotto diversi funzionari, facendo anche pressioni sulla nomina del commissario ad acta la cui nomina spetta al Presidente della Provincia. Le indagini ad oggetto sono una costola della macro inchiesta “Olimpo” il cui processo è attualmente in corso.
L’area ex Cirio di Castellammare è di proprietà della società PolGre dell’ imprenditori Adolfo Greco, ai domiciliari da poco meno di un mese(dopo 16 mesi di carcere per legami con i clan della zona stabiese) e indagato in questa inchiesta e di Tobia Antonio Polese (il boss delle cerimonie della tv, nel frattempo deceduto).
I fatti contestati risalgono al 2015. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero voluto abbattere l’ex fabbrica di pomodori per costruire 330 appartamenti grazie a un giro di tangenti. Un affare sul quale la camorra era pronta a mettere le mani.
Per arrivare ai permessi Greco avrebbe corrotto diversi funzionari, facendo anche pressioni sulla nomina del commissario ad acta la cui nomina spetta al Presidente della Provincia. Le indagini ad oggetto sono una costola della macro inchiesta “Olimpo” il cui processo è attualmente in corso.
L’ imprenditore Adolfo Greco e’ destinatario insieme ad altre cinque persone, tra imprenditori, funzionari pubblici e liberi professionisti, di un provvedimento cautelare con il beneficio dei domiciliari. Una settima persona è destinataria di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Contestati a vario titolo anche il falso ideologico e la rivelazione di segreto di ufficio.
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