Dalia di mare, un diario in versi
Dalia di mare, una raccolta di versi di Carolina Montuori che esalta la Poesia esplorando gli abissi del mare dei sentimenti umani
di Maurizio Longhi
È un rischio puntare sulla poesia, perché richiede una partecipazione attiva da parte dei lettori, come se chi la scrive tendesse la mano a chi la legge creando un muto dialogo, un legame interiore, una connessione emotiva. Dalia di mare, una raccolta di versi di Carolina Monuori che esalta la Poesia esplorando gli abissi del mare dei sentimenti umani ha pubblicato il suo Dalia di mare, una raccolta di poesie che esprimono sentimenti puri, puliti, che nobilitano un’anima ma la rendono anche permeabile alla sofferenza. La poesia è una forma d’amore, una lama che scava negli abissi della sensibilità, anche con più brutalità che delicatezza, ma facendo in modo che possa trovare espressione.
Le poesie hanno dei ritmi che sfuggono a qualsiasi regola, ciascuna va da sé seguendo i propri passi, prendendo una forma alla quale non si può assegnare una logica o attribuire una spiegazione. Una poesia bussa alla porta di un cuore chiedendo solo una interpretazione, per questo non è nata per avere una forma, perché ciascuno gliene può attribuire una diversa, come se la facesse propria adattandola al vissuto che si porta dietro, modellandola a propria immagine e somiglianza.
La poesia non bussa alla porta del cuore per chiedere asilo, non è nella sua natura, chiede solo di accarezzarlo dolcemente e di sussurrargli ciò di cui è portatrice. Per questo la poesia non attecchisce nel caos ma richiede la giusta cornice, quella all’interno della quale il silenzio non si disperde. L’autrice, attraverso queste poesie, conferisce un’anima ad ambienti naturali.
Il mare è l’ambientazione che ricorre in diverse circostanze, vedendo un bambino che emerge dal vento cullato dalla brezza marina, sia in inverno che in primavera, sia quando fioriscono i campi che quando nel cielo si accendono le stelle. Sempre il mare è visto come un fedele custode delle parole che nascono dal nostro animo per posarsi sui fondali, su coralli rossi o stelle marine, restando lì, per sempre, perché ciò che si custodisce non riemerge.
Ma quanto è grande il potere del mare? Può cancellare anche un amore il cui peso lacera il cuore? La poesia non fornisce risposte, suscita riflessioni. La giovane autrice porticese scandaglia anche le stagioni che portano con sé dei sentimenti, anche l’inverno più freddo può essere affrontato con animo leggero se accompagnato dalla speranza di una nuova primavera.
Tante poesie sono degli inni all’amore, descritto in tutte le sue sfaccettature. Cosa fa più male di un amore che svanisce? L’assenza di quello che non può più essere o il ricordo di quello che è stato? Non esiste poesia senza sentimenti. Non esiste poesia senza il contatto con la natura, con la luna che si prende la notte per sembrare più bella, con le stelle alle quali si chiede di non deludere gli innamorati che le guardano, trovando il coraggio di baciarsi dopo averle ammirate. Per Carolina Montuori ogni poesia è una storia da frammentare in piccole schegge che fluttuano nel mare dei sentimenti umani.
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