La testimonianza e i consigli di una dottoressa dell’unità Covid-19 di Salerno.
Poche parole chiare e dirette su quale sia la situazione attuale al reparto che accoglie i pazienti Covid dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Una fotografia emblematica di una situazione che a vari livelli si vive in tutti gli ospedali della penisola. Un invito perentorio, ancora una volta, a collaborare stando in casa.
“Restate a casa e soprattutto non arrivate negli ospedali per sintomi lievi. Al Ruggi si attendono 100 Covid al giorno, di cui 50 faranno l’isolamento domiciliare (contagiando i familiari) e 50 andranno ricoverati, e di questi 10 avranno bisogno della terapia intensiva. Considerando che una degenza media in Rianimazione è di 15/20 giorni fate un po’ i conti sul turnover. Non so immaginare come si potrà far fronte a tutto ciò. Se pure dovessero riuscire ad allestire parte dell’ospedale (pare che Postiglione sia stato convinto a fare arrivare al Ruggi tutti i sospetti Covid della provincia per non caricare gli ospedali di periferia!) non ci sono i medici, che tra l’altro non sono ancora tutelati veramente (ancora presidi, tamponi etc) e si potrebbero ammalare. Ci attendono tempi davvero molto difficili. Il vero aiuto, per chi può restare a casa, è davvero di farlo, rigorosamente. Poi avremo modo e tempo per goderci ogni cosa. Grazie”
Dottoressa Antonella Toriello, unità covid-19 ospedale Riuniti San Giovanni di Dio – Ruggi d’Aragona di Salerno.
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