Caiazzo. Pericolante la chiesa di san Francesco, subito chiusa per carente manutenzione: ‘sine die’?
Un altro storico edificio di culto rischia di essere sconsacrato e adibito per sempre a ben altre attività, secondo le immancabili male lingue, forse più remunerative “per il corpo” ma non per lo spirito.
Nuova “tegola” per la comunità caiatina e in particolare per la sua storica (ex) diocesi, i cui preposi, per evitare la definitiva chiusura al culto (anche) dell’antica struttura ecclesiastica contigua alla casa comunale ora dovranno preoccuparsi di rimuovere tutte le cause di pericolo evidenziate dal responsabole tecnico comunale in seguito a segnalazione dell’ingegner Guido Ruggiero, incaricato proprio dalla diocesi.
In seguito a sopralluogo, infatti, il professionista incaricato dai vertici diocesani ha dichiarato fra l’altro di aver riscontrato “manifestazioni interne ed esterne per le quali la causa è riconducibile presumibilmente ad infiltrazioni provenienti dalla copertura e a condizioni di vetustà” aggiungendo che “in particolare si evidenziano segni di degrado esterno sul prospetto principale dove diversi elementi architettonici hanno perso la consistenza e sono in stato di degrado, lo stesso vale per la parte interna dove evidenti e ripetuti sono i segni di infiltrazioni, con ripercussioni sulla tenuta degli intonaci”.
Ancor più critico il verdetto del responsabile tecnico comunale, Giuseppe Grasso, il quale, in sede di ulteriore perizia, espletata in data 14 dicembre, ha riscontrato una sostanziale rispondenza dello stato dei luoghi con quanto segnalato dall’ingegnere Ruggiero e in particolare che all’interno dell’edificio si nota il distacco di una porzione dell’intonaco del solaio di copertura che presenta anche ampi tratti interessati da consistenti infiltrazioni di acque meteoriche provenienti dalla copertura a terrazzo; il piano di calpestio nei pressi dell’altare maggiore presenta un marcato avvallamento probabilmente imputabile alla presenza di acque che hanno determinato l’erosione degli strati sottostanti; in tutto l’immobile si presenta un marcato stato di degrado sia interno che esterno con evidenti problematiche interessanti i fregi del prospetto principale.
Per conseguenza, il responsabile tecnico comunale ha sancito che in considerazione della vetustà del manufatto e del suo attuale stato di degrado, gli inconvenienti innanzi specificati sono indicativi di una compromessa tenuta, sia degli intonaci interni presenti sul solaio di copertura che dei fregi presenti sul fronte principale; in considerazione di quanto innanzi, si rende necessario adottare specifica ordinanza volta alla tutela dell’incolumità e pertanto è stato ordinato al parroco, don Antonio Di Lorenzo, di provvedere a proprie cure e spese all’immediato sgombero da persone e cose della chiesa dedicata a San Francesco, ubicata alla Piazzetta Martiri caiatini, nelle more dell’eliminazione degli inconvenienti specificati nelle premesse.
Dulcis un fundo, lo stesso tecnico ha specificato che per l‘esecuzione dei necessari interventi manutentivi dovranno preventivamente essere acquisiti i pareri di competenza della Soprintendenza Architettonica di Caserta e di questo Ente essendo l’immobile in argomento assoggettato ope legis alla tutela archeologica.
Immaginabile quindi che per conseguenza resti lungamente chiusa al culto la storica chiesa di san Francesco, proprio contigua alla casa comunale, ricavata dal precedente monastero, cui si accede dalla piazzetta Martiri Caiatini, recentemente assurta agli onori delle cronache in seguito al rinvenimento di storici reperti nel corso dei recenti lavori di rifacimento della pavimentazione stradale, chiesa in cui peraltro sono custoditi importanti opere d’arte che intanto è auspicabile i preposti si adoperino per tutelarlee adeguatamente.
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