“La disparità di genere nel mondo del lavoro”, convegno del movimento “Cambiamo Insieme”
MADDALONI – Il Movimento Civico “Cambiamo Insieme”, che all’interno della coalizione del Sindaco Andrea De Filippo è composto dai consiglieri Aniello Amoroso, Salvatore De Rosa e che vanta anche il vice sindaco della Città nella persona di Luigi Bove, ha organizzato un convegno avente come tema: “La disparità di genere nel mondo del lavoro”. Il convegno si terrà Giovedì 27 Febbraio 2020, con inizio alle ore 18:00, presso la Sala Iorio della Biblioteca Comunale di Via San Francesco d’Assisi in Maddaloni.
Al convegno interverranno diverse professioniste che analizzeranno le condizioni della donna nei vari contesti lavorativi ponendo l’accento sulla situazione lavorativa delle donne in Campania e, in particolare, a Maddaloni. Dopo i saluti del Sindaco Andrea De Filippo e dell’Assessore alle Pari Opportunità Imma Calabrò, seguiranno gli interventi qualificanti di: Maria Rosaria Raglia, coordinatore regionale pari opportunità e politiche di genere UILCOM Campania, Rossana Ferraro, magistrato Gop ed avvocato, Stefani Russo, avvocato, Annalisa Manfré, psicologa e psicoterapeuta EMDR, Teresa Cresci, responsabile del centro per l’impiego di Maddaloni, Gabriella Santillo, consigliere provinciale per le pari opportunità, Titti Improta, giornalista e membro della commissione regionale pari opportunità. La giornalista Marilù Musto farà da moderatrice del convegno.
Favorire l’accesso delle donne al mercato del lavoro, e più in generale la parità di genere, è un passo importante sia da un punto di vista culturale, ma anche socio-economico. Che il convegno si tenga pochi giorni prima della ricorrenza della giornata delle donne (8 marzo) rappresenta un’occasione del Movimento “Cambiamo Insieme” per lanciare un messaggio politico su temi e questioni importanti. Sussistono ancora stereotipi che attribuiscono alla donna con famiglia una minore disponibilità da dedicare al lavoro, identificando troppo spesso la quantità di tempo dedicato con la qualità del lavoro.
La forte resistenza culturale che continua a relegarle nel ruolo esclusivo di responsabili della cura familiare, le mette di fronte al bivio affetti o lavoro. Occorre agire nell’ottica di una rinnovata considerazione rispetto al ruolo economico, sociale, ma anche identitario e peculiare delle donne nel mondo del lavoro e nella società, e allo stesso tempo responsabilizzare gli uomini al pari delle donne, nei loro compiti di cura nei confronti della propria famiglia, figli, affetti con cui condividono la vita, nonché della cura del luogo domestico.
Una redistribuzione dunque delle energie e della cura condivisa che possa tenere insieme e “non separare” genere e generazioni. Di fatto vi è una propensione delle donne italiane ad abbandonare il lavoro in caso di maternità (pratica tra l’altro incentivata dal legislatore, che consente, ad esempio, il pagamento dell’indennità di disoccupazione alle madri che lasciano spontaneamente il lavoro entro l’anno di vita del figlio).
Ciò comporta che siano ancora troppe le madri lavoratrici costrette a licenziarsi entro i primi due anni dalla nascita di un figlio, troppe le madri costrette a scegliere fra la propria realizzazione personale e quella professionale, che non dovrebbero mai essere percepite come inconciliabili. Le asimmetrie di genere dipendono da modelli culturali penalizzanti, che impongono difficoltà aggiuntive alle donne sul fronte familiare lavorativo, sociale ed economico.
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Source: Belvedere – 10/1
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