Caserta – Il pugno e la rotativa. A cinquant’anni dal sessantotto presentato il libro di Luigi Sardi
CASERTA – Il libro “Il pugno e la rotativa. Il ’68 nella stampa trentina” di Luigi Sardi, grazie all’Associazione culturale “Liberalibri”, è stato presentato presso la libreria “laFeltrinelli” di Caserta venerdì 18 novembre 2019.
Luigi Sardi è stato giornalista ed inviato speciale del quotidiano “L’Adige” per circa sessant’anni e ha vissuto in prima linea gli inizi dei moti universitari sessantottini a Trento e ha dialogato con Vincenzo De Rosa, coordinatore di Liberalibri, con gli studenti della succursale del Liceo Scientifico “A. Diaz” di San Nicola la Strada con le docenti Anna Laurenza, Ira Capotorto, Saveria D’Andrea, Annamaria Ruggiero. Voce delle letture di Gianrolando Scaringi e musiche interpretate dal maestro Raffaele Amendola.
Al dialogo hanno partecipato la docente Anna Laurenza e gli studenti Barbara Brighel, Ilaria Dardo, Alfonso Pelella e si è domandato come avesse vissuto quei tempi, come la Chiesa avesse risposto, l’eredità del sessantotto. Luigi Sardi ha sottolineato che a Trento avvennero fatti epocali per l’Italia in difficoltà e da qui tutto si sovvertirà: La prima occupazione di una facoltà di sociologia;
la contestazione addirittura nel Duomo con Paolo Sorbi che interruppe con grido “è falso” il quaresimale mettendo la città in stato d’assedio, la stessa Chiesa si trovò sconcertata e mai come prima attaccata. Nell marzo del 1968, a Roma, il Movimento studentesco che fino allora si era proclamato non violento, mostrò a Valle Giulia il suo volto rivoluzionario. La contestazione a Trento il 3 novembre del Sessantotto, cinquantesimo anniversario della fine della Grande Guerra, bloccò per la prima volta nella storia l’auto del Presidente della Repubblica, allora Giuseppe Saragat; le donne, Invece, mai prima di allora, si scaraventarono, brandendo mazze e aste, contro le forze dell’ordine.
Nel Paese si diede l’avvio a alla ferocia scatenando la lunga, tremenda stagione di odio e terrorismo culminata nel marzo del 1978 con la strage di via Fani e il rapimento di Aldo Moro. L’Italia quasi venne seppellita dal buio della ragione, rischiò una dittatura militare dopo l’abbozzo del colpo di stato passato alla storia come Piano Solo. Riuscì a resistere e fu in grado di rialzarsi e i ragazzi del Sessantotto sparirono, ripresero col tempo la giacca e la cravatta e si dimenticarono la lotte di classe.
Solo le donne Le donne sono riuscite a entrare con prepotenza nella vita sociale e politica italiana. Non sono state più donne per far figli o casalinghe ma donne pensanti e partecipative. La Chiesa iniziò a comprendere che non si poteva solo sprigionare il potere ma anche far ricrescere la spiritualità.
Al dibattitto inoltre hanno preso parte, attraverso la voce dialogante di Vincenzo De Rosa, Enrico Milani che ha ricordato la partecipazione appassionata degli studenti casertani, Sergio Vellante ha affermato della lotta per il cambiamento, Antonio Malorni ha ricordato la partecipazione nei nostri luoghi dei docenti al cambiamento e Salvatore Del Prete ha menzionato una società oggi ancora però in cerca di una equità.
Nell’ambito della serata hanno ricevuto il Premio Liberalibri, in ricordo per la prima liberazione di libri a Caserta, Roma, Napoli per la loro meritoria attività culturale e il loro contributo al bene comune e alla persona umana, su proposta dal comitato scientifico dell’associazione Liberalibri: la casa editrice padovana Vincenzo Grasso Editore, lo scienziato Antonio Malorni, lo stesso giornalista Luigi Sardi e la professoressa Anna Maria Rufino per il non dimenticato professore Bruno Iorio”.
L’articolo Caserta – Il pugno e la rotativa. A cinquant’anni dal sessantotto presentato il libro di Luigi Sardi proviene da BelvedereNews.
(BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
[smiling_video id=”99851″]
[/smiling_video]