Caiazzo. ‘Scuola di Pace’ in memoria dell’eccidio nazista con la dirigente Cusano e l’ambasciatrice Ginocchio
Presso l’aula di Presidenza sita nella sede centrale della scuola è avvenuto un incontro di presentazione e di programmazione fra la dirigente scolastica, dottoressa Cecilia Cusano, e la presidente del Movimento per la Pace della provincia, Agnese Ginocchio, che ha portato i saluti del vice Presidente Gino Ponsillo, assente per motivi familiari, per la pianificazione dello storico evento dedicato alla memoria dei 100 anni della grande guerra che quest’anno, a partire dalla prossima primavera, farà tappa per la prima volta nel comune di Caiazzo.
Grandi preparativi in corso
L’I.C. “Caiatino” sarà scuola capofila nell’area caiatina protagonista di uno dei più importanti eventi storici e che andrà ad unirsi alla mobilitazione delle “Scuole di Pace” che già hanno aderito e che aderiranno al percorso della Fiaccola.
La dirigente scolastica, molto sensibile all’argomento, ha spiegato che la scuola già porta avanti percorsi di Pace da anni, organizzando annualmente una marcia per la Pace in cui vengono coinvolti oltre alla sede centrale tutti i restanti plessi della scuola siti nei vari comuni confinanti.
Caiazzo è stata oggetto della strage nazifascista di Monte Carmigliano durante il secondo conflitto mondiale che avvenne proprio nel mese di ottobre con un grave prezzo di vite umane tra cui donne e bambini.
Nell’ottobre del 1943, per ragioni strategiche, il fiume Volturno divenne decisivo per la realizzazione del piano difensivo tedesco che prevedeva la costruzione di una linea difensiva (Gustav) per tardare l’avanzata dell’esercito alleato italiano verso nord.
Per consentire l’allestimento dello sbarramento difensivo e completare le fortificazioni, soprattutto nella zona di Cassino, Kesselring organizzò una dura resistenza lungo il Volturno sfruttando le pessime condizioni atmosferiche.
Vi furono aspri combattimenti tra le truppe anglo-americane e i tedeschi che si erano schierati lungo la riva settentrionale del Volturno, con l’intento di difendere la linea difensiva.
L’attacco della Quinta Armata contro le linee del Volturno iniziò la notte del 12 ottobre e, dopo due giorni di duri combattimenti, gli Alleati riuscirono a superare il fiume e conquistare la città di Caiazzo, un baluardo per la resistenza dei tedeschi che avevano organizzato una difesa efficace formata da unità di retroguardia sparse lungo la dorsale della collina.
La sera del 13 ottobre un manipolo di soldati tedeschi, guidati dal giovane sottotenente Wolfgang Lehnigk–Emden, che occupavano una casa utilizzata come posto di comando sul Monte Carmignano, nell’area caiatina che domina la valle del Volturno, uccise gli abitanti di un casolare, che si erano rifugiati per sfuggire ai bombardamenti.
Fu una strage. Furono annientati due interi nuclei familiari: quattro uomini, sette donne e undici bambini.
Le vittime erano dei civili inermi, sospettati di aver lanciato segnali luminosi agli Alleati.
I tedeschi li massacrarono con raffiche di mitra per poi straziarne i corpi.
Il giorno dopo gli Americani superarono la linea difensiva tedesca sul Volturno e occuparono la cittadina di Caiazzo.
Con loro arrivarono i corrispondenti di guerra americani che documentarono la terribile strage.
William Stoneman, del Chigaco Daily News, salì sul colle, alla periferia di Caiazzo, e dopo aver accertato che si era trattato di un massacro, iniziò a raccontare agli americani che alcuni tedeschi in ritirata verso il fronte di Cassino avevano ucciso donne e bambini, lasciando i corpi ammassati accanto al casolare dove si erano rifugiati.
In Italia nessuno conosceva il nome del responsabile della strage e i particolari dell’inchiesta, condotta dal Servizio segreto militare, poiché il Comando della Quinta Armata aveva comunicato di non «trasmettere i risultati alla stampa» per evitare rappresaglie nei confronti dei soldati americani.
Ma Stoneman conosceva perfettamente i risultati dell’inchiesta, e quando fu nominato assistente per i crimini di guerra del Segretario Generale delle Nazioni Unite, inserì il nome di Emden nella lista dei criminali di guerra. (notizie riprese dall’articolo del sito History: “Caiazzo 13 Ottobre 1943”: https://www.editorpress.it/history/la-strage-dimenticata-).
“Per questo motivo -ha riferito la Dirigente scolastica Cusano- il desiderio di Pace nell’area caiatina è molto forte. Un desiderio che come Dirigenti scolastici, docenti ed educatori, abbiamo il dovere di infondere nei giovani affinché non si ripetano più per gli orrori perpetrati in passato che hanno bagnato di sangue le nostre terre.
Pertanto quest’anno -ha sottolineato la dirigente scolastica- l’evento della Fiaccola verrà inserito proprio in questo contesto;gli alunni, coordinati dalle docenti referenti, lavoreranno e svilupperanno i temi proposti dal Movimento per la Pace, per la Nonviolenza e la Salvaguardia del Pianeta Terra”.
Anche a Caiazzo finalmente, grazie all’impegno della Dirigente scolastica Cecilia Cusano, verrà messo a dimora il simbolo della mobilitazione della Fiaccola: l’Albero della Pace, che rappresenta il Monumento vivo sempreverde, simbolo della vita che mai muore, dedicato ai percorsi della memoria storica dei 100 anni della grande guerra e dedicato alla memoria di tutti i caduti, e alle vittime innocenti delle guerre, attentati, stragi, terrorismo, criminalità, violenze e mafie di Caiazzo e nel mondo, dai 100 anni ad oggi e verrà dedicato anche ai martiri dell’eccidio nazifascista di Monte Carmignano.
A seguito della grave crisi climatica e dell’appello lanciato dalla giovanissima Greta Thunberg, accanto alla dedica della mobilitazione della Fiaccola della Pace da quest’anno sulla targa di titolazione dell’Albero, che è dedicato anche alla difesa della Madre Terra, verrà riportata una nuova dedica: “Contro ogni crimine e terrorismo ambientale nell’area caiatina, in Terra dei Fuochi, in Campania, Italia e nel mondo”.
Con la Dirigente scolastica verrà siglato il “Patto di Pace” , mediante il quale alla scuola verrà consegnato il titolo di “Scuola di Pace del III Millennio”.
A seguire, verrà sottoscritto un secondo “Patto di impegno e di Salvaguardia del Pianeta Terra”, con tutte le Istituzioni presenti: Preside, Sindaco, Assessore Pubblica Istruzione, rappresentante associazioni, rappresentante giovani… quale impegno nel proseguire il cammino sui temi proposti, che non deve essere destinato ad una semplice manifestazione che si terrà in tale giorno, ma a una vera e propria mobilitazione che deve partire dalla quotidianità con scelte di vita più eque e solidali, impegno e lotta all’ingiustizia, difesa dei diritti umani per tutti (nel 2018 è ricorso il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo), accoglienza, scelte eque e solidali.
L’appello inoltre racchiude un invito rivolto alle Istituzioni ad adottare programmi politici che in linea alla Carta Costituzionale, nostro DNA, adottino programmi sulla Pace ed il disarmo, programmi di accoglienza e di integrazione, contro ogni forma di razzismo, di intolleranza e di violenza di genere.
Abbattimento dei muri (quest’anno ricorre il 30° anniversario della caduta del muro di Berlino), difesa dell’articolo 11 della Costituzione e pratica della Nonviolenza (ci troviamo a celebrare i 150 anni dalla nascita di Gandhi) e ancora: solidarietà senza confini, difesa della Madre Terra, salvaguardia della salute e difesa del diritto alla vita, temi tutti ampiamente richiamati nella Carta dei Diritti Umani e nella nostra Costituzione.
Un sentito ringraziamento alla preside Cecilia Cusano per dare la possibilità ai giovani e all’intera comunità di formarsi alla scuola di Pace, vera Maestra di cittadinanza e di responsabilità, perché sviluppare e riflettere su questi temi fondanti dai quali dipende il futuro dell’umanità significa avere veramente a cuore le sorti dei giovani.
In alto la Pace. In alto le Scuole di Pace!
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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