Maddaloni. Gaetana Crisci a difesa e tutela delle periferie presenta due diffide.
La consigliera Gaetana Crisci, che ha fatto della tutela e della riqualificazione delle periferie la sua missione in questa consiliatura in cui siede nei banchi dell’ opposizione, ieri, in consiglio comunale, ha lamentato fortemente la mancanza di risposte da parte dell’amministrazione rispetto a gravi problematiche per le quali sta lottando da tempo.
“Il degrado delle periferie, dopo un anno e mezzo dall’ insediamento di questa amministrazione, non conosce limiti. Le segnalazioni restano inascoltate e nemmeno le diffide ad adempiere che rappresentano il presupposto per accertare una responsabilità dell’ente e dei funzionari dinanzi alle autorità di polizia giudiziaria sembrano preoccupare nessuno.”
Una situazione inverosimile: sono venuti meno i servizi essenziali minimi da garantire al cittadino, quali sicurezza e pubblica incolumità. Ma, aggiunge, ci si nasconde dietro le solite e irrispettose giustificazioni: mancanza di personale, mancanza di risorse finanziarie, mancanza di comunicazione tra uffici.
Queste le sue parole a margine del consiglio comunale.
I cittadini sono costretti a misurarsi con una situazione di degrado a tutto tondo. Mancanza di illuminazione, sversamenti illeciti di rifiuti , caditoie otturate, erba incolta ai margini delle strade, ratti che ormai sono parte integrante del contesto ambientale, rettili, insetti di ogni specie con evidente pericolo igienico- sanitario.
La Crisci, stamattina ho protocollato due nuove diffide ad adempiere.
Una riguarda lo stato di degrado in cui versa via Lamia. Rispetto a questo increscioso problema sono state protocollate agli uffici di competenza formali segnalazioni in data 07.11.2018 e 30.03.2019, esposti presso la Procura della Repubblica a firma del Comitato ABC in data 13.12.2018 e 23.05.2019 e già una diffida ad adempiere inviata agli uffici di competenza in data 22.07.2019.
L’altra riguarda lo stato di incuria in cui versa l’area su cui è allocato il famoso edificio Scolastico di Montedecoro. L’assessore ha annunciato la candidatura di un progetto ai finanziamenti pubblici di un milione e mezzo di euro, ma fino al completamento della relativa procedura amministrativa almeno l’erba alta andrebbe sfalciata . E’ una questione di dignità, decoro, ma soprattutto sicurezza per i residenti della zona.
In conclusione afferma che le è stato comunicato che la PEC dell’ufficio Ecologia, a cui vanno inoltrate queste segnalazioni, risulta piena.
Come può un ufficio comunale di una tale importanza non ricevere comunicazioni aventi valore legale. Dov’è il responsabile dei servizi informatici insediatosi qualche mese fa? Di chi è la responsabilità di quanto accade? Possibile che nel nostro comune si sia ormai consolidata la Teoria dell’effetto “farfalla”? Questi gli interrogativi posti dalla consigliera che urgono risposta.
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