Da Caiazzo (CE) a Calvi (BN) sabato 29 mostra borbonica per riscrivere con obiettività la storia italiana
“La Storia del risorgimento è tutta da riscrivere”.
Con queste parole inizia il comunicato sull’evento “Borbonico” in programma sabato 29 giugno 2019 a Calvi, in provincia di Benevento, che di seguito specifica:
Sabato 29 giugno verrà allestita a Calvi (BN) una mostra sul Regno delle Due Sicilie e sul Brigantaggio. In tale circostanza sarà organizzato un convegno che si aprirà con i saluti convenzionali del Sindaco di Calvi e dei patrocinatori dell’evento, il tutto curato con passione e dovizia da Giuseppe Serino, referente Comitato Due Sicilie di Benevento e provincia, e da Giuseppe Molinaro dell’Agriturismo “Antica Quercia” di Calvi.
Alla conferenza, oltre al sottoscritto interverranno Carlo CAPEZZUTO, Ubaldo STERLICCHIO e Alessandro Romano. Il primo, cultore mediterraneo, che negli anni si è guadagnato il titolo di “pusher” di cultura e revisione storica del Regno delle Due Sicilie, è ideatore e coordinatore de “IL GRANDE LIBRO DEL REGNO DELLE DUE SICILIE”; per la serata presenterà la sua nuova raccolta dal titolo “LA QUESTIONE MERIDIONALE”. Anche il secondo ospite del convegno, dott. Ubaldo STERLICCHIO, è un appassionato studioso di storia del Meridione d’Italia ed è autore della pubblicazione “CUORE A SUD”, iniziativa rientrante nel progetto che stiamo svolgendo in Calvi, finalizzato al recupero della memoria storica, alla riscoperta delle radici identitarie e culturali delle popolazioni meridionali, nonché alla rivisitazione degli avvenimenti risorgimentali visti dalla parte dei vinti. Il dott. STERLICCHIO parlerà del Sud preunitario (Regno delle Due Sicilie) governato dalla dinastia dei Borbone dal 1774 al 1860.
Ultimo, ma non ultimo per rilevanza, il Capitano Borbonico Alessandro Romano che affronterà, mediante una conferenza illustrata con audiovisivi inediti, la riscoperta delle radici identitarie e culturali delle popolazioni meridionali, attraverso una onesta rivisitazione della storia vista dalla parte dei vinti, fra cui quella relativa al brigantaggio post-unitario nell’Italia Meridionale, pagina storica “proibita” dalla dominante cultura del pensiero unico risorgimentalista.
I ripetuti incontri a tema ma soprattutto la voglia e la volontà di esserci e raccontare ciò che è stato e ciò che si sta scoprendo giorno dopo giorno è diventata prassi oramai, al pari di un vero lavoro, per chi ama e tiene a cuore il sud e le storie dei nostri legittimisti e dei nostri cari Borbone Due Sicilie, appellati dalla storiografia italiana come Briganti, i primi, e come oscurantisti, i secondi; due falsità che si stanno oramai scoprendo in modo esponenziale, grazie ai ricercatori e agli storici nostrani, innamorati della propria storia e dei loro avi.
A Calvi come due settimane fa a Quarto, come la settimana scorsa a Giugliano e tre sere fa a Caiazzo, come un poco in tutti i territori del regno delle Due Sicilie, dagli Abruzzi alla Sicilia, uomini e donne consapevoli stanno stanando e evidenziando tutte le doppiezze, le storture, le infamie che scrittori salariati hanno elaborato sui nostri resistenti, sui nostri insorgenti e sui nostri sovrani borbonici, come un fiume carsico inarrestabile.
Appuntamento sabato a Calvi, quindi, per raccontare e resistere, da buoni duosiciliani fedeli.
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