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S.Benedetto del Tronto. Suore ‘escono dalla clausura’ per osteggiare il presunto odio razziale: di Salvini?

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A San Benedetto del Tronto lo striscione delle suore di clausura contro il clima di odio: citato un brano del Vangelo di Matteo che ha fatto pensare a una risposta alle politiche di Salvini.

«No, è solo una risposta al clima di violenza crescente che percepiamo anche qua dentro».

Se il clima di aggressività e intolleranza ci pervade al punto da essere percepito anche al di là del muro di un convento di clausura, ci sia permesso dire che la situazione è seria.

Ed è esattamente per questo che le cinque suore del monastero delle clarisse «Santa Speranza» di San Benedetto del Tronto hanno deciso di appendere fuori della loro casa spirituale uno striscione con una frase del Vangelo di Matteo: «Lo avete fatto a me», sintesi della più articolata «Quello che avrete fatto a ognuno di loro, lo avrete fatto a me».

E poiché il gesto è avvenuto nel bel mezzo della campagna degli striscioni contro Matteo Salvini, anche quello delle clarisse è stato letto in quella chiave.

«Ma figuriamoci, quella è la parola del Vangelo, che è semplicemente la guida della nostra vita» precisa suor Graziana, badessa del convento.

Sull’inferriata

Il lenzuolo con la scritta è comparso venerdì all’inferriata del monastero in una zona collinare dove i quartieri di San Benedetto cedono il passo alla campagna: non un punto, insomma, di grande passaggio; ma lo striscione è stato rilanciato sui social da padre Antonio Spadaro, direttore della rivista «Civiltà Cattolica», diventando in breve di dominio pubblico ben al di fuori dei confini della cittadina marchigiana.

Ed entrando a far parte del grande frastuono di questi giorni sui migranti, Salvini, la sicurezza, il razzismo, le elezioni.

É comunque singolare che un tale clima sia entrato in un luogo di silenzio e isolamento come un convento di clausura e che suor Graziana e le sue sorelle abbiano deciso di reagire.

Il brano di San Matteo

La frase che compare sul lenzuolo è estrapolata dal brano del Nuovo Testamento in cui Gesù dice «ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi».

Aggiungendo «tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».

Proprio per questo il messaggio delle clarisse è stato accostato alle politiche migratorie del vicepremier e alla «pioggia» di striscioni che in quelle stesse ore stavano comparendo in tutta Italia.

«Il clima d’odio arriva anche qui dentro»!

La badessa, tuttavia, smentisce ogni fine politico.

«La frase -racconta al telefono- era nient’altro che il Vangelo della domenica e l’abbiamo fatta nostra. Abbiamo parlato tra di noi e abbiamo deciso di renderla evidente al mondo perché, come dice sempre Matteo “quel che dico all’orecchio, predicatelo sui tetti”.

Da credenti abbiamo voluto comunicare il nostro disagio verso il clima di odio e di violenza che sta salendo attorno a noi. E da credenti diciamo che l’unica risposta a tutto questo sono il Vangelo e il suo messaggio di pace».

Ma è un clima che si percepisce anche all’interno di un monastero?

Suor Graziana si stupisce un po’ di questa osservazione («siamo anche abbonate al Corriere» fa notare) e replica: «proprio per la vita che facciamo, per noi è più facile”fermare l’immagine” e renderci conto di quello che sta accadendo».

(Lorena Fantauzzi Press – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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