Castelvolturno. Comune, sesso e mazzette per ‘chiudere un occhio’: dipendenti sospesi dopo l’arresto
In seguito al blitz che l’altro giorno ha portato all’arresto di ben cinque dipendenti, compresi due ufficiali della polizia locale, il preposto funzionario comunale di Castel Volturno, guidato dal sindaco Dimitri Russo (in foto accanto all’ingresso dell’ufficio tecnico comunale), ha disposto la sospensione dal servizio con contestuale privazione della retribuzione per i cinque dipendenti arrestati con l’accusa di corruzione per agevolare alcune pratiche edilizie, scaturita da circostanziate indagini al riguardo condotte dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, ma è firmata dal gip Alessandra Grammatica l’ordinanza che ha sconvolto il municipio del litorale dominio sulla base dei fatti contestati secondo la ricostruzione dei pm Vincenzo Quaranta e Giacomo Urbano,
Provvedimento adottato il 14 gennaio cioè tre giorni dopo lo scoppio dell’inchiesta che ha determinato un terremoto al Comune e nell’intera provincia casertana, ove si temono ripercussioni anche in altri enti, locali o territoriali.
Il preposto apicale dell’ente coinvolto quindi ha sospeso dal servizio e dalla retribuzione: Carmine Noviello, dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale; Antonio Di Bona, impiegato presso il medesimo ufficio; Giuseppe Russo (domiciliari), tecnico comunale; Luigi Cassandra (domiciliari), comandante della polizia municipale; Francesco Morrone (domiciliari), maresciallo dello stesso corpo.
Dalle indagini condotte dai carabinieri di Mondragone e in particolare da numerose intercettazioni telefoniche sarebbe emerso che ripetutamente, in cambio di mazzette, regali vari e perfino favori sessuali, i funzionari incriminati avessero “chiuso un occhio” anche per gravi irregolarità urbanistiche.
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