Provincia di Caserta, la Sifus segnala con preoccupazione chiarimenti e diritti negati
Riceviamo la seguente nota dalla Sifus Confali attraverso il suo segretario Maurizio Grosso e pubblichiamo.
“Da parecchio tempo proviamo ad interloquire con la Provincia di Caserta ma invano. La richiesta di interlocuzione non nasce poiché rappresentativi di un significativo pezzo di operai forestali.
L’ente delegato, evidentemente, ha ritenuto che il diritto alla libertà sindacale esercitato dagli operai iscritti al SIFUS non dovesse essere tenuto in considerazione tanto che ha deciso di decidere su scelte importanti per tutti gli operai dell’ente, alla faccia della democrazia, escludendone un pezzo.
La provincia sappia che, tuttavia, non ci strappiamo le vesti poiché come avrà modo di constatare, nella nostra ventennale esperienza di sindacato alternativo, abbiamo maturato la forza e strumenti alternativi che ci consentono di far valere i nostri diritti a prescindere dalle corrette relazioni tra datore di lavoro e sindacato.
Ma andiamo ai fatti circa la gestione della Provincia che ci risultano opachi e che probabilmente una corretta interlocuzione avrebbe potuto chiarire senza metterli in piazza.
1) Ci spiega il Consigliere della Provincia come è possibile che pur avendo avuto assegnati dalla Regione nel 2024 ben 147 mila euro più rispetto al 2023 non è stato in grado di consentire agli OTD di eseguire 2 giornate di lavoro in piu’ e raggiungere le 181 giornate necessarie per l’avvio della pseudo stabilizzazione targata Caputo?
2) Ci spiega il Consigliere della Provincia per quale arcano motivo è impossibile ricevere la documentazione prodotta dal direttore dei lavori Dott. Francesco Ciarmiello dove propone il passaggio di tutti gli operai di 3° livello al 4°livello grazie ai lavori svolti nell’anno 2024 visto che per come appaiono le cose all’esterno sembrerebbe trattarsi di riqualificazione? Fermo restando che non abbiamo nulla in contrario, ovviamente, qualora si trattasse di riqualificazione, emergerebbe una palese disparità di trattamento con il resto degli operai.
3) Ci spiega il Consigliere della Provincia quanto incidono i costi dei permessi sindacali nell’economia della Provincia e, soprattutto, se tali permessi dimostrano la partecipazione dei soggetti che li hanno ricevuti ad iniziative sindacali che poi hanno contribuito a cambiare in meglio le sorti dei diritti degli operai forestali dell’ente delegato in generale? Ci spiega se ci sono operai che godono di permessi sindacali retribuiti permanenti e, qualora ci fossero, quanto ciò ha contribuito a migliorare la gestione dell’ente in termini di diritti per gli operai? Cortesemente ce li tolga questi dubbi, non ci costringa a farceli togliere dalla Corte dei Conti.
In conclusione, egregio dirigente Dott. Falco, la informiamo che qualora su questi 3 temi fondamentali per la corretta agibilità democratica dell’ente non dovessimo ricevere, a stretto giro , risposte concrete, saremo costretti a cercarle in altre direzioni e, le assicuro, che le troveremo”.
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