Dalla Campania alla volta di Trieste, nel segno della vera amicizia.
Anche dalla Campania, come da altre regioni italiane nella giornata del 18 dicembre 2024, quasi alla vigilia del santo Natale, alcune decine di vecchi colleghi, ma soprattutto di amici, si sono incamminati alla volta di Trieste per festeggiare la loro amicizia, che seppur segnata dalla distanza fisica ha compiuto 38 anni. Potremmo ben dire, che questi “ragazzi” per lo più ultrasessantenni, fanno risalire la loro amicizia al secolo scorso, precisamente tutto ebbe inizio a Trieste, in una gelida giornata di Bora, del 13 gennaio 1986. In verità alcuni di essi già risiedevano da qualche mese nella città alabardata, ma con l’avvento dei MIP (Macchinista in prova) del 1986, si costituiva e si cementava un’amicizia infinita. Ad ogni incontro, come se si trattasse del primo giorno, l’allegria e la sintonia conseguita, a dispetto del tempo che inesorabilmente trascorre, resta uguale a sé stessa consolidandosi ancora di più. Questi ragazzi raggiunsero da varie regioni della penisola la città di Trieste, per esercitare la nobile professione di Macchinista, un profilo di alta professionalità dell’ambito ferroviario, che i “ragazzi di allora” hanno svolto con competenza, capacità, serietà e onore, trasportando milioni di viaggiatori dapprima nell’ambito del triveneto e successivamente a seguito della “diaspora” per il ritorno nelle terre di origine, per le strade ferrate di tutta la penisola, compresa l’alta velocità italiana. Questi uomini, hanno voluto ritrovarsi a costo anche di un lungo viaggio, per il piacere di potersi abbracciare, guardarsi negli occhi e ritrovare, i loro stessi, che erano circa quarant’anni fa. La serata è trascorsa allegra come sempre, in parte tra i mercatini natalizi della città e in parte intorno alla tavola imbandita di un ristorante cittadino, per poi salutarsi a tarda notte con gli occhi umidi nella piazza centrale di Trieste, che non a caso porta l’altisonante nome di Unità d’Italia, come l’unità che questi amici continuano ad avere al di la del tempo che passa. Dopo gli abbracci e le raccomandazioni del caso, non resta che attendere la prossima uscita collettiva, per rivivere anche solo per una sera, lo spirito della vera amicizia, quella nata per caso, che non si estinguerà neppure con la morte, che purtroppo, ci ha privato del piacere di poter abbracciare alcuni amici, che ci hanno lasciato prematuramente e a cui tutti hanno nel profondo del loro cuore dedicato un momento di ricordo e commozione.
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