Antonio e Bartek, “eroi europei”. Il Parlamento Ue ricorda Megalizzi e Orent-Niedzielski
(Strasburgo) “Sei anni fa perdevano la vita in un attentato terroristico a Strasburgo due coraggiosi giornalisti, il polacco Bartosz Orent-Niedzielski e l’italiano Antonio Megalizzi: due eroi europei”. Queste le parole con cui Roberta Metsola ha inaugurato l’ultima plenaria del Parlamento europeo nel 2024: dall’emiciclo di Strasburgo, la presidente ha ricordato i due giornalisti tragicamente scomparsi nella strage dell’11 dicembre 2018, quando cinque persone vennero barbaramente uccise ai mercatini di Natale nel capoluogo dell’Alsazia.
Il progetto Europhonica. Antonio e Bartek erano due giovani innamorati dell’Europa che avevano trovato nel progetto Europhonica la possibilità di raccontare le opportunità ma anche le storture e le criticità dell’Ue dal suo interno, dal Parlamento in cui tante volte hanno avuto l’occasione di mettere a frutto la propria passione lavorando proprio dall’interno della casa della democrazia europea. Europhonica, infatti, è il format nato nel 2015 per riunire e far collaborare i circuiti delle radio universitarie su scala internazionale, con emittenti provenienti da Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Grecia, Slovenia e ovviamente Italia, dove i media e gli operatori radiofonici degli atenei fanno capo al network RadUni.
Onorare la memoria. Nel dicembre 2018 era in corso la plenaria del Parlamento europeo quando i due giornalisti persero la vita a seguito della strage avvenuta fra i tradizionali mercatini natalizi. Da allora l’istituzione ha scelto di onorare la memoria di Antonio e Bartek intitolando loro proprio quegli studi radiofonici in cui tante volte si erano incontrati, loro e gli altri colleghi, per raccontare al microfono un’Europa a volte difficile da comprendere, specie per i più giovani e nelle aree più periferiche. La nascita della Fondazione Antonio Megalizzi e dell’Associazione Maison de Bartek ha contribuito a tenere accesa la luce del ricordo ma anche a portare avanti fattivamente il loro esempio e la loro passione, sulla linea suggerita da parte dell’allora presidente del Parlamento europeo, il compianto David Sassoli.
Commemorazione a Strasburgo. E proprio l’Eurocamera non ha mai mancato di ricordare questi due giovani diventati – sia pur nella tragicità dell’evento – un simbolo imperituro di impegno e passione per il giornalismo e per l’Europa stessa. Martedì 17 dicembre una delegazione di europarlamentari italiani, senza distinzione tra i gruppi politici, si è ritrovata davanti gli studi radiofonici per rendere omaggio ad Antonio e Bartek. “Antonio era un giornalista che credeva nell’Europa: è sempre una sconfitta per la democrazia quando si spengono vite umane, ma quando muoiono dei giornalisti muore anche un pezzo di tutti noi che crediamo nei valori della democrazia”, ha detto Sandro Ruotolo. Presente anche la presidente Metsola, che ha rimarcato nuovamente come “non è facile fare informazione, ma la loro eredità dev’essere un impegno incrollabile per i nostri valori”.
Daphne Caruana Galizia. Soltanto poche settimane fa, in occasione della seconda sessione plenaria del mese di ottobre, Strasburgo aveva ricordato un’altra giornalista drammaticamente scomparsa, la maltese Daphne Caruana Galizia alla cui memoria è intitolata la sala conferenze e un premio finanziato proprio dall’Eurocamera a sostegno di progetti di inchiesta.
“Non fermiamo questa voce”. La vicenda di Antonio Megalizzi e Bartosz “Bartek” Orent-Niedzielski ha colpito profondamente l’istituzione, non soltanto per la portata innegabilmente drammatica dell’evento in sé, quanto per essere avvenuto a pochi passi dalla sede alsaziana del Parlamento. Mercoledì 18 dicembre, una delegazione della redazione di Europhonica Italia ha svolto una diretta radiofonica dagli studi intitolati ai loro colleghi, nell’ambito della maratona “Non fermiamo questa voce” che da ormai cinque anni va in onda ogni anno a ricordo di Antonio e Bartek. Nel pomeriggio, invece, è stata la volta del panel “Chi vuol essere giornalista”, un’ulteriore occasione di confronto sul tema delle sfide che riguardano il mondo dell’informazione alla presenza della vicepresidente del Parlamento, Pina Picierno, e del direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza, oltre che dei giovani giornalisti di Europhonica.
Sentinelle della democrazia. “Un esempio luminoso”, tributo all’europeismo migliore”, è stato il ricordo di Antonio da parte della vicepresidente Pina Picierno, che ha indicato come questo ricordo debba guidare “l’impegno verso la professione”. “Il Parlamento dice sempre, fuor di retorica, che i giornalisti sono le sentinelle della democrazia: i casi di Moldova, Romania, ma anche la Brexit o le elezioni americane dimostrano che siamo in una guerra ibrida, con un fronte di autocrazie che collaborano all’indebolimento delle democrazie liberali”, ha detto invece Carlo Corazza. Durante l’evento è stato poi trasmesso un breve estratto audio di un podcast realizzato da Antonio Megalizzi, che l’eurodeputato Pasquale Tridico – presente al panel insieme al collega Mario Furore – ha commentato così: “Abbiamo sentito parlare di confini, migranti, armi: sembra registrato oggi ma è un audio vecchio di sei anni, che tuttavia ha la forza di richiamare intatta la cultura della pace che è un valore europeo, e non svanirà mai”.
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