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Associazione Carta di Roma, cala a picco l’attenzione di quotidiani e tg ma il 41% degli italiani percepisce ancora l’immigrazione come “minaccia alla sicurezza”

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Nel 2024 si registra un generale calo di attenzione da parte della stampa e dei telegiornali italiani nei confronti della questione migratoria. Le prime pagine dei quotidiani vedono una diminuzione del 42% rispetto all’anno precedente, i tg di prima serata registrano invece un -41%. E’ probabile che temi ad altissima notiziabilità come il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese, le elezioni europee e statunitensi, abbiano determinato il calo di attenzione. Controcorrente è il quotidiano Avvenire, che continua a distinguersi per il maggior interesse, con 254 articoli pubblicati che parlano di migranti e migrazioni. È quanto emerge dal XII Rapporto dell’Associazione Carta di Roma, nata per monitorare il rispetto della carta deontologica dei giornalisti per una corretta narrazione del fenomeno migratorio. Il rapporto, intitolato “Notizie di contrasto” e realizzato insieme all’Osservatorio di Pavia, è stato presentato oggi a Roma, a Palazzo Grazioli. La parola simbolo del 2024 è “Albania”, in relazione all’accordo tra governo italiano ed albanese che ha portato alla costruzione dei centri per migranti in Albania e conseguente dibattito e tensioni tra governo e magistratura sulla legittimità del decreto rispetto al diritto internazionale e alle direttive della Corte europea. Nel 2024 il 41% dei cittadini percepisce ancora l’immigrazione come minaccia alla sicurezza e all’ordine pubblico: un andamento costante negli ultimi anni, che segnala una potenziale influenza del racconto mediatico sulla percezione di rischio associato alle migrazioni.

Dal rapporto si nota una attenzione mediatica “discontinua”, con picchi di attenzione a giugno, coincidenti con la morte del bracciante indiano Satnam Singh e un’aumento tra settembre e ottobre, con l’attuazione degli accordi tra Italia e Albania. Anche i titoli sulla stampa italiana presa in esame sono diminuiti del 34%. Le 10 testate più diffuse in Italia raccolgono il 90% del totale dei titoli.

Avvenire continua a guidare la copertura, con 870 titoli, ossia una media giornaliera di 2,9 titoli, nonostante un decremento del 17% rispetto al 2023.

Le parole più frequenti nei titoli riflettono un focus sulle istituzioni politiche, mentre termini come “sbarco” e “mare” sono meno assidui. I media continuano comunque a rappresentare le migrazioni come una “crisi permanente”, con un linguaggio allarmistico che registra una presenza relativamente costante di parole come “emergenza”, “crisi”, “allarme”, e “invasione” (5.728 occorrenze) nel periodo 2013-2024, anche se con una lieve diminuzione nell’ultimo anno.

La migrazione è principalmente presentata come questione politica, con “toni polarizzanti e un lessico rigido che enfatizza i contrasti”. Nel 2024, vi è una riduzione dell’attenzione sugli “sbarchi”, nonostante il lessico rimanga invariato, e una minore copertura sulle questioni di integrazione e protezione umanitaria, eccetto per aspetti legati a legalità e sicurezza sul lavoro. Nel contempo, tuttavia,

l’associazione tra immigrazione e criminalità è meno centrale che in passato, “sebbene con significative differenze tra i media”.

Diminuito l’uso di termini stigmatizzanti come “clandestino”. Il termine stigmatizzante “clandestino” è apparso 1.772 volte nei titoli della stampa italiana tra il 2013 e il 2024, con un picco nel 2017 e 2018, e una successiva tendenziale riduzione. Nei primi 10 mesi del 2024, il termine è stato usato 37 volte, pari all’1% del totale dei titoli. Una notizia positiva – frutto di iniziative di sensibilizzazione e formazione – è che l’uso di espressioni come “extracomunitario”, “vu cumprà”, “zingaro”, e “nomade” è diminuito negli anni dal 5% nel 2014 all’1% tra il 2022 e il 2024.

Anche nei sette Tg italiani presi in considerazione si registra un netto calo di attenzione sui migranti: -41%, per le stesse ragioni di maggiore notiziabilità di altri temi. I due Tg che hanno dedicato maggior spazio al tema sono il Tg4 e il Tg3, rispettivamente con il 7% e il 6,8% delle notizie. La voce Accoglienza passa dal 3,7% dell’anno scorso al 2,9% di quest’anno. Le voci Economia e Lavoro (11%) e Società e cultura (18,3%) crescono rispetto all’anno precedente, soprattutto per due episodi di cronaca avvenuti nel 2024: il crollo del cantiere Esselunga a Firenze e la morte di Satnam Singh, che hanno portato nei tg qualche riflessione sul caporalato, sullo sfruttamento e sulle condizioni dei lavoratori immigrati. La voce Società e Cultura comprende notizie sul dibattito politico sulla cittadinanza (Ius Scholae) e su episodi di razzismo nello sport.

Un terzo delle notizie dei Tg contiene dichiarazioni di politici. Anche in tv poco meno di un terzo delle notizie sulle migrazioni (26%) contiene almeno una dichiarazione di un esponente politico istituzionale; di cui la metà di un/a esponente del governo. Questo evidenzia “un ruolo centrale della politica nel racconto mediatico del fenomeno migratorio”. Il Tg2 registra il maggior protagonismo politico con il 38% delle notizie contenenti dichiarazioni politiche, mentre il Tg La7 si ferma al 14%. Le altre reti si collocano tra il 18% e il 22%. Nel 2024, solo il 7% dei servizi dei telegiornali include la voce diretta dei protagonisti delle migrazioni.

E’ il volto negativo dell’accoglienza, problematico e denso di criticità, a prevalere nei Tg italiani (48%). Il volto positivo e virtuoso dell’accoglienza emerge nel 32% delle notizie, mentre nel 20% dei casi gli aspetti positivi e negativi sono assenti o compresenti. I Tg Rai più degli altri ritraggono il volto luminoso dell’accoglienza, pur alternandolo in misura equilibrata a quello problematico. Nei Tg Mediaset prevale invece la rappresentazione degli aspetti negativi. Si osserva però una generale diminuzione del tradizionale martellamento ansiogeno sugli “hotspot al collasso”.

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