Vita in cella sui social network: inchiesta di Luca Abete su telefonini (e droga) nelle carceri
Nicola Gratteri: «Per i detenuti è un buon indotto. Così possono comandare dall’interno».
Nel 2024 la vita dietro le sbarre viene raccontata dai detenuti – senza censure – sui social network.
Questa sera a Striscia la notizia va in onda l’inchiesta di Luca Abete su questo fenomeno che dilaga nelle carceri italiane.
I video che ha selezionato, tutti già online sui social, spaziano da chi si pavoneggia per le pietanze cucinate in cella a chi lo fa per aver introdotto illegalmente sostanze stupefacenti.
L’inviato del tg satirico approfondisce l’argomento con Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica del Tribunale di Napoli, che dichiara: «Nelle carceri c’è un mercato di vendita del telefonino e della droga. Per i detenuti è un buon indotto. E questo significa che possono comandare dall’interno e commettere i reati che commettevano quando erano fuori dal carcere». E aggiunge: «Bisogna intervenire in modo drastico. L’unico mezzo che io conosco è l’acquisto di Jammer», ovvero apparecchi che inibiscono le frequenze degli smartphone.
Il servizio completo andrà in onda questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20:35).
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