Cooperazione: Caritas Puglia e Caritas Cipro insieme per trasformare “zone di confine in zone di contatto”
Si è svolta, dal 25 al 29 novembre scorso, la visita di una delegazione della Caritas regionale di Puglia a Cipro. Obiettivo del viaggio avviare un gemellaggio con la Caritas cipriota seguendo la proposta di Caritas italiana di promuovere gemellaggi tra una Delegazione Caritas regionale in Italia e una Caritas nazionale nel mondo, lanciata in occasione del 50° di Caritas Italiana. “Il gemellaggio – si legge nel sussidio ‘Testimoniare la carità, altri incontri possibili’ – è quel rapporto che si instaura tra due comunità (diocesi, parrocchia…) che decidono di camminare insieme a seguito di un’azione di solidarietà che nel tempo si trasforma in relazione di scambio, incontro e conoscenza reciproca, costruita con una progettualità articolata e condivisa per un tempo medio-lungo”.
Sulla linea verde. Ed è proprio su questo binario che, spiega al Sir, don Pasquale Cotugno, delegato Regionale Caritas, “abbiamo voluto lanciare questo gemellaggio aderendo anche agli appelli di Papa Francesco che ci chiede di cooperare con le altre chiese. Siamo andati a Cipro per conoscerne la realtà e per camminare insieme dal punto di vista spirituale, sociale e culturale”. La scelta di Cipro, che fa seguito al gemellaggio già in atto tra le Caritas pugliesi e Caritas Libano, è ancor più significativa perché “getta un ponte tra la Puglia e la Terra Santa. L’isola di Cipro, infatti, fa parte della diocesi del patriarcato latino di Gerusalemme, guidata dal card. Pierbattista Pizzaballa”. “Si tratta – aggiunge don Pasquale – di una realtà complessa anche politicamente perché è un’isola divisa in due; da un lato la parte greca che fa parte dell’Unione Europea e dall’altra la zona occupata dai turchi nel 1974, 50 anni fa esatti”. Scegliendo Cipro, aggiunge il delegato regionale, “abbiamo voluto anche dare seguito all’invito arrivato dal 44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane (Grado, 8-11 aprile 2024) dedicato proprio al tema dei ‘Confini, zone di contatto e non di separazione’.
A Cipro esiste ancora un confine fisico che abbiamo voluto attraversare, varcando la linea verde che separa la zona greca da quella turca, e che è specchio di altre situazioni complesse, pensiamo al Libano, non distanti da Cipro.
Ma ci sono anche confini esistenziali, culturali, fatti di pregiudizi che non ti permettono di incontrare l’altro. Crediamo che questi siano dei temi comuni su cui lavorare insieme. La società civile sta diventando sempre più intollerante verso l’altro, il diverso costretto a situazioni di marginalità e vulnerabilità”.
Visite e incontri. I giorni trascorsi a Cipro sono serviti alla delegazione per approfondire la conoscenza della chiesa locale, grazie ad una serie di incontri con i responsabili di Caritas Cipro, tra questi padre Fernando Flores, Gosia Chrysanthou e con il padre maronita Antoine Succar, segretario del presidente di Caritas Cipro, Selim Sfier. “Molto importanti – afferma don Cotugno – sono state le riunioni con il vicario patriarcale latino, mons. Bruno Varriano, le visite alla Terra Sancta school, e al campo di prima accoglienza di Poumara, a Nicosia, e a quello dei rifugiati di Kofinou , a Larnaca, accompagnati da riunioni con il rappresentante locale dell’Unhcr e con la vice ministro per le migrazioni e la protezione internazionale Stefani Violari. Da questi incontri è emerso il quadro di una Chiesa latina, guidata da mons. Varriano, presente e attiva sul territorio che riesce a coinvolgere le diverse comunità ecclesiali sul piano della testimonianza e della carità. Caritas Cipro ha messo in piedi una una rete incredibile lavorando in sinergia con diverse organizzazioni quali, per esempio, la Croce Rossa, l’Unhcr e il Consiglio nazionale per rifugiati di Cipro. Il lavoro che fanno per gestire il fenomeno dei migranti in arrivo sull’isola e dei rifugiati è davvero enorme e ci sarà utile riferirlo nel campo del nostro servizio alla carità”.
Prospettive future. “Da Cipro riporteremo tutte le nostre impressioni che avremo modo di condividere con le altre Caritas diocesane per avere dei punti fermi su cui fondare il nostro percorso futuro di
gemellaggio che non sarà quello di una realtà più grande che aiuta una più piccola e in difficoltà ma un cammino insieme nel quale ognuno potrà insegnare e apprendere allo stesso tempo.
La Chiesa pugliese e quella di Cipro, così, non potranno che uscirne più ricche. Cipro – conclude don Cotugno – è un laboratorio di come si può ‘gestire’ una divisione, un conflitto in termini non violenti. A Cipro si raccoglie tutta l’esperienza storica del Mediterraneo, crocevia di popoli, culture e fedi. Ci sono sfide comuni che ci attendono e che ci serviranno per rinvigorire le nostre comunità un po’ svuotate, demoralizzate e secolarizzate”.
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