Sottopassi sbarrati e traffico in tilt, i cittadini aspettano un piano urgente e ordinario di intervento per un efficiente drenaggio urbano
Oggi 22 novembre un ‘allerta giallo della protezione civile annunciato con avviso dall’amministrazione sul sito istituzionale ha dispensato ancora una volta le autorità preposte dal farsi carico degli ennesimi disagi, esasperazioni,rabbia e pericolo a cui la mobilità in città è stata condannata. Sottopassi allagati o chiusi “preventivamente” (vedi foto sottopasso via Abramo Lincoln) hanno paralizzato tutta la zona sud, con lunghe file di auto e ruscellamenti ovunque nelle strade. La fotografia che si riceve e’ quella di una città abbandonata a se stessa, senza una testa pensante e responsabile che provveda a intervenire nemmeno per una elementare manutenzione adeguata di strade e cunette stradali e per il coordinamento degli interventi di pulizia di caditoie, tombini e cunette su strade ed aree comunali. Un passante provvisto di ombrello in viale Beneduce non ha potuto rinunciare a provvedere con i suoi potenti mezzi (l’estremità dell’ombrello) a liberare i tombini dalle foglie accumulate che ostruivano la discesa dell’acqua copiosa. Alla fine di ottobre l’annuncio era stato pomposamente diffuso di una gara aggiudicata dall’amministrazione per la manutenzione “straordinaria” di griglie e caditoie. Ma era il 2022 che l’Assessore Marzo, travolto dalla tempesta giudiziaria già nota, aveva dato avvio, senza completarlo, ad un piano di pulizia delle caditoie. E ora quello che dovrebbe essere stato già preventivato come piano ordinario di intervento sulla funzionalità e capacità ricettiva della rete di drenaggio del territorio cittadino diventa “straordinario” e in quanto tale “a tempo determinato” e con un generoso consumo di altre risorse economiche. La tendenza ormai generalizzata all’aumento in frequenza e intensità dei fenomeni di pioggia pone la gestione del drenaggio urbano una questione di grande interesse innanzitutto per i gestori del Servizio Idrico Integrato (SII), dato che la maggior parte delle reti fognarie è di tipo misto (acque bianche e acque nere) e di loro competenza. L’orientamento di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) finora è stato però quello di lasciare discrezionalità a Regioni ed Enti Locali. Infatti la questione delle acque meteoriche non e’ stata del tutto ordinata all’interno dei meccanismi di regolazione del SII, ma costretta in un’area indefinita tra le competenze del gestore del servizio e quelle delle Amministrazioni Locali, mentre per rispondere alle urgenti esigenze dei territori occorrerebbe una presa di responsabilità a tutti i livelli istituzionali, del legislatore, ARERA, EGA (enti di governo d’Ambito) e di tutti i soggetti coinvolti.
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