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L’Arte della Cucina Napoletana

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Eduardo De Filippo, appassionato della cucina napoletana: Quando morirò, tu portami il caffè e vedrai che io resucito come Lazzaro.”

CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Al Maschio Angioino Eduardo De Filippo è stato ispiratore di una giornata che ha reso tutti protagonisti: L’Arte della Cucina Napoletana – Il Teatro in tavola è servito a Napoli

Presenti nella Sala dei Baroni molti ospiti,  tra i quali Rosario Lopa Responsabile Comunicazione Istituzionale Masaf-ICQRF Campania-Molise, Mariarosaria Rusciano, Tesoriere e legale rappresentante dell’Accademia Universitaria degli Studi Giuridici Europei -AUGE, Alfredo Catapano, Responsabile Federmoda Campania.

L’iniziativa è partita da Rosa Praticò e da Giuseppe Serroni, rispettivamente Presidenti delle Associazioni Officina delle idee e Sedili di Napoli

La giornata è stata aperta da un indirizzo di saluto da parte dell’Assessore alle Attività Produttive ed al turismo Teresa Armato: Ringrazio Rosa Praticó che ha fortemente voluto che il Comune di Napoli sostenesse questa iniziativa. La giornata mette insieme tante realtà dagli istituti alberghieri, ai turistici, al C.A.A.N.  Riferimenti importanti della nostra città, produttivi e educativi del nostro territorio. Con un tema significativo nel nome di un grandissimo napoletano Eduardo De Filippo. 

Il convegno è poi proseguito con l’intervento della Presidente del Comitato Regionale Unicef Emilia Narciso: La profonda umanità di Eduardo ci ha aiutato a confrontarci con i ragazzi.  Un forte ringraziamento va alla dirigente del Flavia Gioia Camilla Angeloni che ha coinvolto i suoi alunni sostenendo l’Unicef con un efficace lavoro

Tanti i protagonisti e flashback: Lidia Ferrara, un’attrice che ha lavorato con il grande Eduardo, ha interpretato la poesia che nel 1979 Eduardo dedicò a Unicef L’ultima speranza e ancora tanti contributi, fra poesie e esclamazioni nel ricordo di Eduardo. 

Poi, nel silenzio, un effetto sorpresa in Sala: la voce di Eduardo. Era quella dell’attore Massimiliano Cimino, imitatore per l’occasione, e che poi, rivelatosi in pubblico, ha proseguito con altre performance.

Ancora, l’attore Gianluca Masone, altra eccellenza campana, ha declamato ’O Rraù, e, restando in tema, stavolta con del vino, con ’O Surselaio ha contribuito al flusso di arte, bellezza e umanità. 

Un’incredibile esperienza, un momento sensoriale che è stato donato agli allievi delle scuole presenti dalla dottoressa Manuela Papaccio di AIS Campania

Non si è risparmiato Marco Zurzolo con il suo sassofono, prima con una esibizione magistrale di Uocchie c’arraggiunate, che Eduardo considerava la più bella canzone classica napoletana, e poi con un coinvolgente medley rivolto a tutti i ragazzi in sala. 

A chiudere la prima sessione di L’Arte della Cucina Napoletana- Il Teatro in tavola è servito a Napoli è stato il Sindaco Gaetano Manfredi che ha espresso la sua soddisfazione dicendo …  è bellissimo vedere tanti studenti e ringrazio le Dirigenti ed i Docenti che hanno saputo veicolare i ragazzi su un grande Maestro come Eduardo. L’Amministrazione ha da subito creduto nell’iniziativa ricordando che Eduardo ha investito, su Napoli, sostenendo, anche personalmente, il teatro San Ferdinando. Queste iniziative, sono, come oggi, simboli identitari della nostra Napoli e della nostra napoletanità riferendosi al presepe, solo ad esempio

Un forte grazie ha ribadito la Praticò alla dirigente scolastiche che hanno aderito al progetto Maria Rosaria Stanziano dell’Istituto Superiore Archimede che, con l’indirizzo turistico, è riuscito a portare un pezzo di storia con le sue villanelle e con un Ferdinando II in grande uniforme. 

La stessa dirigente ha dato il suo contributo personale con una poesia di Eduardo De Filippo ’O mare, alla presenza del Sindaco Manfredi.

La speranza di un futuro d’arte lo troviamo nei giovani che si impegnano a promuovere l’arte del grande Maestro, anche se appartenente a un’epoca solo apparentemente lontana, così Rossella Martinelli, che ha interpretato La Madonna delle rose di Filumena Marturano

Significativo contributo canoro è stato dato dall’alunna-soprano Adriana Aruta che ha eseguito l’aria La Regina della notte di Mozart. 

Ancora ringraziamenti alla Dirigente Rita Pagano dell’Istituto Antonio Esposito Ferraioli che ha dato il suo enorme contributo, anche attraverso i suoi docenti, a tutta la parte conviviale che ha visto la cucina tradizionale partenopea di Eduardo egregiamente realizzata. 

Nel pomeriggio l’accoglienza della parte congressuale è stata gestita dall’Istituto Antonio Esposito Ferraioli

Assente giustificato Andrea Petrone, che, comunque, non ha fatto mancare il suo supporto all’iniziativa. 

La sessione pomeridiana, coordinata dal Professore Avvocato Daniele Marrama, docente di Diritto Amministrativo dell’Alimentazione e dell’Agroecologia dell’Università Federico II, ha avuto tanti illustri ospiti, come il Comandante dottor Salvatore Schiavone, direttore ufficio ICQRF | Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi Campania-Molise, che ha spiegato: Le persone si conoscono a tavola, con la buona cucina, con i piatti tipici della tradizione e ambasciatore di eccezione è Eduardo. Ambasciatore della produzione di valore di qualità, oggi regolamentata e garantita. Questa è la DOP economy che garantisce alla Campania un posto sul palcoscenico mondiale. Dal rapporto Ismea-Qualivita 2023 sulle Dop-Igp del paese che descrive un comparto in crescita e che vale 20,2 miliardi di euro a livello nazionale. La Campania, si conferma l’ottava regione in Italia (prima del Sud) per impatto economico del settore IG con un valore pari a 896 milioni di euro nel 2022 generato dalle 58 filiere del cibo e del vino DOP IGP che ricadono sul territorio. La Dop economy della Campania, cresce del 9,4% sul 2021 e ha un peso del 14% sul valore complessivo del settore agroalimentare regionale, grazie al lavoro di 9.082 operatori coordinati da 22 consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e foreste.

Quindi, Marco Giuri, esperto di Diritto Vitivinicolo e di Privacy, ha citato Eduardo e le tante commedie in cui dove il vino non manca mai ed in particolare i versi di E allora bevo, la poesia in vernacolo dove si dice: Mi sono trovato questa bottiglia con un ultimo dito me lo bevo oppure o no?, parole da cui viene fuori la sua filosofia di terminare quel sorso rimasto, per vincere la partita con l’eternità. E allora bevo. E chistu surz’ ‘e vino vence ‘a partita cu l’eternità!. Questa è la sua filosofia di vivere i momenti per goderne la gioia senza rimandare. 

Sorsi che in Campania parlano della tradizione – spiega Giuri – di antichi vini cantati da Cicerone e altri scrittori romani, da una regione che oggi ha 100 vitigni autoctoni e che allora come oggi offre ottime bottiglie di Greco di Tufo, di Falerno, Falanghina e Aglianico. Vini adatti alla perfezione a ricordare i 40 anni dell’addio di Eduardo, che resta con noi anche oggi, guardandoci le sue commedie in tv con un calice in mano

Giovanni De Angelis, General Director ANICAV, ha evidenziato: Questo evento si propone di valorizzare e rafforzare il pomodoro italiano sia all’estero che sul mercato interno, anche attraverso il sostegno al riconoscimento del Pomodoro Pelato di Napoli, garantendo ai consumatori che le nostre produzioni sono di qualità e 100% italiane con l’impegno a contrastare i pur limitati casi di frode.

Giovanni Cafiero, Direttore  del Consorzio Gragnano città della pasta, ha sottolineato: A Gragnano la tradizione della pastificazione affonda le sue radici in tempi molto remoti: già nel ‘500 ci si rese conto che la sua posizione geografica era particolarmente indicata per la produzione della pasta. Sorge, infatti, in cima ad una valle, sulla quale sfociano numerose fonti montane la cui acqua sorgiva, oltre ad alimentare i mulini, conferisce alla pasta un sapore molto caratteristico. La pasta la troviamo in tutte le drammaturgie di Eduardo, siamo veramente felici di aver aderito al progetto.

Michele Farro, Presidente del Consorzio di Tutela vini Campi Flegrei e Ischia, adotta Eduardo come ambasciatore: Siamo proiettati verso una valorizzazione del made in Campi Flegrei e Ischia sempre più forte e capillare. A dimostrazione di ciò, c’è stata a luglio una manifestazione nell’Isola Verde, cui ha fatto seguito un altro importante appuntamento al Castello di Baia a Bacoli, e chiuderemo a novembre con la celebrazione del trentennale del riconoscimento della DOP flegrea.

Così Carmine Giordano, Presidente del CAAN | Centro Agro Alimentare di Napoli: Il CAAN di Volla nasce il 1989 come struttura polifunzionale in sostituzione dei mercati all’ingrosso del Comune di Napoli e di Volla per migliorare la gestione alimentare dell’ingrosso e dei servizi logistici. È stato inaugurato nel 2008 entrando in piena operatività tra il 2013 e 2014. È la versione moderna dei mercati al tempo di Eduardo

Luciano Stefano, Presidente dei cooperatori CNL 1930 e del Consorzio Terre Italiane, ha ribadito: Le opere di Eduardo, sono la fotografia di un tempo che oggi appare lontano, ma è ancora parte di noi. Tutto questo anche attraverso il cibo, quello che la terra sapeva donare. In occasione dei 40 anni trascorsi dalla morte di Eduardo de Filippo siamo lieti di essere partner nell’evento. Il racconto del grande drammaturgo attraverso il cibo che arricchiva le tavole dei napoletani. Un tema per noi della Cnl molto caro. Ogni giorno abbiamo modo di verificare che il settore Agro alimentare ha bisogno di rinnovarsi ripartendo proprio dalla storia e dalle tradizioni per non snaturare sé stesso e destinarsi al fallimento. 

Antonio Ferrieri, patron di Cuori di Sfogliatella, spiegato: A lui va il merito di aver riportato la sfogliatella ai primi posti nel gradimento di chi apprezza la qualità e la storicità, Guinness dei primati per aver preparato la sfogliatella più grande del mondo 94 chili. L’iniziativa ha mirato a celebrare non solo il genio di Eduardo De Filippo, ma anche l’inestimabile valore della cultura e delle tradizioni napoletane. Un grazie particolare va alla mia amica Rosa Praticò, organizzatrice dell’evento e genio per la fantasia, ed anche per come comunica ogni sua iniziativa. Grazie per avermi reso partecipe

Marco Simonetti, patron del caffè Toraldo, ha  raccontato: Caffè Toraldo è nato nel quartiere napoletano della Sanità, il caffè è da sempre messo in scena nelle commedie di Eduardo. L’azienda Caffè Toraldo è nata a Napoli nel 1968 in un piccolo locale nel Rione Sanità. Insieme ai fratelli Mario e Giuseppe e alla madre Maddalena Toraldo, avviano l’attività, con un piccolo impianto di torrefazione dove servire un buon caffè o acquistare la miscela per prepararlo casa. Grazie alla sua capacità unica di innovare, l’azienda si è affermata come punto di riferimento nel settore bar, diventando il caffè più consumato nei bar di Napoli e conquistando presto il mercato nazionale. Oggi, alla quarta generazione, Caffè Toraldo è una realtà consolidata in Italia e all’estero, con nuovi canali di distribuzione nel mercato domestico

Giampaolo Rubinaccio di Ortofrutta Italia Organismo Interprofessionale: L’argomento del convegno trova importante interesse di Ortofrutta Italia, organizzazione interprofessionale ortofrutticola impegnata nella promozione dell’Ortofrutta italiana, l’abbinamento della Cultura, che trasuda nelle opere di Eduardo, con quanto è nella tradizione dei consumi delle tavole napoletane è un abbinamento unico. Non ce ne voglia il Maestro. l’intuizione di Rosa Patricò e della sua Associazione, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, è meritevole d’esser accompagnata anche in altre pregevoli attività non meramente di promozione ma di educazione anche alimentare.

L’Onorevole Marco Cerreto, Capogruppo della Commissione Parlamentare all’Agricoltura, ha concluso con un importante spunto: chiedere all’ICO | International Coffee Organization di aprire una sede a Napoli. 

Infatti con l’Organizzazione internazionale sul caffè,, costituita nel 1963 a Londra, è stata avviata in collaborazione con l’ONU per migliorare la cooperazione tra i Paesi che producono, distribuiscono e consumano caffè, e che dovrebbe avere una sede di rappresentanza nell’UE. 

Presenti all’iniziativa anche gli operatori di settore, supportando professionalmente e curando la segreteria organizzativa, i rapporti con la stampa e i meravigliosi scatti fotografici di Franco Capasso, che ha curato anche le immagini video. 

E ancora la società di comunicazione Nova Vision Srl

Il cibo, vino e caffè, sono i protagonisti silenziosi delle commedie di Eduardo De Filippo, che raccontano delle consuetudini familiari e l’amore viscerale per la Napoli, orgoglio di tutti noi. Nelle opere di Eduardo risalta l’effetto delle riunioni familiari e conversazioni tra amici. Dialoghi conditi da un sorriso unico anche tra le classiche polemiche domestiche. Eduardo sapeva cogliere e descrivere con grande maestria e sciorinare apparecchiando la tavola imbandita, ovvero parafrasando il quotidiano: il dolore, la passione e le gioie. Dialogando confidenzialmente col pubblico, con i prodotti della tradizione consumati, appunto, in modo condiviso con il pubblico. Con le stesse abitudini e prodotti divenuti poi oro di Napoli, quelli che hanno poi creato un indotto lavorativo, la vera ricchezza del territorio che va sotto il nome di DOP economy e che oggi va strenuamente difesa dalle speculazioni in un mercato oramai mondiale. Un’azione a difesa dell’oro di Napoli per la gente di Eduardo, figli delle sue e nostre commedie quotidiane. Cosi hanno concluso Rosa Praticò e Giuseppe Serroni.

L’articolo L’Arte della Cucina Napoletana proviene da Lo Speakers Corner.

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