Intervista a Paride Russo, Gli affanni di un territorio che rallenta
Professor Russo, qual è la condizione attuale del Comune di Arzano?
Un bilancio, dopo tre anni, non può essere completo, ma è sufficiente per delineare un quadro della situazione. Ciò che emerge è che l’entusiasmo iniziale, più di forma che di sostanza, ha ceduto il passo alla delusione per le numerose promesse non mantenute.
Può spiegarsi meglio? Può farci qualche esempio concreto?
Partirei dalla vivibilità. Esiste un malessere diffuso che va oltre la percezione e affonda le radici in problemi evidenti, come il controllo territoriale e la qualità dei servizi al cittadino. Quando parlo di controllo territoriale, non mi riferisco solo alla sicurezza, ma anche a questioni come il parcheggio selvaggio e la sosta vietata, fenomeni che restano impuniti. Nonostante gli sforzi della Polizia Locale, la carenza di personale rende difficile affrontare tali problematiche in modo efficace.
Qual è la situazione sul fronte delle tasse e dei servizi di assistenza
Esistono leggi che potrebbero alleviare il carico fiscale per i cittadini più vulnerabili, come l’esenzione dalla TARI per i soggetti con disabilità riconosciuta dalla Legge 104. Tuttavia, il Comune di Arzano non ha attuato questa agevolazione, rendendola inaccessibile. È doloroso pensare che persone già gravate da problemi di salute debbano affrontare ulteriori difficoltà economiche, quando sarebbe possibile risparmiargliele.
Inoltre, l’evasione fiscale ad Arzano resta su livelli allarmanti, generando un vuoto finanziario che grava su cittadini e imprese. I commercianti, già oppressi da tasse sproporzionate e da costi inadeguati per l’occupazione del suolo pubblico, lottano per sopravvivere. La situazione è aggravata dai sacrifici richiesti per il pagamento della raccolta dei rifiuti, un servizio che non sempre risponde alle aspettative.
Secondo lei, la città è cambiata
È difficile dare un giudizio definitivo. Prendiamo il Piano Urbanistico Comunale (PUC): ogni volta che si tenta di affrontare la questione, emergono ostacoli e ritardi inspiegabili. In un Comune come il nostro, dove la riqualificazione urbana e l’adeguamento degli edifici sono imprescindibili, l’assenza di una pianificazione efficace è un danno enorme. Il centro storico, per esempio, versa in condizioni desolanti. Passeggiarvi è come ricevere un pugno al cuore.
Manca una visione d’insieme, un progetto concreto per dare prospettive reali al territorio. Le opportunità offerte dai Fondi di Sviluppo e Coesione 2021-2027, così come dal Fondo per gli investimenti strategici, potrebbero essere determinanti per i cittadini e le imprese. Tuttavia, senza un piano chiaro, queste risorse restano inutilizzate.
E per quanto riguarda i giovani?
Il quadro è preoccupante. Da 15 anni assistiamo a un esodo crescente di giovani, privati di opportunità lavorative. Ad Arzano ci sono professionisti e giovani ben formati, che potrebbero rappresentare una risorsa preziosa anche per la macchina comunale. Tuttavia, senza concorsi e interventi concreti, rischiamo di disperdere questo capitale umano. Un Comune che perde i suoi giovani, proprio come una famiglia che perde i propri figli, compromette il suo futuro.
Che ruolo gioca la politica in tutto questo?
La politica locale è stata segnata da defezioni e scelte poco trasparenti. Un esempio lampante è la vicenda della cabina elettrica, portata in Consiglio Comunale senza un’adeguata preparazione. La proposta, mal gestita, è stata bocciata, causando il passaggio di un consigliere all’opposizione. Episodi come questo dimostrano una mancanza di rispetto per i cittadini, esclusi dalle decisioni che li riguardano.
Inoltre, le commissioni consiliari sono spesso caratterizzate da ritardi cronici e da una scarsa preparazione. È un segnale evidente di quanto
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