Macrico Verde, enti di governo insofferenti alla partecipazione dei cittadini
Al Comitato Macrico Verde è stato negato di intervenire alla riunione pomeridiana del 7 novembre tenuta alla Regione Campania, riunione propedeutica all’ Accordo di Programma per la rigenerazione dell’area ex Ma.C.Ri.Co. di Caserta e alla realizzazione del Campo Laudato sì di Caserta.
Di seguito il Comunicato stampa del Comitato che esprime il suo netto disappunto per l’esclusione ritenuta illegittima sulla base delle norme di legge che regolano il diritto di partecipazione dei cittadini. Partecipazione che troppo spesso viene declinata ed esibita come una decorazione insignificante, nonostante i fiumi di parole spesi a propagandare inclusione e trasparenza. Basta pensare alla legge di semplificazione 2017 della Regione Campania intervenuta ad attuare “nuove ed ulteriori politiche in tema di semplificazione, trasparenza e partecipazione”. Ma nei fatti assistiamo ad una resistenza persistente ad un’apertura da parte degli enti di governo alle richieste provenienti dal basso. Ci sembra mistificatorio perpetuare dinamiche di rappresentatività in cui i soggetti interessati possono intervenire solo a decisioni già assunte. E’ urgente rivedere in chiave realmente democratica il rapporto tra cittadini e amministratori, in modo, per esempio, che i risultati dei processi partecipativi siano acquisiti come atti amministrativi e quindi abbiano la dignità di atti di governo al pari di tutti gli altri.
“Il Comitato ha chiesto di partecipare in quanto portatore di interessi diffusi – leggiamo nel Comunicato – Alla richiesta si è opposto un diniego, prendendo a pretesto le norme che riguardano l’Accordo di Programma: in tal caso possono essere invitate solo le Amministrazioni interessate – si legge in una nota – Perché allora erano presenti l’Idsc e la Fondazione? I rappresentanti del Comitato, presentatisi alla riunione, sono stati allontanati. Il Comitato Macrico, che da quasi 24 anni si batte per la tutela dell’area, denuncia questa grave violazione delle norme. Si mortifica e nega la partecipazione dei cittadini che impegnano il proprio tempo a favore della comunità. La partecipazione riguarda tutto il procedimento, e in ogni caso perché espellere dei cittadini detentori di interessi diffusi come le associazioni che costituiscono Macrico Verde? Cosa hanno da nascondere la Regione, la Fondazione Fratelli tutti e l’Istituto Sostentamento Clero? Perché tanta segretezza Che cosa non devono sapere i cittadini in questa fase del procedimento? Il Comitato Macrico Verde denuncia questo ennesimo atto di prevaricazione e interesserà gli organi competenti in materia di tutela dei diritti dei cittadini. Tutto questo avviene proprio mentre si discute la destinazione urbanistica dell’area, fatto incredibile ma non a Caserta, dove un privato è in grado di imporre al pubblico la sua preferenza di qualifica dell’area e i consiglieri comunali sono chiamati a dare il proprio assenso a ciò che decide per loro il proprietario dell’area ex Macrico”.
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