Caiazzo. Terzo ‘trasloco’, stavolta in seminario, per il dipinto inizialmente collocato nella ‘piccola cappella sistina’
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Ancora visibilità mediatica per il bel dipinto inizialmente apposto da due volontari lungo via Cattedrale, in un angolo recondito e solitamente fetido, sebbene a pochi passi dal duomo, a causa delle frequenti minzioni ivi effettuate, evidentemente anche da turisti invitati nella città del presunto buon vivere, i quali si accorgono dell’incredibile mancanza di un pubblico servizio igienico solo… al momento del bisogno, quando cioè, giocoforza, debbono arrangiarsi alla men peggio.
Non per questo però il grosso dipinto era stato rimosso solo poche ore dopo la sua collocazione, a quanto poi reso noto proprio da chi lo aveva collocato per abbelire la zona, ma perché i vigili urbani avrebbero ritenuto abusiva la sua collocazione, in quanto mai autorizzata e neanche chiesta, ragion per cui essi stessi avrebbero provveduto alla rimozione e conseguente “appoggio” nel vicino duomo, a disposizione del parroco, il quale, dopo attenta valutazione, ha deciso una nuova allocazione del grosso dipinto nel cortile dell’ex seminario, come chiarito non senza ironia, evidentemente per l’inusitata solerzia dei vigili, dal dottor Alessandro Palmieri che, insieme a un amico, si era preoccupato della prima come della seconda -e si spera ultima- collocazione, tanto più che ora ci sarebbe da collocare un altra opera ecclesiastica realizzata dal sacecrdote casertano don Battista Marello, dal valore anche affettivo, atteso che rappresenta il venerato patrono santo Stefano Menicillo.Di seguito le ultime considerazioni esternate al riguardo, tramte facebook, dal dottor Alessndro Palmieri:
Non avendo autorizzazione idonea, per essere affisso nella piccola cappella sistina, il quadro è stato donato a Don Antonio Di Lorenzo ed affisso nel seminario.
Spero sia l’ultimo trasloco di questa dolcissima madonnina.
Grazie a chi ha contribuito a rendere questa vicenda, un romanzo dal finale lieto.
Personalmente credo che la bellezza non dovrebbe avere vincoli, restrizioni, autorizzazioni. L’arte non ha regole.
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