TRUMP E LA “DEMOCRAZIA SPAVENTOSA” UNA LEZIONE PER L’EUROPA
Se a qualcuno l’idea di Trump come alfiere della democrazia fa sorridere, non è certamente l’unico. Per gli europei (e per molti italiani) un ritorno del tycoon americano alla Casa Bianca è una prospettiva che rievoca più un film horror che una campagna elettorale.
I “Valori Trumpiani” e la Minaccia dei Dazi
L’Europa ha passato decenni a tessere accordi e collaborazioni internazionali, a celebrare il made in Italy e la qualità dei suoi prodotti in tutto il mondo. Ma a Trump, delle raffinatezze non interessa poi molto. Un ritorno al protezionismo, con dazi del 12,5% sui prodotti europei, viene visto da molti come la “ricetta alla Trump”: pochi piatti genuini e molte patatine fritte d’ordinanza. Un colpo basso per chi in Europa lavora nei settori dell’export, soprattutto in Italia, dove l’agroalimentare, la moda e il design sono visti come un patrimonio culturale e una fonte di identità.
Trump e la Politica Estera: Sogni d’Oro per l’Europa
C’è poi il tema dell’Ucraina: per Trump, gli aiuti americani agli ucraini sono roba vecchia. Lui preferirebbe che gli europei si occupassero da soli della questione russa, con un “in bocca al lupo” d’ordinanza, e probabilmente anche una stretta di mano all’amico Putin. Questa posizione ha fatto sudare freddo i vertici della NATO e ha spinto alcuni leader europei a immaginare con nostalgia i tempi in cui la politica americana era almeno prevedibile. Ma, si sa, Trump preferisce spezzare le convenzioni: per lui, si tratterebbe solo di una festa “America First”. Gli europei, intanto, si stanno preparando al ballo, con in mano un conto di 80 miliardi per la difesa, nella speranza che l’”invito” venga annullato all’ultimo minuto.
L’Europa, tra Ironia e Paura
In Italia, la visione trumpiana della democrazia fa storcere il naso a chi teme un contagio dell’ondata populista oltreoceano, ma qualche politico vede anche lati positivi, sostenendo che l’Europa debba farsi un esame di coscienza. Come dire, l’America ci manda un messaggio: “O vi svegliate, o arriva lui”. In effetti, alcuni politici europei, forse a malincuore, ammettono che l’effetto Trump potrebbe essere una “scossa” per smuovere le paludi della burocrazia comunitaria. Insomma, potrebbe essere proprio lui, Trump, a spingere l’Europa a prendere posizione, a organizzarsi. Un paradosso che strappa un sorriso amaro: ringraziare Trump per aver dato all’Europa una ragione per unirsi, quando lui stesso preferisce il “dividi et impera”.
L’Ironia della Storia
Chissà, magari un giorno guarderemo a questi momenti con ironia, pensando che sia stato proprio il più improbabile dei “campioni della democrazia” a costringere l’Europa a ripensarsi, a fare gruppo contro un comune “nemico.” Ma fino ad allora, europei e italiani dovranno confrontarsi con la concreta possibilità di una presidenza che, più che far paura, ci tiene con il fiato sospeso.
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