Napoli. Il complesso monumentale ‘Donnaregina’: autentico gioiello del centro storico
Nel cuore di Napoli, a pochi passi da via Duomo, c’è un importante complesso monumentale che potrebbe quasi sfuggire all’attenzione se non fosse per l’imponente ma sobrio scalone in piperno che attira l’attenzione.
Stiamo parlando del Complesso Monumentale Donnaregina, una delle numerose perle partenopee non sempre inserite nei più frequenti circuiti turistici.
Facilmente raggiungibile dalla fermata della metropolitana di Piazza Cavour con un percorso a piedi di soli 600 metri, l’ampio scalone precede l’ingresso al complesso la cui visita inizia con la chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova.
La costruzione dell’edificio iniziò nel 1617 per iniziativa delle Suore Clarisse del Monastero di Santa Maria Donnaregina che, per la realizzazione, convocarono i maggiori artisti dell’epoca.
Stucchi, marmi policromi, affreschi e tele di pregio occupano ogni spazio delle pareti, della volta e della cupola. In particolare spiccano, ai lati dell’altare, le due grandi tele di Luca Giordano, che furono anche le ultime realizzate dal celebre pittore napoletano. Gli altri contributi artistici portano le firme di Massimo Stazione, Aniello Falcone, Andrea Vaccaro, Charles Mellin, Fabrizio Santafede, Giovan Tommaso Fasano, Francesco de Benedictis, Agostino Beltrano, Francesco Solimena, Paolo de Matteis, oltre agli scultori Geronimo D’Auria e Nicola Fumo.
Una reunion di artisti eccezionale, col risultato finale di un gioiello dell’arte barocca che lascia ancora oggi senza fiato il visitatore non appena varca la soglia.
Nel 1861 vi fu la soppressione del convento, le suore vennero trasferite e il complesso venne adibito a vari usi.
In una grande opera di recupero del complesso, effettuata tra il 1928 e il 1934, le due chiese, la nuova e la vecchia, vennero separate mediante lo spostamento della parete del coro nuovo su binari ferroviari, fu ricostruita la parte mancante dell’abside della vecchia chiesa e in essa venne anche riposizionato il bellissimo monumento sepolcrale di Maria d’Ungheria.
Alla chiesa vecchia si accede da un’apertura laterale.
La Chiesa di Donnaregina Vecchia venne ricostruita in stile gotico dopo il violento terremoto 
del 1293 che distrusse l’edificio preesistente proprio per volontà di Maria d’Ungheria, all’epoca sposa di Carlo II d’Angiò, re di Napoli, con donazione di denaro e gioielli.
Purtroppo anche la chiesa ricostruita venne gravemente danneggiata nel 1390 da un incendio provocato da un fulmine e ciò che oggi vediamo è il frutto del sapiente restauro portato a completamento nel corso del Novecento.
Oggi, addossato alla parete sinistra della navata, troviamo lo splendido monumento sepolcrale di Maria d’Ungheria realizzato da Tino di Camaino, ed è quello che attira
immediatamente l’attenzione dei visitatori.
Sulla parete destra si apre invece l’unica cappella presente, con affreschi del XIV secolo.
Il Coro delle Monache, che si trova al livello superiore, ospita il più grande ciclo di affreschi trecenteschi presente a Napoli.
Di particolare effetto scenico è l’abside gotica, restituita allo splendore originario.
A parte le due splendide chiese e i ricchi ambienti del retroaltare, della sacrestia e del comunichino, il complesso ospita anche le opere del Museo Diocesano, suddivise in un percorso medievale e un percorso barocco.
I percorsi, che si snodano al livello superiore, permettono anche una spettacolare visione panoramica della Chiesa di Donnaregina Nuova.
Nel complesso monumentale si svolgono anche mostre ed eventi su cui si può rimanere aggiornati accedendo al sito: https://www.museodiocesanonapoli.com/mostre-donnaregina/ oppure chiamando il numero 081-5571365.
Orari di visita: lunedì – sabato 09.30-16.30 (martedì chiuso); domenica 9.30-14.00.
(Fonte: RosmarinoNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
