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DAILY MAGAZINE

 

Francesco Todisco (Pd) longa manus di De Luca sul Consorzio di Bonifica del Volturno, da dieci anni commissariato nel silenzio totale

 

LA STORIA di ANTONIO ARRICALE –

Todisco! Chi era costui? Come a Don Abbondio il nome di Carneade non diceva niente, anche ai casertani – immagino – il nome di Francesco Todisco non dirà granché. Almeno, ai non addetti ai lavori.
E dirà poco, a dire il vero, anche in Irpinia, terra di origine dell’attuale Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, essendo nato ad Atripalda 49 anni fa e risiedendo stabilmente ad Avellino, dove si è cimentato in politica senza infamia e senza lode. Nel senso, di aver occupato uno scranno del Consiglio comunale tra il 2004 e 2013, ma mancando sempre le occasioni del grande balzo al livello superiore.
In Consiglio Regionale, per esempio, ci arrivò per il rotto della cuffia, Francesco Todisco. Come primo dei non eletti della lista De Luca presidente, subentrando per pochi mesi a Carlo Iannace, chirurgo dell’ospedale Moscati, destituito per gli effetti della legge Severino, condannato in primo grado per vicende relative all’attività professionale.
Da ultimo, qualche mese fa, Todisco ci ha riprovato presentandosi alle Europee, ma ha fatto un altro buco nell’acqua. E, però, in un verso o nell’altro, è riuscito sempre a stare a galla – nel senso di beneficiare di uno stipendio ed una posizione interessanti – grazie all’abbraccio paterno del governatore regionale Vincenzo De Luca.
Essì, perché, Todisco è un altro anello di quel sistema di potere deluchiano che andiamo raccontando da qualche mese.
L’avvocato, infatti, così è riportato nel suo curriculum vitae depositato agli atti della Regione, è da sempre un uomo dello Sceriffo. Anche quando sembrava di averne preso le distanza, avventurandosi con gli amici dissidenti del PD che diedero vita ad Articolo 1. Acqua passata, che ha trovato peraltro sfogo nuovamente nel Pd. E pure Todisco, che nel Pd però è uomo comunque di De Luca. Sia detto con estrema chiarezza.
Santa Lucia e, più precisamente, alla porta della stanza del presidente De Luca, Todisco non ha avuto mai necessità di bussare. E’ stato componente della segreteria, consigliere del presidente per le Aree Interne, nominato puntualmente in diversi enti in rappresentanza della Regione. Sempre ben retribuito. Non ultimo – ma decisamente più importante – come Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, ente pubblico con un centinaio di dipendenti ed un bilancio di circa 10 milioni all’anno.
Al Consorzio di Via Roma a Caserta, Todisco è arrivato, dunque, nel 2002, in sostituzione di un altro Commissario, Carlo Maisto, uomo forte di Stefano Graziano – sempre loro, sempre gli stessi – deputato del Pd, un tempo uomo di fiducia di Vincenzo De Luca in provincia di Caserta ed ora tra i suoi massimi detrattori. Anche Maisto, su una poltrona che avrebbe dovuto essere limitata ad un anno e finalizzata a restituire gli organi statutari al Consorzio, c’è rimasto cinque anni, dal 2015. Alla fine, dall’ente, Maisto è stato praticamene defenestrato – senza che il suo compito commissariale fosse mai portato a compimento – un po’ per la rottura tra Graziano e De Luca, ma principalmente per averne fatto di cotte di crude alla guida del Consorzio, gestito con metodi clientelari ed approssimativi. E’ troppo? Chiedete agli ex amministratori, per farvi un’idea. Per esempio, ad Angelo Lupoli, ultimo presidente legittimo del Consorzio, che ha dovuto adire addirittura il Tar per cercare di porre fine ad un tran tran a dir poco scandaloso.
Atteggiamento che è continuato anche con Todisco, che di Maisto ha preso il posto, percorrerendo, sembra, pari pari lo stesso esempio. A cominciare dall’incarico, che si ritrova nella qualità di Commissario straordinario, trasformato inopinatamente “sine die”. Come figura, cioè, delegata a ricondurre nell’alveo della legittima rappresentanza il Consorzio nello spazio di un anno. Anzi, per l’esattezza, 360 giorni. E che invece si protrae, ormai, da un decennio. “Il commissario ha un potere normativamente limitato all’adozione degli atti strettamente necessari alla convocazione dell’Assemblea per l’elezione de nuovo Consiglio dei Delegati e circoscritto all’adozione dei soli atti di ordinaria amministrazione”, recita il decreto di nomina firmato dal presidente della Giunta Vincenzo De Luca, la prima volta, il 14 dicembre 2021. Campa cavallo…
Da allora, prima dello spirare della scadenza, sempre De Luca – senza contare la gestione Maisto – di decreti ne ha firmati altri due, a fine anno 2002 e a fine anno 2023. E firmerà anche quest’anno, fra qualche giorno, facendo il copia e incolla dei decreti precedenti e, dunque, adottando sfacciatamente sempre la stessa formula: incarico limitato a 360 giorni e per l’ordinaria gestione, fino alla ricomposizione degli organi statutari legittimi.
Ovviamente, si tratta di vuote parole, che nell’indifferenza generale e nonostante una sentenza del Tar abbia dato ragione ai ricorrenti capeggiati da Lupoli, vengono puntualmente disattese. Anzi, con grande spregio delle norme. Capita, infatti, che intanto il Commissario straordinario si sia adeguato lo stipendio a quello dei dirigenti (5 mila euro netti al mese) che abbia fatto assunzioni a tempo determinato e, soprattuto, indeterminato (infilandoci amici e segretari) e ampliato, dunque, la pianta organica. Mentre, intanto, se l’è presa comoda, molto comoda, nel convocare l’Assemblea per restituire la normalità all’ente. Per la qual cosa, c’è tempo. Almeno fino all’anno prossimo, quando si tornerà a votare per la Regione. E, magari, riprovarci ancora, con De Luca presidente, ovviamente. Incrociando le dita di non fare un atro buco nell’acqua. Questa volta, in due.

In foto, da sinistra: Carlo Maisto, Angelo Lupoli, Vincenzo De Luca, Stefano Graziano, Francesco Todisco

 

Rivolta in Bolivia, i ribelli tengono duecento soldati in ostaggio

I militari tenuti sotto sequestro da sostenitori dell’ex presidente Evo Morales, che hanno assaltato tre caserme

02 novembre 2024
Caos in Bolivia
AFP – Rivolta in Bolivia

AGI – Almeno 200 soldati boliviani sono tenuti in ostaggio da gruppi di sostenitori dell’ex presidente Evo Morales, dopo l’assalto a tre caserme nell’ambito delle proteste antigovernative iniziate venti giorni fa. Lo ha fatto sapere il ministero degli Affari Esteri. Ieri, “tre unità militari sono state attaccate da gruppi irregolari nella zona del Chapare, nel dipartimento di Cochabamba, prendendo in ostaggio più di duecento soldati”, ha precisato il ministero.

Gli assalitori hanno anche “sequestrato armi da guerra e munizioni”, ha aggiunto il ministero. Nella stessa regione, il governo boliviano ha inviato l’esercito per aiutare la polizia a ripulire le strade bloccate dai sostenitori di Morales. L’ex presidente è oggetto di un’indagine penale per un caso di stupro che lui nega e che i suoi sostenitori denunciano come parte di una “persecuzione giudiziaria e politica” da parte del governo di Luis Arce, ex ministro e alleato di Evo Morales.

L’inchiesta

Inchiesta Equalize, uomini di Palazzo Chigi negli uffici degli “spioni”

Intercettati – Funzionari della Presidenza del Consiglio e 007 erano di casa nella sede della società: tutto omissato

Di Antonio Massari e Davide Milosa 

2 Novembre 2024

La vera storia del gruppo di via Pattari (guidato dall’ex super poliziotto Carmine Gallo, specializzato in dossier, esfiltrazione di documenti da banche dati dello Stato, inoculazione di trojan nei telefoni di alcuni target) è ancora tutta da scrivere. O forse – a leggere con attenzione gli atti d’inchiesta, che paiono sempre più la trama di una spy story – è stata già scritta tutta. In un dettaglio. Appena otto righe – orfane di spiegazioni, ma ricche di significato – di un’informativa dell’ottobre 2022. Parliamo di 86 pagine. Sulle prime 41 il Comando dei carabinieri getta una colata d’inchiostro nero: tutto completamente omissato. Forse è proprio lì, sotto quei muri di omissis, che la storia s’illumina.Uno spiraglio di luce arriva infatti a pagina 59, quando i carabinieri annotano che “sin dall’inizio” delle indagini “s’è già accertato che presso gli uffici della Equalize si sono già recati funzionari della Presidenza del Consiglio dei ministri”. Attenzione, non un singolo funzionario, magari amico di Gallo, arrivato in via Pattari per salutarlo e prendere un caffè.L’uso del plurale – “funzionari” – rende ineludibile la domanda: perché un numero imprecisato di dirigenti di Palazzo Chigi (al governo c’è Mario Draghi) bazzica gli uffici in cui si fabbricano dossier, si bucano banche dati, si inoculano trojan? Ricordiamo che alla Presidenza del Consiglio dei ministri è affidata “l’alta direzione e la responsabilità generale della politica dell’informazione per la sicurezza, nell’interesse e per la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni democratiche”. Tradotto: stiamo parlando dei nostri servizi segreti.Il seguito delle sette illuminanti righe vergate dai carabinieri è ancora più interessante: “Le conversazioni” tra Gallo e i funzionari della Presidenza del Consiglio sono state sì intercettate, ma “non sono state oggetto di sunto e trascrizione”. Non dev’essersi trattato, a questo punto, d’un semplice caffè. E comunque, se non sapremo mai cosa si siano detti i funzionari del governo e il gruppo di via Pattari, un motivo ci dev’essere. Ma sono le tre righe successiva a descrivere ulteriormente la delicatezza della questione: “Tale evidenza – scrivono i carabinieri – dimostra l’entratura dei soggetti con i quali ci si sta approcciando e la ragnatela di conoscenze e contatti di cui dispongono”. I carabinieri hanno fatto un controllo, per capire se Gallo e i suoi uomini siano funzionari della nostra intelligence, e concludono: “Allo stesso tempo s’è accertato che gli stessi non hanno alcun ruolo organico con apparati di sicurezza nazionali”. Anche la precisazione – “ruolo organico” – è significativa: non esclude l’esistenza di un ruolo, all’interno della nostra intelligence, ma soltanto che sia ufficiale. Allora è il caso di unire i puntini, disseminati qui e là nelle migliaia di pagine d’inchiesta, a partire dall’ottava riga, che chiude il paragrafo.“Gallo – si legge – dispone di un cripto-fonino con tecnologia israeliana”. Una frase secca. Un dettaglio, buttato lì, senza ulteriori spiegazioni, nella nota scritta l’11 ottobre. Spulciando gli atti, però, si scopre che appena sette giorni prima, il 4 ottobre, Gallo è stato sorpreso a utilizzare questo speciale telefono “con agenti dei Servizi segreti”. E quindi il cerchio si stringe. E si stringe ancor di più quando l’altro ieri, in Procura, Gallo tiene a definirsi “servitore dello Stato” disposto a parlare con i pm “per dimostrare la mia innocenza”. Un altro uomo del gruppo, l’ingegnere informatico Edmondo Pegoraro, definito negli atti “dipendente di una società d’intercettazioni accreditata, che ha provveduto ad attivare perquisizioni informatiche silenti” ieri ha dichiarato di aver cercato di “sviluppare qualcosa di buono nel mio Paese e per il mio Paese”.

 

Il tutto mentre l’hacker Massimiliano Camponovo parla ai pm di Milano di “una mano oscura che muoveva questo sistema”. C’è tanto di oscuro in questa vicenda. Ma a partire dalle 8 righe sui funzionari di P. Chigi, unendo ulteriori passaggi, forse tutto diventa più chiaro.

Alla luce di questi dettagli, infatti, diventa credibile Gallo quando, intercettato, dice di aver “lavorato nei Servizi”. E i carabinieri segnalano gli incontri, sempre negli uffici di via Pattari, tra “Gallo e uomini dell’intelligence”. Un’altra valanga di pagine annerite dagli omissis. La logica porta a una conclusione: Gallo e il suo gruppo potrebbero aver agito “per il Paese” – parafrasando Pegoraro – come un’entità non organica dei Servizi. Si spiegherebbero meglio le sue parole: “Questi sono due dei Servizi segreti” dice Gallo, il 3 ottobre, mentre viene intercettato. “Stavano con me a via del Tritone gli faccio domani… (si sente digitare sul computer) …io ho scritto una mail che la nostra piattaforma stanno in collegamento con il Giappone e stanno in attesa di avere informazioni precise che ci arriveranno solo domani”. Nei pressi di via del Tritone effettivamente ci sono uffici dell’intelligence.

Fin qui la logica, i documenti e soprattutto una domanda: perché dei funzionari di Palazzo Chigi, nel 2022, frequentano gli uffici della Equalize? È da questa domanda, se vogliamo conoscere la vera storia di Gallo e del suo gruppo di via Pattari, che dovremmo iniziare. Sempre che qualcuno, prima di rispondere, non tiri fuori dal cassetto il più oscuro dei sigilli:

Ambiente & Veleni

Valencia, 211 morti e 1300 dispersi. La strage al centro commerciale: “Il parcheggio è un cimitero”. Sanchez manda 10mila agenti

Valencia, 211 morti e 1300 dispersi. La strage al centro commerciale: “Il parcheggio è un cimitero”. Sanchez manda 10mila agenti

 

A tre giorni dalle alluvioni nella zona di Valencia che hanno devastato il territorio, al conto provvisorio continuano ad aggiungersi vittime: al momento sono 211 i morti a cui si aggiunge un numero imprecisato di dispersi (El Diario però parla di 1300). In mattinata, dopo il comitato di crisi alla Moncloa, il premier Pedro Sanchez ha dichiarato che “il governo invierà oggi stesso 5mila soldati dell’esercito che si uniscono ai 3mila già dispiegati, e altri 5mila tra Guardia Civil e forze di polizia” perché “la regione di Valencia richiede più militari, macchine, finanziamenti”, per far fronte alla “seconda peggiore inondazione del secolo registrata in Europa“.

Il premier ha aggiunto che “queste cifre sono insufficienti perché sappiamo che gli aiuti tardano ad arrivare in molte località, perché ci sono ancora molti posti che è difficile raggiungere. Sono felice che il presidente della Comunità valenciana Carlos Mazon abbia deciso di chiedere 5mila soldati e annuncio che il governo procederà con tale schieramento – ha continuato Sanchez – Oggi 4.000 andranno a Valencia e domani vi arriveranno i restanti mille”.

Il premier spagnolo ha poi aggiunto che “con quasi tutta certezza, stiamo parlando dell’alluvione più grave che il nostro continente abbia vissuto finora in questo secolo“. Consapevole che ci siano “gravi carenze e comuni sepolti dal fango e dal fango“, Sanchez ha invitato all’unità e al supporto della Comunidad valenciana. “So che dobbiamo migliorare, ma penso anche sappiamo che dobbiamo farlo insieme, uniti. Dobbiamo sostenere l’amministrazione autonoma con risorse e supporto tecnico – ha detto -. Questa è l’unica cosa che ci deve preoccupare tutti e farci riflettere su come migliorare la ripartizione dei poteri in situazioni così estreme”.

Il premier spagnolo Sanchez annuncia le misure straordinarie del governo: “5000 militari subito a Valencia”

Le ricerche – Si scava ancora nel fango per cercare eventuali sopravvissuti a tre giorni dalla catastrofe, con migliaia di volontari che affiancano la Protezione civile. In un tunnel i vigili del fuoco hanno trovato vittime dentro 30-40 auto. L’agenzia meteo intanto ha lanciato un’allerta rossa a Huelva, in Andalusia, invitando ad “evitare gli spostamenti” poiché “c’è il pericolo di piogge torrenziali”. L’emergenza resta alta, con circa 366mila abitanti senza acqua potabile e 50mila ancora al buio. “È terribile, il paesaggio è desolante: ci sono 10mila auto ammassate nelle strade, fango ovunque. Abbiamo bisogno di macchine pesanti per sgomberare le vie. Da soli non possiamo farcela”, spiega il sindaco di Aldaia, uno dei municipi della cintura sud di Valencia colpiti dalla catastrofe, che si unisce alla disperazione di altri amministratori della provincia.

Valencia, nelle zone colpite dall’alluvione mancano cibo e acqua. A Paiporta la coda degli abitanti è interminabile (video)

Il centro commerciale – Che il numero delle vittime sia provvisorio è testimoniato dalle parole dei soccorritori arrivati all’enorme centro commerciale Bonaire, nei pressi della città di Aldaya. Quel parcheggio è un cimitero” hanno dichiarato i sommozzatori militari della Ume che sono riusciti a entrare nel parcheggio sotterraneo, totalmente allagato. Nel momento dell’inondazione, martedì pomeriggio, i negozi di abbigliamento, i ristoranti e i cinema erano aperti e in zona c’erano centinaia di persone. Anche qui il livello dell’acqua è salito fino a tre metri, e il parking, con 5.700 posti disponibili, è diventato una vera trappola mortale. Secondo fonti dei soccorsi, citate dal giornale eldiario.es, le vittime possono essere “incalcolabili”. Anche l’accesso dalle scale mobili al centro commerciale è completamente devastato, bloccato non solo dall’acqua ma anche dai resti e dai detriti portati dalla violenza della piena. Anche uscire da là era impossibile. Secondo la stampa locale, questo parcheggio è uno dei punti di maggiore preoccupazione delle squadre di soccorso. Ancora non ci sono notizie ufficiali ma è trapelato che dentro ci sarebbero molti corpi. Insieme ai sub che lavorano in condizioni di grandissima difficoltà, sul luogo anche i vigili del fuoco che con le loro pompe stanno lavorando senza sosta per svuotare il parcheggio dall’acqua.

I rischi sanitari – Una situazione che presenta anche molti rischi sanitari ed epidemiologici, spiega Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova. “Ogni volta che c’è una alluvione soprattutto con queste proporzioni, c’è la possibilità molto alta di commistioni delle acque reflue con quelle piovane con il rischio potenziale di infezioni da microrganismi enterici: E. Coli, salmonella, stafilococchi, vibrioni – magari non colerici – ma minori. L’abbiamo visto anche con l’alluvione in Emilia Romagna, dove però era molto caldo, qui siamo in una stagione diversa e le temperature meno estive potrebbero aiutare a limitare la diffusione di questi pericolosi microrganismi”.

Le aziende – La Camera di Commercio di Valencia stima che circa 4.500 imprese della provincia abbiano subito danni e che circa 1.800 di queste attività potrebbero essere state distrutte dai danni provocati dalle inondazioni. I comuni colpiti, secondo lo stesso rapporto, contano una popolazione di 845.371 abitanti, pari al 31,8% della popolazione della provincia di Valencia.

Volontari intossicati – Diciannove volontari sono stati avvelenati dal monossido di carbonio, due dei quali in modo grave, in un garage della città valenciana di Chiva dove si trovavano per pulire la zona. Il fatto è avvenuto intorno alle 14,30 in un garage situato in via Ramón y Cajal della località alluvionata, apparentemente a causa della cattiva combustione del motore di un impianto di areazione danneggiato dall’acqua.

 

Good Morning Italia, 03 novembre 2024


Quando c’è troppa luce

Fino a pochi anni fa il tema dell’inquinamento luminoso sembrava interessare solamente gli astronomi, o al limiti gli appassionati della materia, che trovavano sempre più complessa l’attività di osservazione del cielo a causa dell’eccessiva luce notturna prodotta dalle attività umane. Ora però il problema ha oltrepassato la cerchia ristretta di specialisti e riguarda sempre più la popolazione in generale (Lucy). Dando poi una rapida occhiata alla mappa di Light Pollution si può facilmente notare come i grandi centri abitati italiani e in generale la Pianura Padana siano tra le zone al mondo più colpite dal fenomeno.Salute in gioco La letteratura scientifica recente è concorde nel dire che l’eccesso di illuminazione notturna può avere serie implicazioni a livello di salute collettiva. Tra gli impatti negativi più intuitivi c’è quello sul cosiddetto orologio biologico e sulle fasi di sonno-veglia, a causa delle conseguenze della luce sulla produzione della melatonina (El Pais). Ma a rendere l’inquinamento luminoso una potenziale minaccia globale sono anche gli altri effetti. Le ricerche hanno evidenziato che l’eccessiva esposizione è correlata con la maggior probabilità di sviluppare un tumore, di soffrire di problemi cardiaci o ancora con l’insorgenza del diabete (National Geographic).Soluzioni alla portata Ma come poter affrontare il problema L’associazione statunitense Dark Sky nota che, da una parte, le decisioni devono essere prese dalle istituzioni, responsabili di fissare dei precisi standard e limiti a livello di illuminazione delle città. Dall’altra, però, anche il singolo cittadino può nel suo piccolo fare qualcosa per contrastare il fenomeno del light pollution eliminando, ad esempio, le fonti luminose inutili nella propria casa, riducendo la potenza delle lampadine utilizzate e affidandosi a sensori e tecnologie IoT per controllare e regolare le luci nell’abitazione (SkyAtNightMagazine).

Che settimana!

  • Le speranze di tregua tra Israele, Hamas e Hezbollah si sono spente, nonostante il tentativo condotto in settimana di riprendere i negoziati, dopo la continuazione dei bombardamenti israeliani su Gaza e sul Libano.

  • Nell’ultima settimana di campagna elettorale per le presidenziali negli Usa, i sondaggi dicono che, a livello nazionale, il vantaggio di Kamala Harris su Donald Trump si sarebbe ridotto a un punto percentuale (44% contro 43%).

  • In Georgia, il partito filorusso al governo Sogno Georgiano ha ottenuto la maggioranza assoluta con il 54% delle preferenze alle elezioni legislative: l’opposizione pro-Ue rifiuta il risultato perché ci sarebbero stati brogli.

  • In Giappone, la coalizione di governo del primo ministro Shigeru Ishiba ha perso la maggioranza nella Camera bassa, composta da 465 seggi, nelle elezioni legislative anticipate.

  • In Italia, il candidato del centrodestra Marco Bucci ha vinto le elezioni regionali in Liguria, con il 48,8% dei voti contro il 47,3% del candidato del centrosinistra Andrea Orlando.

  • Sei persone sono state arrestate, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Dda di Milano e dalla Procura nazionale antimafia, per furto di dati e informazioni sensibili che avrebbero alimentato un ampio sistema di dossieraggio illegale.

  • La Cina ha presentato un ricorso all’Organizzazione mondiale del Commercio, dopo l’entrata in vigore dei dazi europei sulle importazioni di auto elettriche.

  • Oltre 200 persone sono morte a causa delle inondazioni che hanno colpito le regioni di Valencia, Castiglia-La Mancia e Andalusia in Spagna.

Questione di leadership

Una nuova guida Kemi Badenoch, 44 anni, è la nuova leader del partito conservatore ed è la prima donna di colore a guidare un partito politico importante nel Regno Unito (Ap). Badenoch ha ottenuto 53.806 voti contro i 41.388 di Robert Jenrick e ha promesso di rinnovare il partito (Bbc).

  • Badenoch vuole contrastare i laburisti, ma anche i populisti di destra di Reform UK: con le sue nette prese di posizione rischia però di alienarsi l’ala più moderata del partito (Reuters).

Voto a rischio Oggi in Moldova si vota per il ballottaggio delle elezioni presidenziali: la presidente filoeuropeista Maia Sandu è in vantaggio con il 42% dei voti raccolti al primo turno, contro il 26% dello sfidante Alexandr Stoianoglo, candidato dei socialisti filo-russi (Politico). Secondo documenti visionati dal quotidiano tedesco Welt, c’è il rischio che il voto all’estero in Germania, ma anche in altri Paesi europei inclusa l’Italia, sia nel mirino di attività di disturbo, come falsi allarmi bomba, messe in atto dalla Russia.

All’ultimo voto

Negli Usa l’ultimo sabato di campagna elettorale prima del voto per le presidenziali, previsto per martedì, è trascorso con i due candidati Kamala Harris e Donald Trump e i rispettivi vice impegnati in comizi in tre degli “Stati in bilico”: North Carolina, Georgia e Arizona (Reuters). Con oltre 73 milioni di voti già espressi, entrambi i partiti cercano di interpretare le tendenze per cercare di convincere coloro che ancora devono votare (Guardian). I repubblicani, ad esempio, sono preoccupati dalla maggiore affluenza delle donne (Cnn), mentre i democratici sperano di riuscire a intercettare i voti dei repubblicani più moderati (Nyt).

  • Secondo un sondaggio del quotidiano Des Moines Register, Harris sarebbe in vantaggio di tre punti nello Iowa, Stato in cui Trump ha vinto nelle ultime due elezioni (Guardian).

  • L’amministrazione Biden ritiene che una transizione caotica potrebbe favorire tentativi di destabilizzare il Paese, sia ad opera di Stati stranieri sia di gruppi estremisti interni (Wp+).

Fronti di guerra

Appello agli alleati Il generale Oleksandr Syrskiy, comandante in capo dell’esercito ucraino, ha dichiarato sabato che le sue truppe stanno lottando per arginare “una delle offensive più potenti” lanciate dalla Russia dall’inizio dell’invasione (Guardian). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato nuovamente i Paesi occidentali a permettere a Kiev di colpire le truppe nordcoreane mentre ancora sono in Russia, prima che siano schierate sul campo (Politico).Raid via mare L’esercito israeliano ha rapito Imad Amhaz, un presunto funzionario di Hezbollah, considerato responsabile delle operazioni navali del gruppo filoiraniano, sbarcando sulle coste di Batroun, nel Libano settentrionale, a circa del cento miglia dal confine tra i due Paesi (Guardian). L’ayatollah Ali Khamenei ha minacciato una “risposta schiacciante” contro Israele per gli attacchi contro il Paese e i suoi alleati (Ap). Gli Stati Uniti hanno avvertito l’Iran che in caso di un nuovo attacco “non saranno in grado di fermare Israele e di garantire che il prossimo attacco sarà calibrato e mirato come il precedente” (Axios).

  • Secondo un’analisi delle immagini satellitari del sud del Libano, Israele potrebbe volere creare una zona cuscinetto nel sud del Paese (Ap).

Sport

In campo Negli anticipi dell’11esima giornata di Serie A, il Bologna batte 1-0 il Lecce (Gazzetta – highlights). La Juventus vince in trasferta a Udine, con due gol di scarto (SportMediaset – highlights), mentre Monza-Milan finisce 0-1 (SportMediaset – highlights).Con la racchetta in mano Jasmine Paolini vince in due set all’esordio alle Wta Finals di Riad, superando la tennista kazaka Elena Rybakina. Lunedì incontrerà la numero uno al mondo Aryna Sabalenka (Eurosport). Oggi Paolini giocherà nel doppio con Sara Errani contro le statunitensi Desirae Krawczyk e Caroline Dolehide.

Weekender

  • Il fascino di Enrico Berlinguer raccontato da Elio Germano che lo interpreta nel film di Andrea Segre (Rolling Stone).

  • Come la ricerca dell’occulto è stata a volte alla base di scoperte scientifiche (Nautilus).

  • Stiamo entrando in una nuova era della letteratura erotica (Guardian)

  • Il selfie come espressione del diritto al narcisismo (Il Tascabile).

Oggi

Tokyo (Giappone), prosegue il viaggio dell’alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell in Asia (fino al 4 novembre);
Pechino (Cina), visita del primo ministro slovacco Robert Fico (fino al 5 novembre);
Chisinau (Moldova), secondo turno delle elezioni presidenziali;
Genova (Italia), riunione del G7 sullo sviluppo urbano (fino al 5 novembre);
MotoGP, Gran Premio di Malesia;
Formula 1, Gran Premio del Brasile;
Riad (Arabia Saudita), tennis: Masters Wta di fine stagione (fino al 10 novembre);
New York (Stati Uniti), maratona di New York.

Prime:

Corriere: Voto Usa, veleni e accuseRepubblica: “No all’evasione legalizzata” [Maurizio Landini]La Stampa: America, è l’ora dei veleni: “Trump e Harris appaiati”Il Sole 24 Ore: Big Tech, in tre mesi 99 miliardi di utili ma c’è il rischio dei maxi investimentiIl Messaggero: Il voto Usa, sondaggi in tiltIl Fatto Quotidiano: De Luca-Schlein 1-0. Primo sì al 3° mandatoDomani: Meloni tra lotta ai giudici e rimpasto. Ipotesi Belloni per sostituire FittoAvvenire: Il lavoro che serveIl Giornale: Sabotaggio sui rimpatri: chi lavora contro l’ItaliaLibero: Agriturismo batte antifascismo La Verità: Albania, il governo non molla, riparte la guerra coi magistrati Il manifesto: Salto nel voto Ft.com: Fed to look past US election uncertainty with quarter-point rate cut

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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