“DiVino Asprino”: Aversa celebra il turismo tra sapori e natura
Dal 25 al 27 ottobre 2024, la Città di Aversa ha ospitato l’evento “DiVino Asprinio: il sapere da bere e da gustare”, una tre giorni dedicata alla valorizzazione del turismo enogastronomico e ambientale, promossa dal Comune di Aversa con il team I love Aversa. Tra i principali promotori, l’Assessore alle Attività Produttive Orlando De Cristofaro, l’Assessora all’Ambiente Olga Diana, e il Sindaco Francesco Matacena, insieme a molti esperti e cittadini.
L’evento ha offerto un programma variegato, comprendente visite guidate alle cantine, laboratori didattici, presentazioni di libri e tre tavole rotonde che hanno esplorato temi chiave per il territorio.
Prima tavola rotonda (25 ottobre 2024): dedicata al turismo enogastronomico, ha visto gli interventi della dott.ssa Rachele Arena, del prof. Riccardo Serraglio, del prof. Alfredo Oliva e del prof. Diego Matricano, che hanno discusso il valore storico e culturale del vino Asprinio e delle tradizioni agricole locali.
Seconda tavola rotonda (26 ottobre 2024): focalizzata sull’ambiente e la “Terra dei Fuochi”, ha coinvolto rappresentanti del WWF, come il dott. Raffaele Lauria e l’arch. Milena Biondo, che hanno discusso di educazione ambientale e delle iniziative di monitoraggio e prevenzione dei crimini ambientali. Il dott. Alessandro Gatto ha illustrato il lavoro delle Guardie Ambientali nella salvaguardia del territorio e la necessità di rafforzare i controlli e le pene per i reati ambientali. Interessanti le proposte fatte dalla dott.ssa Rachele Arena sul fenomeno Terra dei fuochi:
1) Maggiori controlli e personale. A tal fine si potrebbero conferire riconoscimenti più ampi alle Guardie Giurate Ambientali. Bisogna considerare che le Guardie Venatorie del WWF attraverso una legge regionale già riescono ad essere pubblici ufficiali e a fare verbali amministrativi nei confronti di coloro che stanno inquinando l’ambiente. Molte di queste attività eco criminali però non sono di tipo amministrativo ma penale. Di fronte al penale le Guardie Ambientali non hanno poteri e devono chiamare la pg, possono fermare la persona che sta commettendo reato. Questo nelle aree rurali perché nelle città ossia nelle aree urbane non hanno titolo. Occorrerebbe una legge a livello governativo o almeno regionale che preveda che le Guardie Giurate delle Associazioni ambientaliste ufficialmente riconosciute a livello nazionale possono avere Guardie Ambientali che siano quanto meno pubblici ufficiali sulla materia del T.U. 152 del 2006;
2) Piantare alberi che contrastino l’inquinamento. Occorrerebbe preferire le specie che lo contrastino; ad esempio nel territorio della Terra dei Fuochi, delimitato tra le province di Napoli e Caserta, un esempio è il leccio. Tali specie arboree ben si insediato nel territorio in quanto fanno parte della sua fascia bioclimatica e rispondono bene all’esigenza di assorbimento degli inquinanti;
3) Personale addetto al verde che sia competente e adeguatamente formato piuttosto che personale volontario o saltuario privo di formazione che effettua potature in modo scorretto capitozzando le piante poiché in questo modo devasta la pianta distruggendo tutto quel piccolo ecosistema che si sviluppa intorno a un albero. Le piante capitozzate non assolvono alla loro funzione ecologica all’interno dell’area urbana. Ricordiamoci che la pianta con le foglie regala ossigeno e assorbe l’inquinamento;
4) Formazione sui corretti metodi di smaltimento dei rifiuti in agricoltura. Molti agricoltori sono ancora impreparati sul corretto smaltimento;
5) Avviare percorsi di educazione ambientale con laboratori esperienziali nelle scuole di ogni ordine e grado per educare all’amore e al rispetto per l’ambiente;
6) C’è bisogno di pene certe e di un processo rapido per i crimini ambientali.
Terza tavola rotonda (27 ottobre 2024): incentrata sullo sviluppo del turismo legato al vino Asprinio, è stata moderata da Antonio Taglialatela direttore di Pupia e ha coinvolto il funzionario regionale Mario Schiavone e Vincenzo Letizia della Cooperativa EUREKA. Unione artigiani e produttori del vino Asprinio d’Aversa che hanno proposto quanto segue:
1) un progetto di qualificazione delle infrastrutture e in particolare delle grotte* per la conservazione e le degustazioni delle eccellenze aversane, delle strade sotterranee dell’Asprinio dei comuni dell’agro aversano con Aversa comune capofila;
2) La salvaguardia delle alberate aversane con un censimento delle alberate e relativo inserimento nel puc e con una carta dei suoli;
3) Contributo di 100 euro per ceppo fino ad un massimo di 4 mila euro per ettaro coinvolgendo i settori ambiente, agricoltura ed attività produttive.
4) Aversa come promotrice della valorizzazione storico culturale del vino Asprinio consigliando ai ristoratori locali la presenza nella carta dei vini Asprinio d’Aversa.
Si potrebbe realizzare un Parco Asprinio nella zona Cappuccini. Sarebbe una buona idea per la tutela del paesaggio: un parco con fattoria didattica, zona pic nic, agriturismo, zone relax.
Ci sarebbe poi la zona Sud di Aversa che confina con San Marcellino e Trentola: di preciso l’area Anas, entrata asse mediano con quasi un ettaro di alberate abbandonate prima coltivate. L’evento si è concluso con la performance musicale di Gennaro De Crescenzo.
In questi tre giorni non sono mancati interventi dal pubblico partecipante alle tre tavole rotonde. Tra gli altri il dott. Gennaro Mariniello, Presidente di Campania Plus, presente alla secondaria tavola rotonda, che ha messo in evidenza quelle che per lui costituivano le priorità e le emergenze per la città. Ha ricordato poi anche la nostra fiorente produzione di canapa in passato.
Ha sottolineato che nei parchi della città servirebbero la lavanda, il rosmarino e tante altre Piante Aromatiche per i tanti benefici derivanti dalla bellezza, dai profumi, dai colori, dalla loro utilità agli insetti ed uccelli, in scuole e aree standard.
Il Cav.Tonino della Volpe, Presidente di Casartigiani ha evidenziato che:
1) Il Turismo non è decollato negli anni probabilmente perché non e’ stata individuata da parte delle Amministrazioni passate e/o dalle associazioni che se ne sono occupate nello specifico perché chi se ne è occupato in prima persona non ha individuato la giusta strada;
2) Nel settore enogastronomico è mancato o meglio non è stato valorizzato un organismo intermedio tra produttori e aziende e cittadini che si facesse promotore delle istanze e delle esigenze comuni;
3) In città è mancata una Pro-loco con azioni davvero efficaci per la città e lungimiranti. Una Pro-loco sarebbe necessaria ma a condizione che sia affidata davvero a chi ama la città, non a chi ha già fatto il suo tempo.
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